martedì 26 maggio 2020

 " Sono tornata da me,
perché sono stanca di cercare qualcosa che non so,
di chiedere a chi non può offrire o di aspettare chi è già occupato a illuminare se stesso,
di desiderare un corpo che non è mio, 
di avere aspettative che mai arriveranno perché comunque lontane dalla mia natura,
di fingere di capire o essere sempre tollerante e disponibile con chi non comprende il mio valore
(...)

Sono tornata da me, come unica destinazione possibile,
come strada disponibile, 
come quel ritorno a casa in sospeso da tanto tempo.

Sono tornata da me,
ho visto quanto ho corso contro il tempo,
i dolori della mia anima assetata di verità in cerca di acqua.
Mi sono ospitata e sono entrata,
mi sono chiamata,
abbracciata e accarezzata,
e mi sono imbattuta in una me stessa.
Mi stava aspettando con il cuore ricolmo di speranza, diversa è vero ma sana.

Ho visto che ero comunque intatta e non frammentata come pensavo di essere,
ho ritrovato la magia nei miei occhi,
e l'ho voluta rivedere ancora e ancora.
Ho scoperto di aver sempre posseduto le chiavi, 
ed è stato bellissimo ritrovarmi.

Da qui, da dove abito, scelgo me,
scelgo chi e scelgo cosa desidero, 
come muoio e resuscito ogni giorno e sono pur sempre viva.
Ho capito che questa è resilienza e la trovo solo dove abita me stessa.

Carla Babudri