domenica 29 dicembre 2019


La Virtus in A.
La partita in diretta, su Rai 2. L'ultima partita in chiaro che ricordo è del 2002.
Messina salutato dal pubblico di Bologna, anche se avversario chissenefrega, resta sempre Ettore Nostro.
Teodosic che apre il match con una tripla.
Teodosic che finalmente non fa rimpiangere Danilovic.
Markovic.
Un +15 su Milano che dopo quasi 20 anni, commuove.
Teodosic l'ho già detto?

Manca giusto Franco Lauro ed è il 1999.

mercoledì 25 dicembre 2019


Per quanto mi riguarda, il Natale è solo un altro giorno libero da impegni lavorativi da dedicare al gelato.
In solitaria è meglio.
Perciò grazie La Romana di esistere.

lunedì 21 ottobre 2019



" Pensa tutti quelli che credevi di aver toccato e invece non eri manco vicino" cit.

Il nuovo lavoro mi costringe ad orari abbastanza impraticabili. 
Così impraticabili che il tempo che passo a casa,lo dedico alla gatta.
O, quando riesco,dormo.
Non ho il tempo per pensare. E questo forse è un bene.

Ma, vivo in un loop esistenziale, i pensieri ridondanti ogni tanto ritornano.
Da quando ho compiuto quarant'anni è successo che non sono più disposta al quieto vivere, al subire atteggiamenti per salvare le apparenze, a perdonare le mancanze, a giustificare le assenze. 
E' come se i quarant'anni avessero di per sé scoperchiato un vaso di Pandora pieno ormai fino all'orlo. Allora mi ritrovo mio malgrado a tirare i conti, a presentare anche quelli rimandati da anni. 
Mi ritrovo semplicemente a tirare dritto, ad andare per la mia strada anche quando non c'è nessuna strada.
E non voglio nessuno con me. 
Sono stanca di essere lasciata sempre indietro dalle persone,di sorridere per salvare le apparenze e le circostanze. 

Penso a tutti quelli che pensavo fossero più che vicini. E invece.

domenica 29 settembre 2019


Yesterday, 2018, dir. Danny Boyle

C'è stato un momento del film in cui mi sono davvero commossa. 
Questo perché ad un certo punto è inevitabile chiedersi il fatidico "e se non fosse successo quello che è successo?". 
Credo che tutti i fans dei Beatles lo abbiano fatto, per la verità.

Certo, io da parte mia avrei scelto qualcun altro che non fosse Ed Sheeran per interpretare la parte del deus ex machina e desse il là all'ingranaggio della storia, ma posso capire che in base ai meccanismi narrativi e alla linea di condotta dello sceneggiatore (Richard Curtis, altrimenti noto anche per "Four Weedings and a funeral"), la scelta è quanto meno obbligata. 

Per il resto il film è impregnato di sano umorismo inglese:ha qualche chicca geniale dovuta all'ovvia realtà parallela di un mondo in cui nessuno ha mai sentito parlare dei Fab Four o abbia mai ascoltato le loro canzoni,un mondo in cui lo stesso protagonista ricorda le canzoni ma non proprio esattamente e quindi addirittura le riscrive, seguendo a ritroso i passi che potrebbero aver fatto o meno Paul McCartney e Lennon.
Io personalmente (ma dovrebbero farlo tutti) gli perdono il finale troppo da commedia romantica. Anche perché onestamente Lily James è adorabile e la sua interpretazione di un'insegnate di matematica della provincia inglese un po' sfigata ma tanto onesta è uno dei lati migliori di tutto il film. 

Danny Boyle ha, d'altronde, uno stile visivo che sorprende sempre e ci ricorda, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che un mondo senza la musica dei Beatles sarebbe stato decisamente più triste.

Un dieci pieno alla colonna sonora

giovedì 26 settembre 2019


Will: io ho Fiducia.

Mckenzie: Perché?

Will: Hai una piccola falla nella barca. La falla non può essere tappata
né tanto meno riparata e non puoi avere una barca nuova. 
Hai solo quella barca.
Quello che devi fare ora è buttare fuori in fretta più acqua di 
quanta ne entri. Inoltre, io non devo morire, è fondamentale.

The Newsroom, (2012-2014)

Come sia riuscita a perdermi questa serie io ancora non me lo spiego e lo rimpiango ardentemente
L'avessi vista ai tempi, mi avrebbe certamente ricordato, in tempo utile, che cosa volevo davvero.

Adesso mi ha semplicemente colpita come un pugno in piena faccia o un treno in corsa, aumentando un po' di rimpianto.
Ho apprezzato l'umanità senza mezze misure dei personaggi, la loro complessità resa con un'eleganza che ultimamente è raro abbia riscontrato, la coerenza del soggetto e la sua attualità. Guardando Charlie, a tratti, non ho potuto fare a meno di pensare al mio vecchio professore di sociologia della comunicazione, giornalista e presentatore tv, che al tempo mi fece conoscere  Marshall McLuhan   e il suo indelebile "Il medium è il messaggio".
Certamente, il realismo che ne deriva è grandemente falsato per tutta una serie di ovvie ragioni legate a quello che è il giornalismo degli anni di internet, tuttavia riesco solo a pensare che 3 stagioni sono state troppo troppo poche e, a fronte di serie televisive inutili e ridondanti, questa avrebbe meritato in toto di durare almeno per un ventennio.

lunedì 23 settembre 2019



Cose da fare prima dei 50 anni: riuscire a vedere Springsteen dal vivo prima che decida di ritirarsi...

sabato 21 settembre 2019

" A volte è una mezza vita Assenzio.
Mezze emozioni tenute col freno.
Sentimenti non pieni al sapore di vuoto.
Mezze idee che si fermano lì, con i mezzi sentimenti.
E il tempo passa, anche lui dimezzato.
E per ogni mezzo che sei, mezzo diventi.
Ci passi una vita, ti passa la vita."

Assenzio Magenta, twitter

Mi viene in mente quel momento in cui si sta per buttare un pezzo di carta, qualcosa usato per segnare un nome, un indirizzo, un numero di telefono, una lista...una volta assolto il suo fugace compito di riportarci memoria del dove o del quando, lo si fa in mille pezzi. 
Metà di metà di metà di un singolo intero. E poi più niente.
Agli esseri umani capita così, anche senza mai averlo assolto uno scopo. 
Un senso di irrisolutezza non indifferente.

mercoledì 18 settembre 2019



" Volevo restare a settembre sulla spiaggia pallida e deserta,
volevo caricarmi di cenere delle mie volubili gru
e che il vento grave dormisse come acqua nelle reti fra le chiome;
volevo una notte accendermi una sigaretta più bianca della luna
e intorno a me - nessuno, solo il mare con la sua forza grave e latente;

volevo restare a settembre,
presente al trascorrere del tempo,
una mano fra gli alberi e l'altra nella sabbia canuta - 
e scivolare nell'autunno insieme all'estate....

Ma a me sono stati prescritti, è chiaro, più penosi abbandoni.
Mi è toccato strapparmi a paesaggi a cuore impreparato
e mi è toccato lasciare l'amore quando ancora amare vorrei "

Nina Cassian, C'è Modo e Modo di Sparire, 1981


Quando metti insieme due cose che ti colpiscono. 
E settembre. E il tempo. E tutte le cose, a cuore impreparato, che in questa vita bisogna affrontare.

giovedì 12 settembre 2019



"Eppure, se avessi potuto ricominciare da capo, ero sicuro che avrei rifatto le stesse identiche cose. Perché quello ero io: quella vita in cui continuavo a perdere tutto.
Non avrei potuto fare altro che diventare me stesso, nient'altro che me stesso, con tutte le persone che mi avrebbero lasciato o che io avrei lasciato, con tutti i bei sentimenti e le magnifiche qualità e i sogni che sarebbero andati in distrutti, o perlomeno che avrei dovuto ridimensionare.
Un tempo, quando ero più giovane, mi ero illuso di poter diventare qualcos'altro.
Però finivo sempre per tornare allo stesso posto, come una barca dal timone bloccato. Quello ero io.
Non potevo andare da nessun'altra parte. 
Ero lì, e aspettavo di tornare."

                                    Haruki Murakami, La fine del mondo e il paese delle meraviglie   


Aspettare e sperare a vanvera, che accada qualunque cosa che sblocchi il mio timone.

mercoledì 11 settembre 2019


Quando i serbi fanno i cazzoni arroganti convinti di arrivare in finale senza il minimo sforzo e l'Argentina li punisce così. Questa giocata resterà nei miei occhi per molto tempo a venire.

(Ah, oggi dopo 13 anni, gli Stati Uniti sono usciti ai quarti di finale di una grande competizione. Ammetto che avrei avuto più gusto se a mandarli fuori ci fosse stata, appunto, l'Argentina. Ma sono abituata al fatto che la vita mi smentisca sistematicamente, e si va avanti.

Mi tornano in mente le parole di Djorjevic che augurava agli Stati Uniti un aiuto dall'alto.
Usa-Serbia si gioca domani per il 5/8 posto. AUGURI.)


sabato 31 agosto 2019


L'Ospite, 2019, Dir. Duccio Chiarini

"(...)Quel giorno capirai che la passione ha una scadenza
e che è soltanto una scemenza
cercare il cielo in una stanza
ma ti piacciono le favole lo so
è più forte di te

e dei tuoi alibi di ferro
arrugginiti dalle lacrime di questo stronzo innamorato di te
ci ho scritto pure una canzone
forse nutrendo l'illusione
che nei tuoi occhi ci sia quello che non c'è

Ma è solo un attimo
come dire
un errore di distrazione
di questo cuore sempre attento
a non fare un passo falso
a non essere mai convinto di niente
Ma è solo un attimo lo giuro (...)"

Brunori Sas


La canzone vale tutto il film.

Nel film, che scivola via come una giornata qualunque di un giorno qualunque, ma proprio per questo arriva con una certa dose di realisticità,ci trovo una fotografia chiara e sfuocata insieme di un periodo della vita che finché non lo attraversi, non lo sai com'è per davvero.

lunedì 26 agosto 2019


The Apartment, 1960, dir. Billy Wilder

Questo film non ha rivali.
Ogni volta che lo rivedo, lo amo, se possibile, sempre di più.
Mentre me lo godevo sotto il cielo stellato del Castello Reale di Torino, continuavo a pensare che vivo nella peggior epoca cinematografica di sempre. 

Potessi saltare nel tempo e tornare in un epoca in cui Billy Wilder fosse ancora nel pieno della sua produzione....

martedì 20 agosto 2019


"Personalmente non ce l'ho con nessuno di voi,davvero. Dal primo all'ultimo vi reputo miei fratelli,- Tommie si era deciso a dire qualche parola - anzi devo ringraziarvi per quello che ciascuno ha dovuto sopportare ". Dopo una pausa in cui aveva tentato di guardare negli occhi tutti quelli che trovava, aveva aggiunto:" non c'è dubbio però che arrivato a questo punto io non mi tiro indietro. Devo almeno difendere il mio orgoglio, che poi è lo stesso della mia gente. Io vado avanti, anche senza di voi." John, in disparte,aveva annuito vistosamente. Forse nella sua testa giravano le parole di Martin Luther King: " Per chi non può esserci e per chi non vuole esserci". Neanche John aveva dubbi. Lui era con Tommie. Così come Tommie era con lui."

Trentacinque secondi ancora, Lorenzo Iervolino

Arrivo alla fine di questo libro ancora con i brividi e la commozione.  La pelle d'oca ad ogni pagina, la voglia che non di finisca. Raramente mi capita.

lunedì 12 agosto 2019


È capitato, in passato, di imbattermi in persone che ti avevano conosciuta, quando io non ero nemmeno un barlume nei tuoi pensieri. 
Una volta una signora, probabilmente un'amica di famiglia, si è soffermata a guardarmi per qualche secondo e poi ha chiesto,  a chi era con me, se non ero per caso tua figlia. 
Io resto sempre un po' perplessa di questa cosa delle somiglianze: nella maggior parte dei casi, che mi piaccia o meno, che sia vero o no, tutti rivedono immediatamente in me papà.  Quel giorno, quella signora però ha tenuto ad insistere:" certo, i particolari piccoli sono di papà,  ma lo sguardo e il tuo sorriso sono senza dubbio alcuno della mamma."

Mi chiedo sempre se ti somiglio in qualche altra cosa, in qualche gesto, in qualche atteggiamento.  Se qualcosa di te, a parte il mio odore che è certamente il tuo, mi sia rimasto addosso. 
Mi avresti raccontato di te, se fossi ancora qui?
Oppure mi avresti raccontato di me, di tutto ciò che ricordo vagamente?

Ventitré anni sono così lunghi, ma la sensazione di vuoto non cambia mai.

venerdì 9 agosto 2019


"Che cos'è quest'ansia / che mangia la pancia
Che cos'è che manca / forse un conto in banca
E quello che voglio / è viverla meglio
Di così 
Ho lasciato i sogni chiusi nell'armadio
Che dentro al cassetto non ci stanno più "


Di così, Brunori sas

Ultimamente mi chiedono tutti cosa mi piacerebbe fare. 
Lo scopo, ovviamente, è quello di fare chiarezza e di dirigermi lì, dove voglio andare, dove trovare un senso, dove svegliarsi non sarà più una levataccia. Perché anche le levatacce hanno uno scopo, o una qualche elaborazione almeno, se vissute nel mondo e nel modo normale. 
Ti danno un senso anche le levatacce, pare.

Il problema è che quel posto, pur esistendo, non c'è. 
Si palesa nella vita che mi porto appresso nella testa, e lì  è  tutto esattamente come deve essere, come voglio che sia, nonostante sia altrettanto difficile e duro e impegnativo. Ma non ne esiste una versione concreta, con un conto in banca, una casa, le feste comandate. Non a questo punto della mia vita.

E non è confusione. O mancanza di organizzazione. 
È che, ormai, niente mi appassiona a tal punto da spingermi in quella direzione. 
Quindi resto ferma, in attesa di non so quale segno, di non so quale vento sulla strada, di non so quale intuizione o scintilla. Mi accontento di quello che capita senza convinzione, perché tutte le volte che per sbaglio comincio a convincermi che magari è la volta buona, succede l'esatto contrario. Un copione fisso. Non importano più nemmeno le parole o le azioni o quello che tutti mi rimproverano di non avere, l' "atteggiamento positivo".

È solo una grande deriva.

Una deriva di cui continuo a scrivere ossessivamente,  senza soluzione di continuità, senza risoluzione di fondo.

Vorrei solo viverla meglio di così.

(Tutto questo perché cercavo disperatamente una canzone inedita di Brunori presente in questo film qui, ma mi sono imbattuta in quest'altra canzone ed è partita l'immedesimazione 🤦‍♀️)

sabato 3 agosto 2019


Lo consideravo già alla stregua dell'uomo ideale. 
Con la barba si va oltre.

mercoledì 31 luglio 2019



"Voi avete mai avuto il tonfo al cuore? Secondo me sì. 
Il tonfo al cuore è quando il tuo muscolo cardiaco, a causa di una grossa emozione, decide di staccarsi dal suo naturale luogo deputato e cade giù.  E cade e cade e cade e cade e cade. E tu lo senti cadere e ti chiedi: " E adesso? E adesso che mi è cascato il cuore che si fa? Muoio?". 
No, a meno che non si soffra di gravi patologie cardiache non si muore. 
Però si perde il fiato. La testa. La vista. Il sangue nel tuo corpo inizia ad andarsene a zonzo e se sei in piedi è meglio che ti siedi. Io per fortuna sono seduto." 
Guido Catalano, 
Tu che non sei romantica

E cade e cade e cade e cade e cade.
L'ultima volta e poi basta all'infinito.

martedì 30 luglio 2019

" Patente, libretto, illusioni, persone da dimenticare, evidenze ignorate, notti lunghissime, lacrime trattenute, (...) schianti evitati e tempo perso"
 La Ballerina di Polvere, @Twitter

Avete presente quando ieri scrivevo dei silenzi? 
Ecco.

Vorrei parlare in modo obbiettivo di quell'attesissimo momento (anzi due), (io a queste giornate ho fatto l'abbonamento inconsapevole come ad amazon prime), in cui mi trovo a subire lunghe estenuanti paternalistiche che non ammettono contraddittorio su:

- quanto io sia una persona confusa senza un reale progettualità di vita; 
- quanto io sia imprecisa e continui a far parte di quei 9 stagisti su 10 che, arrivati nella grande azienda, vengano poi mandati via perché inadatti; 
- quanto dovrei inseguire i miei sogni ché, se fino ad ora è andata così male, è perché ho fatto solo lavori che non seguono le mie attitudini.
- quanto vivere con orari disordinati e pasti ancora più disordinati mi qualifichi come persona inaffidabile e poco operativa.

So che sto dimenticando qualcosa, ne ho sentite così tante versioni in sole 40 ore che faccio prima ad inserire anche il disturbo compulsivo dell'attenzione nell'elenco e magari sono tutti contenti.

Poi ovviamente qualunque sia la mia argomentazione la risposta è: "sono tutte scuse, dovresti lavorare per andare oltre i tuoi limiti e farcela". 
E di rimando, quando magari il limite di sopportazione (mio) è arrivato ad un punto critico un: "le persone te lo dicono per il tuo bene, per essere utili, dovresti essere meno rigida e ascoltare di più i consigli."

Vorrei davvero parlarne in modo obiettivo di questa lunga giornata di giudizio universale.
Ma ho perso tutta la mia umanità nelle pieghe di questi interminabili anni di equilibrio precario, di sopravvivenza rubata, di ansia costante e cadute rovinose. 
E l'unica cosa che vorrei è svegliarmi domani mattina ed essere qualcun altro 
perché così, no.

venerdì 26 luglio 2019

"(...) Il lavoro è una costruzione continua di sé, dimostrazione continua che ce la puoi fare. Il lavoro che ti permette di guadagnarti chi sei ogni giorno è una benedizione che continuamente sei tentato di mandare a farsi benedire.     
 (...) cercate tanti amici, amici miei, amici nuovi, perché gli amici nuovi son davvero grandi occasioni. L'amore è il futuro, l'amicizia è sempre il presente e abbiamo bisogno di presente e di presenza. Io almeno ne ho bisogno.Di gente che parli bene di te quando non ci sei, per esempio. Anche se fai finta che non sia importante, perché da sempre hai così paura del giudizio della gente, che ti autosomministri una dose si autoperfidia immunizzante."

Enrica Tesio

Non sono mai riuscita a darmi una collocazione definitiva nella vita. 

Per assurdo ho sempre saputo bene che cosa volessi fare, ma, per quanto io abbia tentato usando tutti i mezzi a mia disposizione, la mia vita ha sempre avuto un che di fallato sin dall'inizio."La vita non va come te la immagini."Come dice Baricco, lei fa la sua strada, tu la tua. E non sono la stessa strada.

Ho provato e provato, a trovare un posto nel mondo, per inciso, un lavoro che mi permettesse una vita dignitosa.Non è mai stata una via diritta e con le indicazioni, ma sempre un senso unico obbligato che mi ha portato, volente o nolente, in strade secondarie strette e buie, spesso verso salti nel vuoto da rupi scoscese che non so bene nemmeno come ci sono arrivata sopra.

Ogni volta che succede non me l'aspetto, forse perché cerco sempre di dare il meglio di me,anche quando quello che sto facendo risulta essere talmente lontano per attitudine o anche impossibile da assimilare.E sono sempre convinta di farlo, in buona fede. Penso sempre di poterci riuscire, che nessuno nasce con gli insegnamenti nella testa, che le cose nuove si imparano. Ci si sforza, si fanno sacrifici, ci si adatta, ci si trova a dover scegliere tra possibilità  senza preavviso, istantanee come il caffè americano, contemporanee ad altre possibilità, un gioco ad esclusione di eventi che poi non tornano o, semplicemente, fanno a gara ad essere uno il meno peggio dell'altra.

Ma alla fine non è mai stato abbastanza.Ed io, come è successo per i percorsi di studio, so fare un po' di tutto, ma niente nello specifico. Niente che abbia un peso, niente che sia approfondito,niente che possa essere moneta di scambio, niente che possa essere considerato un passo verso un futuro dignitoso.
Ho davanti il nulla. Il vuoto. Il silenzio.

Soprattutto il Silenzio.

Quello indagatore di chi non sa niente, di quelle persone con cui non hai sentito la necessità di condividere perché ti conoscono poco o da troppo poco tempo. Vorresti mantenere asettica l'idea che hanno di te, quindi cerchi di essere discreta e mantenere un minimo di convenzione. Di questi tempi risulta essere necessario.

Quello dei tuoi famigliari,che per la verità non hanno mai capito niente di te e nonostante 40 anni di vita, non sanno niente di chi sei uguale, ma viaggiano per strutture precostituite dettate da quella che è la loro idea di te e di famiglia, e si basano su quello per giudicare quello che avresti dovuto o potuto fare, dall'alto di un legame di sangue che li pone in ruolo di giudizio senza appello e con tante discriminazioni.

Quello delle persone amiche  che dovrebbero darti una tregua o essere la tua tregua. 
Che ti conosco bene. Che ti conoscono da una vita. Che dovrebbero sapere come prenderti e magari in qualche modo riescono anche a smuoverti dall'empasse. 
E invece decidono di defilarsi. Quasi fosse la goccia che ha fatto traboccare il vaso e  non aspettassero che il momento giusto, che ci avessero ragionato sopra addirittura, trovando parole che sul momento possono quasi sembrare normali, una conseguenza naturale della situazione.
Come ho scritto altrove,è convinzione comune ed inossidabile, un po' per tutti quelli che mi conoscono,che io sia una persona difficile. In generale. Difficile da prendere. Difficile da accettare. Difficile da accontentare, sopratutto. Difficile da sopportare. 
Quindi le defezioni non mi sorprendono mai più di tanto. Ma le persone che le fanno si.
Forse avrei solo dovuto capire per tempo ed essere meno accondiscendente quando captavo segnali strani e che azzittivo per affetto o beneficio del dubbio.

Questi silenzi saranno sempre lì, davanti a me, ci convivo come si convive con i propri difetti credo, o con una grande perdita che non dipende da te e contro cui non ci sono soluzioni. Ci sono e ci saranno sempre.
Vorrei pensare che prima o poi saranno attutiti da silenzi migliori, di accettazione e comprensione, ma non sono una che si illude e non mi faccio illusioni in merito.
Ho superato il periodo della fiducia, ora non credo più in nulla.
Oltre a quello che ho visto.

Tra ottimismo e calcolo delle probabilità, stai sempre dalla parte del calcolo.

Devo imparare a non ignorarla  mai questa cosa.


mercoledì 24 luglio 2019


LadyHawke, 1984, dir. R. Donner

Da ragazzina ero ossessionata da questo film. 
Ricordo pomeriggi continuativi in cui rimandavo la cassetta compulsivamente. Ho esasperato mia madre rivedendo il film quasi ogni giorno, per un mese intero.
Lo conosco a memoria,ne adoro la colonna sonora, lo cito frequentemente. 

E adesso anche Navarre se n'è andato. E mi sento un po' più persa, lontana dall'adolescenza e dalla gioventù in maniera più tangibile.

E non riesco a fare a meno di pensare che, come Roy Batty in Blade Runner, anche Rutger Hauer ci lascia nel 2019.
Profeticamente. 

domenica 21 luglio 2019



Penso che il cuore di una persona si spenga quando non riesce a trovare una ragione.

sabato 20 luglio 2019


Potrei commuovermi. Anche solo per la colonna sonora.
Ma dover aspettare l'estate del 2020. UFFF

giovedì 11 luglio 2019


Rompo una tazza. Caro ricordo di un compleanno.
Mentre italicamente bestemmio, la mia coinquilina tunisina mi fa:
" da noi in Tunisia, quando rompi una tazza significa che stai cominciando una nuova vita".

MA MAGARI. SAREBBE PURE ORA.

# saggezza estera
# non mi libererò degli ottimisti mai, già lo so

martedì 2 luglio 2019


"Quando cerco me stesso, mi ritrovo dove ho paura di trovarmi"

Erkenci Kuş



Prima di vedere questo telefilm turco, che è quello che è senza pretesa alcuna, 
una scena così l'ho addirittura sognata. 

Io vado al cinema da sola. Quasi sempre.
E piango, rido e sorrido spesso tra me e me. 
Soprattutto quando la sala è quasi vuota e ci sono solo io.
Il cinema è uno dei pochi luoghi in cui sto bene con me stessa e lascio il mondo ai margini.
E, mentre la realtà è relegata per un po' ai margini, immagino sempre che, prima o poi, voltandomi per caso, alle mie spalle ci sia qualcuno.
Forse, in un universo parallelo. io sono lei e quel qualcuno in cui riconoscermi c'è davvero.

Gli sceneggiatori sono bravi, a volte, senza rendersene conto.

sabato 22 giugno 2019


“Desideri, chi non ne ha, però se mi domandi nella lista quale è il primo, rimane il desiderio che il tempo che passa non passi invano”
È andata come non è andata. 
Una perfetta metafora della mia esistenza. 
Avrei dovuto semplicemente organizzarmi, ma ogni volta vengo al paesello della mia giovinezza e non ho certezza mai di niente,nemmeno fossi all'estero e non parlassi una parola della lingua del posto...non ho controllo su niente, quindi discussioni, parenti che incombono...poi ovviamente ognuno ha la sua vita e i suoi impegni...
Non so se ho cercato cose sbagliate o inadatte. Vorrei poter pensare che ho solo sbagliato i posti in cui le ho cercate, ma che loro, le cose di cui ho bisogno, fossero giuste.

E il tempo è troppo breve.
E spesso passa invano.
Come quando hai tutta la vita davanti,ma non ti fa passare.
Come quando è il giorno di mezza estate e,inopinatamente, compi 40 anni.

martedì 11 giugno 2019


Sviluppare una poco spiegabile passione per la musica italiana anni 70 è sintomo di vecchiaia? chiedo per un'amica...

giovedì 6 giugno 2019


"Se la vita è una serie di fughe strette, stiamo spostando il nostro peso 
in questo balletto sul filo del rasoio. 
Siamo sul filo di lana"

Wires, Sleeping at Last

Vorrei avere la forza e la serenità di scrivere.
Scrivere è la cosa che in tutti questi anni, in qualche modo, mi ha tenuta a galla. 
Mi ha aiutato ad esorcizzare un po' tutto, in una visione a 360° della mia vita. 
O di quello che ho sempre pensato che fossero gli avvenimenti e le persone che mi sono toccati in sorte.
Ma al momento non mi riesce nemmeno quello.

Mancano 15 giorni ad una data più o meno significativa. Quella che comincia con il 4.
Mi sento semplicemente sul filo del rasoio. Ma sono ferma e non ballo per niente.

mercoledì 22 maggio 2019



Non ho mai visto Game of thrones. 
(In realtà si,ma ho abbandonato alla terza puntata della prima serie per manifesta e incontrastata noia).
In un impeto di follia, ho guardato in una notte tutti gli episodi dell'ultima serie. Niente,ora per farla completa meditavo di vederle tutte,al contrario, fino all'inizio.

Tanto, dopo quello che ho visto e letto in questo infinito tormento dei fan, non può che "migliorare".

mercoledì 15 maggio 2019


Moneyball, 2011,dir.B.Miller

"A un certo punto ci viene detto che non possiamo più giocare al gioco dei bambini, semplicemente non possiamo... non sappiamo quando sarà. A qualcuno di noi viene detto a diciott'anni, a qualcuno di noi viene detto a quaranta, ma ci viene detto."
Non ha il romanticismo de "L'uomo dei sogni", che per quanto mi riguarda resta il film migliore e ideale sul baseball.
Nè de "Il Migliore". Nè di "Ragazza vincenti".

Ovviamente perché di baseball ne ho sempre capito poco.

Ma gli americani,come racconta Buffa, non avendo avuto un epoca storica di cui possano o vogliano raccontare, hanno una maniera epica di narrare lo sport e gli atleti sportivi. E questo film non fa eccezione.
Soprattutto, hanno sempre e comunque la logica etica  della seconda chance come mai si troverà in un'altra cinematografia.
Qui questa etica è un po' distorta, ad un certo punto sentiremo la figlia del protagonista che dirà al padre "sei il miglior perdente della storia",ma il punto è che si è dei vincenti anche senza vincere per forza di cose. 
Lo si vede in altro e da altro che cosa significa ribaltare la situazione. 
O almeno, è così che mi piace pensare l'epilogo.

martedì 14 maggio 2019

From Twitter Emanuele Emma 

 Dylan direbbe "the Times the are a- changin'  ".
Io mi limito a sentirmi un pelo vecchia.


lunedì 13 maggio 2019



"Vedrai,vedrai", cover J.Savoretti.


Luigi Tenco scrive questa canzone nel 1966, pensando alla madre che teme di aver deluso per le sue scelte di vita e che avrebbe voluto per lui un avvenire più sicuro. 
Parla di una vita fatta di continue promesse disattese e da un'inconcludenza quasi inevitabile, e lui è insofferente per non riuscire a dare, a qualcuno che ama, ciò che meriterebbe.

E' un mio pensiero costante, questo. E questa giornata, per tutta una serie di ragioni viziose e croniche che persistono nella mia esistenza come una malattia che non si può debellare, lo ha reso ancora più presente.Trovandomi nella situazione completamente opposta a quella di Tenco e dovendo fare i conti con condanne preventive e nemmeno tanto velate di incapacità da parte di chi dovrebbe sorreggerti in determinati momenti, suppongo che gli interrogativi senza risposta diventano una sorta di ossessivo loop.

Mi chiedo sempre se,con la presenza e il supporto di mia madre, la mia vita sarebbe stata più sopportabile. Magari sarebbe proprio lei a dire a me "vedrai che presto cambierà". E forse basterebbe. O non basterebbe affatto, ma sentirlo dire da lei avrebbe tutto un altro significato.
Io ho smesso di ripetermelo ed anche quando me lo dicono quelle persone che, in qualche modo, in me ci credono (più di quanto sia capace di fare io), al punto in cui sono adesso le cose, non ha senso né valore. 
Mi sento un po' un punto su una circonferenza che gira in tondo su stessa e credo di essermi fermata al "non so dirti come e quando".