"Che cos'è quest'ansia / che mangia la pancia
Che cos'è che manca / forse un conto in banca
E quello che voglio / è viverla meglio
Di così
Ho lasciato i sogni chiusi nell'armadio
Che dentro al cassetto non ci stanno più "
Di così, Brunori sas
Ultimamente mi chiedono tutti cosa mi piacerebbe fare.
Lo scopo, ovviamente, è quello di fare chiarezza e di dirigermi lì, dove voglio andare, dove trovare un senso, dove svegliarsi non sarà più una levataccia. Perché anche le levatacce hanno uno scopo, o una qualche elaborazione almeno, se vissute nel mondo e nel modo normale.
Ti danno un senso anche le levatacce, pare.
Il problema è che quel posto, pur esistendo, non c'è.
Si palesa nella vita che mi porto appresso nella testa, e lì è tutto esattamente come deve essere, come voglio che sia, nonostante sia altrettanto difficile e duro e impegnativo. Ma non ne esiste una versione concreta, con un conto in banca, una casa, le feste comandate. Non a questo punto della mia vita.
E non è confusione. O mancanza di organizzazione.
È che, ormai, niente mi appassiona a tal punto da spingermi in quella direzione.
Quindi resto ferma, in attesa di non so quale segno, di non so quale vento sulla strada, di non so quale intuizione o scintilla. Mi accontento di quello che capita senza convinzione, perché tutte le volte che per sbaglio comincio a convincermi che magari è la volta buona, succede l'esatto contrario. Un copione fisso. Non importano più nemmeno le parole o le azioni o quello che tutti mi rimproverano di non avere, l' "atteggiamento positivo".
È solo una grande deriva.
Una deriva di cui continuo a scrivere ossessivamente, senza soluzione di continuità, senza risoluzione di fondo.
Vorrei solo viverla meglio di così.
(Tutto questo perché cercavo disperatamente una canzone inedita di Brunori presente in questo film qui, ma mi sono imbattuta in quest'altra canzone ed è partita l'immedesimazione 🤦♀️)
Nessun commento:
Posta un commento