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sabato 21 settembre 2019

" A volte è una mezza vita Assenzio.
Mezze emozioni tenute col freno.
Sentimenti non pieni al sapore di vuoto.
Mezze idee che si fermano lì, con i mezzi sentimenti.
E il tempo passa, anche lui dimezzato.
E per ogni mezzo che sei, mezzo diventi.
Ci passi una vita, ti passa la vita."

Assenzio Magenta, twitter

Mi viene in mente quel momento in cui si sta per buttare un pezzo di carta, qualcosa usato per segnare un nome, un indirizzo, un numero di telefono, una lista...una volta assolto il suo fugace compito di riportarci memoria del dove o del quando, lo si fa in mille pezzi. 
Metà di metà di metà di un singolo intero. E poi più niente.
Agli esseri umani capita così, anche senza mai averlo assolto uno scopo. 
Un senso di irrisolutezza non indifferente.

mercoledì 18 settembre 2019



" Volevo restare a settembre sulla spiaggia pallida e deserta,
volevo caricarmi di cenere delle mie volubili gru
e che il vento grave dormisse come acqua nelle reti fra le chiome;
volevo una notte accendermi una sigaretta più bianca della luna
e intorno a me - nessuno, solo il mare con la sua forza grave e latente;

volevo restare a settembre,
presente al trascorrere del tempo,
una mano fra gli alberi e l'altra nella sabbia canuta - 
e scivolare nell'autunno insieme all'estate....

Ma a me sono stati prescritti, è chiaro, più penosi abbandoni.
Mi è toccato strapparmi a paesaggi a cuore impreparato
e mi è toccato lasciare l'amore quando ancora amare vorrei "

Nina Cassian, C'è Modo e Modo di Sparire, 1981


Quando metti insieme due cose che ti colpiscono. 
E settembre. E il tempo. E tutte le cose, a cuore impreparato, che in questa vita bisogna affrontare.

giovedì 12 settembre 2019



"Eppure, se avessi potuto ricominciare da capo, ero sicuro che avrei rifatto le stesse identiche cose. Perché quello ero io: quella vita in cui continuavo a perdere tutto.
Non avrei potuto fare altro che diventare me stesso, nient'altro che me stesso, con tutte le persone che mi avrebbero lasciato o che io avrei lasciato, con tutti i bei sentimenti e le magnifiche qualità e i sogni che sarebbero andati in distrutti, o perlomeno che avrei dovuto ridimensionare.
Un tempo, quando ero più giovane, mi ero illuso di poter diventare qualcos'altro.
Però finivo sempre per tornare allo stesso posto, come una barca dal timone bloccato. Quello ero io.
Non potevo andare da nessun'altra parte. 
Ero lì, e aspettavo di tornare."

                                    Haruki Murakami, La fine del mondo e il paese delle meraviglie   


Aspettare e sperare a vanvera, che accada qualunque cosa che sblocchi il mio timone.

martedì 20 agosto 2019


"Personalmente non ce l'ho con nessuno di voi,davvero. Dal primo all'ultimo vi reputo miei fratelli,- Tommie si era deciso a dire qualche parola - anzi devo ringraziarvi per quello che ciascuno ha dovuto sopportare ". Dopo una pausa in cui aveva tentato di guardare negli occhi tutti quelli che trovava, aveva aggiunto:" non c'è dubbio però che arrivato a questo punto io non mi tiro indietro. Devo almeno difendere il mio orgoglio, che poi è lo stesso della mia gente. Io vado avanti, anche senza di voi." John, in disparte,aveva annuito vistosamente. Forse nella sua testa giravano le parole di Martin Luther King: " Per chi non può esserci e per chi non vuole esserci". Neanche John aveva dubbi. Lui era con Tommie. Così come Tommie era con lui."

Trentacinque secondi ancora, Lorenzo Iervolino

Arrivo alla fine di questo libro ancora con i brividi e la commozione.  La pelle d'oca ad ogni pagina, la voglia che non di finisca. Raramente mi capita.

venerdì 9 agosto 2019


"Che cos'è quest'ansia / che mangia la pancia
Che cos'è che manca / forse un conto in banca
E quello che voglio / è viverla meglio
Di così 
Ho lasciato i sogni chiusi nell'armadio
Che dentro al cassetto non ci stanno più "


Di così, Brunori sas

Ultimamente mi chiedono tutti cosa mi piacerebbe fare. 
Lo scopo, ovviamente, è quello di fare chiarezza e di dirigermi lì, dove voglio andare, dove trovare un senso, dove svegliarsi non sarà più una levataccia. Perché anche le levatacce hanno uno scopo, o una qualche elaborazione almeno, se vissute nel mondo e nel modo normale. 
Ti danno un senso anche le levatacce, pare.

Il problema è che quel posto, pur esistendo, non c'è. 
Si palesa nella vita che mi porto appresso nella testa, e lì  è  tutto esattamente come deve essere, come voglio che sia, nonostante sia altrettanto difficile e duro e impegnativo. Ma non ne esiste una versione concreta, con un conto in banca, una casa, le feste comandate. Non a questo punto della mia vita.

E non è confusione. O mancanza di organizzazione. 
È che, ormai, niente mi appassiona a tal punto da spingermi in quella direzione. 
Quindi resto ferma, in attesa di non so quale segno, di non so quale vento sulla strada, di non so quale intuizione o scintilla. Mi accontento di quello che capita senza convinzione, perché tutte le volte che per sbaglio comincio a convincermi che magari è la volta buona, succede l'esatto contrario. Un copione fisso. Non importano più nemmeno le parole o le azioni o quello che tutti mi rimproverano di non avere, l' "atteggiamento positivo".

È solo una grande deriva.

Una deriva di cui continuo a scrivere ossessivamente,  senza soluzione di continuità, senza risoluzione di fondo.

Vorrei solo viverla meglio di così.

(Tutto questo perché cercavo disperatamente una canzone inedita di Brunori presente in questo film qui, ma mi sono imbattuta in quest'altra canzone ed è partita l'immedesimazione 🤦‍♀️)

martedì 30 luglio 2019

" Patente, libretto, illusioni, persone da dimenticare, evidenze ignorate, notti lunghissime, lacrime trattenute, (...) schianti evitati e tempo perso"
 La Ballerina di Polvere, @Twitter

Avete presente quando ieri scrivevo dei silenzi? 
Ecco.

Vorrei parlare in modo obbiettivo di quell'attesissimo momento (anzi due), (io a queste giornate ho fatto l'abbonamento inconsapevole come ad amazon prime), in cui mi trovo a subire lunghe estenuanti paternalistiche che non ammettono contraddittorio su:

- quanto io sia una persona confusa senza un reale progettualità di vita; 
- quanto io sia imprecisa e continui a far parte di quei 9 stagisti su 10 che, arrivati nella grande azienda, vengano poi mandati via perché inadatti; 
- quanto dovrei inseguire i miei sogni ché, se fino ad ora è andata così male, è perché ho fatto solo lavori che non seguono le mie attitudini.
- quanto vivere con orari disordinati e pasti ancora più disordinati mi qualifichi come persona inaffidabile e poco operativa.

So che sto dimenticando qualcosa, ne ho sentite così tante versioni in sole 40 ore che faccio prima ad inserire anche il disturbo compulsivo dell'attenzione nell'elenco e magari sono tutti contenti.

Poi ovviamente qualunque sia la mia argomentazione la risposta è: "sono tutte scuse, dovresti lavorare per andare oltre i tuoi limiti e farcela". 
E di rimando, quando magari il limite di sopportazione (mio) è arrivato ad un punto critico un: "le persone te lo dicono per il tuo bene, per essere utili, dovresti essere meno rigida e ascoltare di più i consigli."

Vorrei davvero parlarne in modo obiettivo di questa lunga giornata di giudizio universale.
Ma ho perso tutta la mia umanità nelle pieghe di questi interminabili anni di equilibrio precario, di sopravvivenza rubata, di ansia costante e cadute rovinose. 
E l'unica cosa che vorrei è svegliarmi domani mattina ed essere qualcun altro 
perché così, no.

giovedì 11 luglio 2019


Rompo una tazza. Caro ricordo di un compleanno.
Mentre italicamente bestemmio, la mia coinquilina tunisina mi fa:
" da noi in Tunisia, quando rompi una tazza significa che stai cominciando una nuova vita".

MA MAGARI. SAREBBE PURE ORA.

# saggezza estera
# non mi libererò degli ottimisti mai, già lo so

sabato 22 giugno 2019


“Desideri, chi non ne ha, però se mi domandi nella lista quale è il primo, rimane il desiderio che il tempo che passa non passi invano”
È andata come non è andata. 
Una perfetta metafora della mia esistenza. 
Avrei dovuto semplicemente organizzarmi, ma ogni volta vengo al paesello della mia giovinezza e non ho certezza mai di niente,nemmeno fossi all'estero e non parlassi una parola della lingua del posto...non ho controllo su niente, quindi discussioni, parenti che incombono...poi ovviamente ognuno ha la sua vita e i suoi impegni...
Non so se ho cercato cose sbagliate o inadatte. Vorrei poter pensare che ho solo sbagliato i posti in cui le ho cercate, ma che loro, le cose di cui ho bisogno, fossero giuste.

E il tempo è troppo breve.
E spesso passa invano.
Come quando hai tutta la vita davanti,ma non ti fa passare.
Come quando è il giorno di mezza estate e,inopinatamente, compi 40 anni.

giovedì 6 giugno 2019


"Se la vita è una serie di fughe strette, stiamo spostando il nostro peso 
in questo balletto sul filo del rasoio. 
Siamo sul filo di lana"

Wires, Sleeping at Last

Vorrei avere la forza e la serenità di scrivere.
Scrivere è la cosa che in tutti questi anni, in qualche modo, mi ha tenuta a galla. 
Mi ha aiutato ad esorcizzare un po' tutto, in una visione a 360° della mia vita. 
O di quello che ho sempre pensato che fossero gli avvenimenti e le persone che mi sono toccati in sorte.
Ma al momento non mi riesce nemmeno quello.

Mancano 15 giorni ad una data più o meno significativa. Quella che comincia con il 4.
Mi sento semplicemente sul filo del rasoio. Ma sono ferma e non ballo per niente.

mercoledì 15 maggio 2019


Moneyball, 2011,dir.B.Miller

"A un certo punto ci viene detto che non possiamo più giocare al gioco dei bambini, semplicemente non possiamo... non sappiamo quando sarà. A qualcuno di noi viene detto a diciott'anni, a qualcuno di noi viene detto a quaranta, ma ci viene detto."
Non ha il romanticismo de "L'uomo dei sogni", che per quanto mi riguarda resta il film migliore e ideale sul baseball.
Nè de "Il Migliore". Nè di "Ragazza vincenti".

Ovviamente perché di baseball ne ho sempre capito poco.

Ma gli americani,come racconta Buffa, non avendo avuto un epoca storica di cui possano o vogliano raccontare, hanno una maniera epica di narrare lo sport e gli atleti sportivi. E questo film non fa eccezione.
Soprattutto, hanno sempre e comunque la logica etica  della seconda chance come mai si troverà in un'altra cinematografia.
Qui questa etica è un po' distorta, ad un certo punto sentiremo la figlia del protagonista che dirà al padre "sei il miglior perdente della storia",ma il punto è che si è dei vincenti anche senza vincere per forza di cose. 
Lo si vede in altro e da altro che cosa significa ribaltare la situazione. 
O almeno, è così che mi piace pensare l'epilogo.

venerdì 10 maggio 2019




"Behind every beautiful thing there's been some kind of pain"

NOT DARK YET, B.Dylan,1997, Time out of mind

"Ma la vita stessa dimostra di essere il più inaffidabile dei narratori, portandoci in un continuo viaggio dove è impossibile predire ciò che potrebbe accadere dopo. La vita stessa ci imbroglia. Ci inganna. Dipinge un uomo come un eroe quando potrebbe benissimo essere un cattivo. Eroe o Cattivo? Cattiva o eroina? O forse nessuno dei due. Forse la vita è vestire il ruolo, ancora una volta, di inaffidabile imbroglione. Forse chi è dipinto come eroe o cattivo delle nostre storie, in realtà, è solo una comparsa di un film molto più grande. Forse sono solo delle aggiunte che riempiono l'immagine, così i veri eroi possono avere delle comparse in sottofondo."
LIFE ITSELF, 2018, dir. D. Fogelman

Ho visto il film per due motivi essenziali: il regista e la colonna sonora. Anzi, no. E' il contrario: la colonna sonora e il regista.
La colonna sonora.
Ci sono momenti in cui faccio fatica ad apprezzare il suo timbro vocale, tanto che molto spesso amo maggiormente le cover piuttosto che le versioni originali. Ma nella maggior parte dei casi, Bob Dylan resta uno dei miei cantautori preferiti. La sua è una scrittura e una visione emotiva del mondo che non ha eguali. 
Ho attraversato questi anni di vita con i sottofondo molte delle sue canzoni: "Nobody 'cept you", "The times they are a-changin'", "To fall in love with you", "Most of the time", "Like a Rolling Stone", "Forever young". " A hard rain's gonna fall"
Vedere un film con una colonna sonora di Dylan come parte integrante della storia e dei personaggi, mi sembrava quanto minimo scontato. Non conoscevo le canzoni dell'album che compongo la colonna sonora, quindi è stato anche un grande arricchimento perché ho scoperto canzoni che, almeno per oggi, mi hanno preso un po' di cuore.
Il regista.
Dan Fogelman mi ha folgorata come sceneggiatore di This is us. Per me la serie è catartica oltre ogni dire e invidio molto la visione d'insieme, la circolarità della vità, i destini incrociati che Fogelman riesce ad evocare in una storia.
Dylan e Fogelman insieme era motivi più che sufficienti per imbarcarsi in un film di cui non ho nemmeno visto il trailer, né molte altre notizie in merito.

E niente, nel film, esattamente come in "This is us", le storie partono da lontano: da luoghi diversi, con motivazioni a volte incommensurabili anche solo da ascoltare, a volte semplici e naturali nei risvolti. Le parole di Dylan danno un senso a diramazioni estreme di un singolo inaspettato e straziante evento che condizionerà la vita di diverse generazioni. Perché la vita stessa ci imbroglia,ci mette in ginocchio. Ci fa fare le comparse nella vita di altri,qualche volta gli eroi,  qualche volta i cattivi, ma senza esserlo mai veramente per scelta. Il mondo, e le persone che lo abitano, è collegato da sentimenti, sempre uguali nel tempo, sempre condizionanti. E, in qualche modo, sempre circolari.
Ci sono più colpi allo stomaco di quanto sarebbe naturale aspettarsi e una finale che, sebbene rappresenta un cerchio che si chiude, è comunque un finale troppo melenso persino per me.

Da guardare, a patto che siate a pronti a consumare pacchi interi di kleenex e abbiate il mood dell'accettazione incorporato, quello che vi fa sopportare che la vita, come in una partita di champions, è sempre tutta da decidere fino all'ultimo secondo dell'ultimo minuto di recupero. 
E che il bene non sempre è scontato, così come non è scontato il male.

giovedì 9 maggio 2019



La realtà non è la Legge di Murphy.

E' peggio.

(A dirla tutta, sto male più per loro piuttosto che per la Juve. Ma QUESTE sono vere partite di calcio,quelle che giochiamo qui in Italia sono un altro sport)

giovedì 2 maggio 2019

" I talk to the wind / my words are all carrier away / I talk to the wind / the wind does not head / the wind cannot head "
King crimson 

domenica 7 aprile 2019

"[...] il museo mi stava aiutando a ricordarmi la quantità vertiginosa di dettagli che un libro salva dall'inesistenza, fermandoli per sempre. Praticamente si raccontano storie, di corsa, e mentre si corre si arraffa al volo tutto quel che si può, per portarlo in salvo. Sono gigantesche orme di mondo, formate da migliaia di piccoli dettagli. (...) Poi ho pensato che non era un museo sull'amore, non bisognava sbagliarsi, al proposito. E' un museo dedicato a una certa intensità che noi umani siamo in grado di proiettare sugli oggetti: lo facciamo quando viviamo una storia d'amore, certo, ma lo facciamo un sacco di altre volte: generiamo intensità. Nella vita lo facciamo con misura, perché lì lo scopo è sopravvivere: con una certa maestria, teniamo la temperatura bassa, scivoliamo via, selezioniamo. Ma in un libro...Lì è un'altra cosa: lì ci si concede alla follia."

estratto da Le cose di Orhan Pamuk in
IL NUOVO BARNUM, 2016, A. BARICCO.