martedì 30 luglio 2019

" Patente, libretto, illusioni, persone da dimenticare, evidenze ignorate, notti lunghissime, lacrime trattenute, (...) schianti evitati e tempo perso"
 La Ballerina di Polvere, @Twitter

Avete presente quando ieri scrivevo dei silenzi? 
Ecco.

Vorrei parlare in modo obbiettivo di quell'attesissimo momento (anzi due), (io a queste giornate ho fatto l'abbonamento inconsapevole come ad amazon prime), in cui mi trovo a subire lunghe estenuanti paternalistiche che non ammettono contraddittorio su:

- quanto io sia una persona confusa senza un reale progettualità di vita; 
- quanto io sia imprecisa e continui a far parte di quei 9 stagisti su 10 che, arrivati nella grande azienda, vengano poi mandati via perché inadatti; 
- quanto dovrei inseguire i miei sogni ché, se fino ad ora è andata così male, è perché ho fatto solo lavori che non seguono le mie attitudini.
- quanto vivere con orari disordinati e pasti ancora più disordinati mi qualifichi come persona inaffidabile e poco operativa.

So che sto dimenticando qualcosa, ne ho sentite così tante versioni in sole 40 ore che faccio prima ad inserire anche il disturbo compulsivo dell'attenzione nell'elenco e magari sono tutti contenti.

Poi ovviamente qualunque sia la mia argomentazione la risposta è: "sono tutte scuse, dovresti lavorare per andare oltre i tuoi limiti e farcela". 
E di rimando, quando magari il limite di sopportazione (mio) è arrivato ad un punto critico un: "le persone te lo dicono per il tuo bene, per essere utili, dovresti essere meno rigida e ascoltare di più i consigli."

Vorrei davvero parlarne in modo obiettivo di questa lunga giornata di giudizio universale.
Ma ho perso tutta la mia umanità nelle pieghe di questi interminabili anni di equilibrio precario, di sopravvivenza rubata, di ansia costante e cadute rovinose. 
E l'unica cosa che vorrei è svegliarmi domani mattina ed essere qualcun altro 
perché così, no.

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