mercoledì 15 maggio 2019


Moneyball, 2011,dir.B.Miller

"A un certo punto ci viene detto che non possiamo più giocare al gioco dei bambini, semplicemente non possiamo... non sappiamo quando sarà. A qualcuno di noi viene detto a diciott'anni, a qualcuno di noi viene detto a quaranta, ma ci viene detto."
Non ha il romanticismo de "L'uomo dei sogni", che per quanto mi riguarda resta il film migliore e ideale sul baseball.
Nè de "Il Migliore". Nè di "Ragazza vincenti".

Ovviamente perché di baseball ne ho sempre capito poco.

Ma gli americani,come racconta Buffa, non avendo avuto un epoca storica di cui possano o vogliano raccontare, hanno una maniera epica di narrare lo sport e gli atleti sportivi. E questo film non fa eccezione.
Soprattutto, hanno sempre e comunque la logica etica  della seconda chance come mai si troverà in un'altra cinematografia.
Qui questa etica è un po' distorta, ad un certo punto sentiremo la figlia del protagonista che dirà al padre "sei il miglior perdente della storia",ma il punto è che si è dei vincenti anche senza vincere per forza di cose. 
Lo si vede in altro e da altro che cosa significa ribaltare la situazione. 
O almeno, è così che mi piace pensare l'epilogo.

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