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martedì 28 maggio 2024

" - IL TEMPO NON AIUTA. 

- DOVREBBE? 

- TUTTI DICONO CHE AIUTA... 

 - BEH, CHI LO DICE NON CAPISCE NIENTE. IL TEMPO E' CRUDELE, CI PUNISCE. E' L'UNITA DI MISURA DELLA CONDANNA, PERCHE' DOVREBBE FACILITARE LE COSE?"


Sono giorni un po' soffocanti.

E' come se fossi sconquassata, attraversata da una certa elettricità che non mi fa respirare, che rende incerte tutte le mie azioni, che mi fa pensare mille cose tutte insieme, tutto e il contrario di tutto. Uno sconquasso che mi porta un incedere disordinato, distratto, che mi fa venire un nodo alla gola più spesso di quanto sia lecito.

Rileggo libri del mio passato, che ho molto amato e che sono un po' una coperta di Linus, sperando di ritrovare un po' di equilibrio. Ho nostalgia di un tempo remoto che, a conti fatti, non è stato clemente nei mei confronti: un tempo pieno di aspettative frustrate, di scelte che non posso più cambiare, di perdite costanti e insicurezze mai sanate, che mi hanno portato dove sono ora. 

Non ho nostalgia delle persone o dei fatti in sé. Sono ben contenta che alcune persone siano uscite dalla mia vita perché erano foriere di rapporti tossici, sbagliati, stonati, privi di senso, che non mi hanno migliorata come persona, ma hanno solo rafforzato i muri e quella corazza che mi trascino ovunque vado.

Ho nostalgia del futuro che vedevo davanti a me. E delle parole nuove che speravo portasse con sé.                                                   

A dispetto di me stessa, e di tutte quelle persone e quei fatti che mi appesantivano la vita, ho sempre pensato che prima o poi, sarebbe arrivato un "capovolgimento di fronte". A me le cose, pure quelle semplici, che scandiscono una vita normale e capitano un po' a tutti, sono sempre successe con enorme ritardo. Ma sul "capovolgimento di fronte" che, in qualche modo, mi avrebbe salvato da quel presente variegato, incerto e un po' umiliante, che è stato la mia gioventù, ci ho sempre contato. Niente di cinematografico, solo qualcosa che non mi facesse sentire sempre fuori posto e irrisolta. Il futuro, appunto.

Solo che è un futuro che si è avverato in un modo tutto suo e che mi ha lasciata indietro.   

E che, sento, non cambierà più niente.      

Certo, ha messo qualcosa a posto, per fortuna. Ha calmato le onde alte di un mare incazzato che più volte, nel corso degli anni, ha rischiato di travolgermi definitivamente. Meglio tardi che mai, bisogna dirlo. Ma ha portato con sé un tempo lento, piatto, che mi costringe a contare gli attimi di una solitudine fuori misura, alle prese con un silenzio malmostoso in cui mi muovo per inerzia, come una condannata.

So che mi abituerò anche a questo stato di cose, prima o poi. Ma per ora sono giorni un po' soffocanti. E lo scrivo, come al solito, qui, per liberarmene.


venerdì 10 dicembre 2021


"Lei è partita con l'anima nera / Gira di notte come una fiera / Fiera per strada, smacchia il suo lutto / con il campari e un tocco di trucco / però  / quando resta sola piange un po' / Riderà al sole / L'impero crollerà / Forse ce ne andremo alla città / Riderà al sole / l'impero crollerà / Quando il suo amore tornerà " 

Ho preso 3 treni in 5 giorni, percorrendo la strada da nord a sud con più frastornamento del solito perché stavolta la ragione riguardava la mia salute. 

Tornare per me è sempre un po' morire perché devo sempre fare i conti con i cortocircuiti e le disfunzionalità della mia vita che non si risolvono mai e l'anima mi va sempre un po' in frantumi. Ogni volta i pezzi diventano più piccoli e comincio a non ritrovarli più. 

Starò diventando vecchia davvero. Non so. Ma questa volta è stato più difficile.

Domenica prenderò l'ennesimo treno per fuggire via e ritornare alla dimensione sospesa della città, quella dove non ho obblighi e posso confondermi in altri modi e in altri tempi, senza perdere altri pezzi di me o pensare ogni volta a quello che non c'è più, a quello che non tornerà, alla vita che vorrei ma che probabilmente non si compirà mai. 

Perché alle volte va così e basta.

giovedì 30 luglio 2020


Non lo so se avrò mai l'ispirazione per leggerlo, il libro.
Ma come le racconta lui, le cose, anche quelle che vanno oltre il mio gusto e la mia sopportazione, sembrano bellissime.

martedì 26 maggio 2020

 " Sono tornata da me,
perché sono stanca di cercare qualcosa che non so,
di chiedere a chi non può offrire o di aspettare chi è già occupato a illuminare se stesso,
di desiderare un corpo che non è mio, 
di avere aspettative che mai arriveranno perché comunque lontane dalla mia natura,
di fingere di capire o essere sempre tollerante e disponibile con chi non comprende il mio valore
(...)

Sono tornata da me, come unica destinazione possibile,
come strada disponibile, 
come quel ritorno a casa in sospeso da tanto tempo.

Sono tornata da me,
ho visto quanto ho corso contro il tempo,
i dolori della mia anima assetata di verità in cerca di acqua.
Mi sono ospitata e sono entrata,
mi sono chiamata,
abbracciata e accarezzata,
e mi sono imbattuta in una me stessa.
Mi stava aspettando con il cuore ricolmo di speranza, diversa è vero ma sana.

Ho visto che ero comunque intatta e non frammentata come pensavo di essere,
ho ritrovato la magia nei miei occhi,
e l'ho voluta rivedere ancora e ancora.
Ho scoperto di aver sempre posseduto le chiavi, 
ed è stato bellissimo ritrovarmi.

Da qui, da dove abito, scelgo me,
scelgo chi e scelgo cosa desidero, 
come muoio e resuscito ogni giorno e sono pur sempre viva.
Ho capito che questa è resilienza e la trovo solo dove abita me stessa.

Carla Babudri

domenica 19 aprile 2020


In questi giorni mi hanno sfidato in uno di quei giochetti che mi mandano in brodo di giuggiole: scegliere 10 immagini ( senza poster, nessun titolo, nessuna spiegazione) da 10 film che hanno avuto su di me un impatto.
10 giorni, 10 immagini di film.
su suggerimento del Lovefriend ( se mi leggi, grazie, grande idea) ho stillato una lista di 50 film, che poi sono diventati 48, che sono stati poi divisi in 8 gruppi da 6..
Da qui, eliminatori, quarti, finalisti.
Il risultato è questo:
giorno 1/10

giorno 2/10

giorno 3/10

giorno 4/10

giorno 5/10

giorno 6/10

giorno 7/10

giorno 8/10

giorno 9/10

giorno 10/10


si, lo so, sono 11. Tuttavia son dovuta ricorrere all'ex-equo per 2 film che non ho avuto cuore di scartare, né di eliminare tra loro. sono in perfetta antitesi: uno drammatico e scientifico, l'altro la commedia del mio cuore a cui devo almeno l'80% della mia scurrilità e il mio sentimentalismo e anche il "vuoi non essere sposato con me per tutta la vita?" come perfetto mantra di vita.

Dopo questi giorni arrivo alla conclusione che mi fa male il cuore per tutto quello che ho dovuto lasciare fuori. 
Ricomincerei di nuovo solo per rendere giusto onore a Bruce Willis, Tom Cruise e Kevin Costner, i cui film tra gli anni 80-90 sono stati il mio pane quotidiano e compagni di millemila giorni.
E non è detto che non lo faccia.

giovedì 5 marzo 2020



" Un giorno capirai
che non c'era niente da cambiare
non c'era niente da rifare
bastava solo aver pazienza
ed aspettare che le cose, ogni cosa, si aggiustasse da sè.

quel giorno capirai 
che la passione ha una scadenza 
che è soltanto una scemenza cercare il cielo in una stanza
ma ti piacciono le favole, lo so,
è più forte di te

e dei tuoi alibi di ferro 
arrugginiti dalle lacrime di questo stronzo innamorato di te
che ha scritto pure una canzone 
forse nutrendo l'illusione 
che nei tuoi occhi ci sia quello che non c'è

Ma è solo un attimo
come dire
un errore di distrazione
di questo cuore sempre attento a non fare un passo falso
a non esser mai convinto di niente
 E' solo un attimo lo giuro
una lieve indecisione di questo cuore di buffone
servo di un solo padrone
padrone mai convinto di niente...mai convinto di...

E un giorno già lo so 
ci incontreremo in un locale 
oppure al centro commerciale con le verdure da pesare
e ci diremo come stai
da quanto tempo 
sei  sposato oppure no
E allora già lo so
avremo voglia di scappare 
di spogliarci e far l'amore
in quella strada lungo il mare 
e la paura di esser visti lo sai
è più forte di me

ed i miei sogni di cartone
bruciati al bar della stazione tra un cappuccino e una tazzina di caffè
fissando un treno regionale
come se fosse un astronave
tra un minuto ti porta via da me

Ma è solo un attimo
come dire
un errore di distrazione
di questo cuore sempre attento a non fare un passo falso
a non esser mai convinto di niente
 E' solo un attimo lo giuro...."

Brunori Sas

Attendo senza lievi indecisioni che Brunori si decida a incidere la canzone in un album.
Non posso mica guardare il film in loop solo sui minuti della canzone......

mercoledì 12 febbraio 2020


"C'è un momento 
quando sei a 7000  giri 
in cui tutto svanisce.
La macchina diventa priva di peso.
Scompare.
E tutto quello che rimane è un corpo che si muove attraverso lo spazio e il tempo.
7000 giri al minuto.
E' lì che lo incontri.
Lo senti arrivare.
Si avvicina al tuo orecchio e ti fa una domanda.
L'unica domanda che conta.
"chi sei?" ".

Ford Vs Ferrari, 2019, dir. J. Mangold

mercoledì 25 dicembre 2019


Per quanto mi riguarda, il Natale è solo un altro giorno libero da impegni lavorativi da dedicare al gelato.
In solitaria è meglio.
Perciò grazie La Romana di esistere.

lunedì 23 settembre 2019



Cose da fare prima dei 50 anni: riuscire a vedere Springsteen dal vivo prima che decida di ritirarsi...

sabato 21 settembre 2019

" A volte è una mezza vita Assenzio.
Mezze emozioni tenute col freno.
Sentimenti non pieni al sapore di vuoto.
Mezze idee che si fermano lì, con i mezzi sentimenti.
E il tempo passa, anche lui dimezzato.
E per ogni mezzo che sei, mezzo diventi.
Ci passi una vita, ti passa la vita."

Assenzio Magenta, twitter

Mi viene in mente quel momento in cui si sta per buttare un pezzo di carta, qualcosa usato per segnare un nome, un indirizzo, un numero di telefono, una lista...una volta assolto il suo fugace compito di riportarci memoria del dove o del quando, lo si fa in mille pezzi. 
Metà di metà di metà di un singolo intero. E poi più niente.
Agli esseri umani capita così, anche senza mai averlo assolto uno scopo. 
Un senso di irrisolutezza non indifferente.

mercoledì 18 settembre 2019



" Volevo restare a settembre sulla spiaggia pallida e deserta,
volevo caricarmi di cenere delle mie volubili gru
e che il vento grave dormisse come acqua nelle reti fra le chiome;
volevo una notte accendermi una sigaretta più bianca della luna
e intorno a me - nessuno, solo il mare con la sua forza grave e latente;

volevo restare a settembre,
presente al trascorrere del tempo,
una mano fra gli alberi e l'altra nella sabbia canuta - 
e scivolare nell'autunno insieme all'estate....

Ma a me sono stati prescritti, è chiaro, più penosi abbandoni.
Mi è toccato strapparmi a paesaggi a cuore impreparato
e mi è toccato lasciare l'amore quando ancora amare vorrei "

Nina Cassian, C'è Modo e Modo di Sparire, 1981


Quando metti insieme due cose che ti colpiscono. 
E settembre. E il tempo. E tutte le cose, a cuore impreparato, che in questa vita bisogna affrontare.

giovedì 12 settembre 2019



"Eppure, se avessi potuto ricominciare da capo, ero sicuro che avrei rifatto le stesse identiche cose. Perché quello ero io: quella vita in cui continuavo a perdere tutto.
Non avrei potuto fare altro che diventare me stesso, nient'altro che me stesso, con tutte le persone che mi avrebbero lasciato o che io avrei lasciato, con tutti i bei sentimenti e le magnifiche qualità e i sogni che sarebbero andati in distrutti, o perlomeno che avrei dovuto ridimensionare.
Un tempo, quando ero più giovane, mi ero illuso di poter diventare qualcos'altro.
Però finivo sempre per tornare allo stesso posto, come una barca dal timone bloccato. Quello ero io.
Non potevo andare da nessun'altra parte. 
Ero lì, e aspettavo di tornare."

                                    Haruki Murakami, La fine del mondo e il paese delle meraviglie   


Aspettare e sperare a vanvera, che accada qualunque cosa che sblocchi il mio timone.

lunedì 26 agosto 2019


The Apartment, 1960, dir. Billy Wilder

Questo film non ha rivali.
Ogni volta che lo rivedo, lo amo, se possibile, sempre di più.
Mentre me lo godevo sotto il cielo stellato del Castello Reale di Torino, continuavo a pensare che vivo nella peggior epoca cinematografica di sempre. 

Potessi saltare nel tempo e tornare in un epoca in cui Billy Wilder fosse ancora nel pieno della sua produzione....

lunedì 12 agosto 2019


È capitato, in passato, di imbattermi in persone che ti avevano conosciuta, quando io non ero nemmeno un barlume nei tuoi pensieri. 
Una volta una signora, probabilmente un'amica di famiglia, si è soffermata a guardarmi per qualche secondo e poi ha chiesto,  a chi era con me, se non ero per caso tua figlia. 
Io resto sempre un po' perplessa di questa cosa delle somiglianze: nella maggior parte dei casi, che mi piaccia o meno, che sia vero o no, tutti rivedono immediatamente in me papà.  Quel giorno, quella signora però ha tenuto ad insistere:" certo, i particolari piccoli sono di papà,  ma lo sguardo e il tuo sorriso sono senza dubbio alcuno della mamma."

Mi chiedo sempre se ti somiglio in qualche altra cosa, in qualche gesto, in qualche atteggiamento.  Se qualcosa di te, a parte il mio odore che è certamente il tuo, mi sia rimasto addosso. 
Mi avresti raccontato di te, se fossi ancora qui?
Oppure mi avresti raccontato di me, di tutto ciò che ricordo vagamente?

Ventitré anni sono così lunghi, ma la sensazione di vuoto non cambia mai.

sabato 3 agosto 2019


Lo consideravo già alla stregua dell'uomo ideale. 
Con la barba si va oltre.

mercoledì 31 luglio 2019



"Voi avete mai avuto il tonfo al cuore? Secondo me sì. 
Il tonfo al cuore è quando il tuo muscolo cardiaco, a causa di una grossa emozione, decide di staccarsi dal suo naturale luogo deputato e cade giù.  E cade e cade e cade e cade e cade. E tu lo senti cadere e ti chiedi: " E adesso? E adesso che mi è cascato il cuore che si fa? Muoio?". 
No, a meno che non si soffra di gravi patologie cardiache non si muore. 
Però si perde il fiato. La testa. La vista. Il sangue nel tuo corpo inizia ad andarsene a zonzo e se sei in piedi è meglio che ti siedi. Io per fortuna sono seduto." 
Guido Catalano, 
Tu che non sei romantica

E cade e cade e cade e cade e cade.
L'ultima volta e poi basta all'infinito.

martedì 30 luglio 2019

" Patente, libretto, illusioni, persone da dimenticare, evidenze ignorate, notti lunghissime, lacrime trattenute, (...) schianti evitati e tempo perso"
 La Ballerina di Polvere, @Twitter

Avete presente quando ieri scrivevo dei silenzi? 
Ecco.

Vorrei parlare in modo obbiettivo di quell'attesissimo momento (anzi due), (io a queste giornate ho fatto l'abbonamento inconsapevole come ad amazon prime), in cui mi trovo a subire lunghe estenuanti paternalistiche che non ammettono contraddittorio su:

- quanto io sia una persona confusa senza un reale progettualità di vita; 
- quanto io sia imprecisa e continui a far parte di quei 9 stagisti su 10 che, arrivati nella grande azienda, vengano poi mandati via perché inadatti; 
- quanto dovrei inseguire i miei sogni ché, se fino ad ora è andata così male, è perché ho fatto solo lavori che non seguono le mie attitudini.
- quanto vivere con orari disordinati e pasti ancora più disordinati mi qualifichi come persona inaffidabile e poco operativa.

So che sto dimenticando qualcosa, ne ho sentite così tante versioni in sole 40 ore che faccio prima ad inserire anche il disturbo compulsivo dell'attenzione nell'elenco e magari sono tutti contenti.

Poi ovviamente qualunque sia la mia argomentazione la risposta è: "sono tutte scuse, dovresti lavorare per andare oltre i tuoi limiti e farcela". 
E di rimando, quando magari il limite di sopportazione (mio) è arrivato ad un punto critico un: "le persone te lo dicono per il tuo bene, per essere utili, dovresti essere meno rigida e ascoltare di più i consigli."

Vorrei davvero parlarne in modo obiettivo di questa lunga giornata di giudizio universale.
Ma ho perso tutta la mia umanità nelle pieghe di questi interminabili anni di equilibrio precario, di sopravvivenza rubata, di ansia costante e cadute rovinose. 
E l'unica cosa che vorrei è svegliarmi domani mattina ed essere qualcun altro 
perché così, no.

venerdì 26 luglio 2019

"(...) Il lavoro è una costruzione continua di sé, dimostrazione continua che ce la puoi fare. Il lavoro che ti permette di guadagnarti chi sei ogni giorno è una benedizione che continuamente sei tentato di mandare a farsi benedire.     
 (...) cercate tanti amici, amici miei, amici nuovi, perché gli amici nuovi son davvero grandi occasioni. L'amore è il futuro, l'amicizia è sempre il presente e abbiamo bisogno di presente e di presenza. Io almeno ne ho bisogno.Di gente che parli bene di te quando non ci sei, per esempio. Anche se fai finta che non sia importante, perché da sempre hai così paura del giudizio della gente, che ti autosomministri una dose si autoperfidia immunizzante."

Enrica Tesio

Non sono mai riuscita a darmi una collocazione definitiva nella vita. 

Per assurdo ho sempre saputo bene che cosa volessi fare, ma, per quanto io abbia tentato usando tutti i mezzi a mia disposizione, la mia vita ha sempre avuto un che di fallato sin dall'inizio."La vita non va come te la immagini."Come dice Baricco, lei fa la sua strada, tu la tua. E non sono la stessa strada.

Ho provato e provato, a trovare un posto nel mondo, per inciso, un lavoro che mi permettesse una vita dignitosa.Non è mai stata una via diritta e con le indicazioni, ma sempre un senso unico obbligato che mi ha portato, volente o nolente, in strade secondarie strette e buie, spesso verso salti nel vuoto da rupi scoscese che non so bene nemmeno come ci sono arrivata sopra.

Ogni volta che succede non me l'aspetto, forse perché cerco sempre di dare il meglio di me,anche quando quello che sto facendo risulta essere talmente lontano per attitudine o anche impossibile da assimilare.E sono sempre convinta di farlo, in buona fede. Penso sempre di poterci riuscire, che nessuno nasce con gli insegnamenti nella testa, che le cose nuove si imparano. Ci si sforza, si fanno sacrifici, ci si adatta, ci si trova a dover scegliere tra possibilità  senza preavviso, istantanee come il caffè americano, contemporanee ad altre possibilità, un gioco ad esclusione di eventi che poi non tornano o, semplicemente, fanno a gara ad essere uno il meno peggio dell'altra.

Ma alla fine non è mai stato abbastanza.Ed io, come è successo per i percorsi di studio, so fare un po' di tutto, ma niente nello specifico. Niente che abbia un peso, niente che sia approfondito,niente che possa essere moneta di scambio, niente che possa essere considerato un passo verso un futuro dignitoso.
Ho davanti il nulla. Il vuoto. Il silenzio.

Soprattutto il Silenzio.

Quello indagatore di chi non sa niente, di quelle persone con cui non hai sentito la necessità di condividere perché ti conoscono poco o da troppo poco tempo. Vorresti mantenere asettica l'idea che hanno di te, quindi cerchi di essere discreta e mantenere un minimo di convenzione. Di questi tempi risulta essere necessario.

Quello dei tuoi famigliari,che per la verità non hanno mai capito niente di te e nonostante 40 anni di vita, non sanno niente di chi sei uguale, ma viaggiano per strutture precostituite dettate da quella che è la loro idea di te e di famiglia, e si basano su quello per giudicare quello che avresti dovuto o potuto fare, dall'alto di un legame di sangue che li pone in ruolo di giudizio senza appello e con tante discriminazioni.

Quello delle persone amiche  che dovrebbero darti una tregua o essere la tua tregua. 
Che ti conosco bene. Che ti conoscono da una vita. Che dovrebbero sapere come prenderti e magari in qualche modo riescono anche a smuoverti dall'empasse. 
E invece decidono di defilarsi. Quasi fosse la goccia che ha fatto traboccare il vaso e  non aspettassero che il momento giusto, che ci avessero ragionato sopra addirittura, trovando parole che sul momento possono quasi sembrare normali, una conseguenza naturale della situazione.
Come ho scritto altrove,è convinzione comune ed inossidabile, un po' per tutti quelli che mi conoscono,che io sia una persona difficile. In generale. Difficile da prendere. Difficile da accettare. Difficile da accontentare, sopratutto. Difficile da sopportare. 
Quindi le defezioni non mi sorprendono mai più di tanto. Ma le persone che le fanno si.
Forse avrei solo dovuto capire per tempo ed essere meno accondiscendente quando captavo segnali strani e che azzittivo per affetto o beneficio del dubbio.

Questi silenzi saranno sempre lì, davanti a me, ci convivo come si convive con i propri difetti credo, o con una grande perdita che non dipende da te e contro cui non ci sono soluzioni. Ci sono e ci saranno sempre.
Vorrei pensare che prima o poi saranno attutiti da silenzi migliori, di accettazione e comprensione, ma non sono una che si illude e non mi faccio illusioni in merito.
Ho superato il periodo della fiducia, ora non credo più in nulla.
Oltre a quello che ho visto.

Tra ottimismo e calcolo delle probabilità, stai sempre dalla parte del calcolo.

Devo imparare a non ignorarla  mai questa cosa.


domenica 21 luglio 2019



Penso che il cuore di una persona si spenga quando non riesce a trovare una ragione.

giovedì 11 luglio 2019


Rompo una tazza. Caro ricordo di un compleanno.
Mentre italicamente bestemmio, la mia coinquilina tunisina mi fa:
" da noi in Tunisia, quando rompi una tazza significa che stai cominciando una nuova vita".

MA MAGARI. SAREBBE PURE ORA.

# saggezza estera
# non mi libererò degli ottimisti mai, già lo so