"Lei è partita con l'anima nera / Gira di notte come una fiera / Fiera per strada, smacchia il suo lutto / con il campari e un tocco di trucco / però / quando resta sola piange un po' / Riderà al sole / L'impero crollerà / Forse ce ne andremo alla città / Riderà al sole / l'impero crollerà / Quando il suo amore tornerà "
Ho preso 3 treni in 5 giorni, percorrendo la strada da nord a sud con più frastornamento del solito perché stavolta la ragione riguardava la mia salute.
Tornare per me è sempre un po' morire perché devo sempre fare i conti con i cortocircuiti e le disfunzionalità della mia vita che non si risolvono mai e l'anima mi va sempre un po' in frantumi. Ogni volta i pezzi diventano più piccoli e comincio a non ritrovarli più.
Starò diventando vecchia davvero. Non so. Ma questa volta è stato più difficile.
Domenica prenderò l'ennesimo treno per fuggire via e ritornare alla dimensione sospesa della città, quella dove non ho obblighi e posso confondermi in altri modi e in altri tempi, senza perdere altri pezzi di me o pensare ogni volta a quello che non c'è più, a quello che non tornerà, alla vita che vorrei ma che probabilmente non si compirà mai.
Perché alle volte va così e basta.
giovedì 5 marzo 2020
" Un giorno capirai
che non c'era niente da cambiare
non c'era niente da rifare
bastava solo aver pazienza
ed aspettare che le cose, ogni cosa, si aggiustasse da sè.
quel giorno capirai
che la passione ha una scadenza
che è soltanto una scemenza cercare il cielo in una stanza
ma ti piacciono le favole, lo so,
è più forte di te
e dei tuoi alibi di ferro
arrugginiti dalle lacrime di questo stronzo innamorato di te
che ha scritto pure una canzone
forse nutrendo l'illusione
che nei tuoi occhi ci sia quello che non c'è
Ma è solo un attimo
come dire
un errore di distrazione
di questo cuore sempre attento a non fare un passo falso
a non esser mai convinto di niente
E' solo un attimo lo giuro
una lieve indecisione di questo cuore di buffone
servo di un solo padrone
padrone mai convinto di niente...mai convinto di...
E un giorno già lo so
ci incontreremo in un locale
oppure al centro commerciale con le verdure da pesare
e ci diremo come stai
da quanto tempo
sei sposato oppure no
E allora già lo so
avremo voglia di scappare
di spogliarci e far l'amore
in quella strada lungo il mare
e la paura di esser visti lo sai
è più forte di me
ed i miei sogni di cartone
bruciati al bar della stazione tra un cappuccino e una tazzina di caffè
fissando un treno regionale
come se fosse un astronave
tra un minuto ti porta via da me
Ma è solo un attimo
come dire
un errore di distrazione
di questo cuore sempre attento a non fare un passo falso
a non esser mai convinto di niente
E' solo un attimo lo giuro...."
Brunori Sas
Attendo senza lievi indecisioni che Brunori si decida a incidere la canzone in un album.
Non posso mica guardare il film in loop solo sui minuti della canzone......
lunedì 6 gennaio 2020
Hero, Family of the Year
" Sai quando qualcuno ti dice cogli l'attimo? Non lo so, io invece
credo che succeda il contrario:nel senso che
è l'attimo che coglie noi."
Boyhood, 2014, dir. R. Linklater
Ci sono film che rimando perché, nel momento in cui vengono prodotti, so di non essere mentalmente pronta a vedere.
Succede quando so di non avere il giusto distacco dalle cose che vengono raccontate.
Allora li rimando, li procrastino al momento in cui sarò in grado di metabolizzarli meglio, senza danni. O, quanto meno, con un po' di freddezza in più.
Con questo film è successo quello che racconta la citazione: in qualche modo, non sono io che ho colto l'attimo, ma è l'attimo che ha colto me.
Io, tra l'altro,non sono mai stata (e mai sarò) una da "cogli l'attimo". L'ho sempre considerata una pessima idea e, le poche volte che mi è capitato di arrivare a farlo, mi danno ragione.
Ad ogni modo, questo film è fatto degli attimi della vita di un protagonista,da quando ha 6 anni fino al giorno in cui comincia l'università. Non succede niente di eclatante, se si esclude il fatto che le riprese sono durate davvero per 12 anni e che gli attori sono sempre gli stessi, solo cresciuti.
Non riesci a fare a meno di immedesimarti, anche se la vita di quelle persone è totalmente diversa dalla tua. Ma è normale, esattamente come la tua ed è questo che fa scattare il meccanismo, credo.
Io personalmente avevo nella testa una sorta di movimento a ritroso sulla mia vita, come delle fotografie, delle frasi strappate al contesto.
E sono giunta alla conclusione che diventare grandi è una cosa con cui non riuscirò a scendere a patti mai.
E non ha niente a che fare con la paura di invecchiare.
E' che semplicemente non siamo pronti mai a quello che ci aspetta e al tipo di persona che la vita ci fa diventare. E non coincide mai con quello che pensavamo, immaginavamo o progettavamo da piccoli.
La vita ci coglie attraverso gli attimi.
Esattamente, costantemente, ineluttabilmente.
E lo capiamo solo dopo.
lunedì 21 ottobre 2019
" Pensa tutti quelli che credevi di aver toccato e invece non eri manco vicino" cit. Il nuovo lavoro mi costringe ad orari abbastanza impraticabili. Così impraticabili che il tempo che passo a casa,lo dedico alla gatta. O, quando riesco,dormo. Non ho il tempo per pensare. E questo forse è un bene.
Ma, vivo in un loop esistenziale, i pensieri ridondanti ogni tanto ritornano. Da quando ho compiuto quarant'anni è successo che non sono più disposta al quieto vivere, al subire atteggiamenti per salvare le apparenze, a perdonare le mancanze, a giustificare le assenze. E' come se i quarant'anni avessero di per sé scoperchiato un vaso di Pandora pieno ormai fino all'orlo. Allora mi ritrovo mio malgrado a tirare i conti, a presentare anche quelli rimandati da anni. Mi ritrovo semplicemente a tirare dritto, ad andare per la mia strada anche quando non c'è nessuna strada. E non voglio nessuno con me. Sono stanca di essere lasciata sempre indietro dalle persone,di sorridere per salvare le apparenze e le circostanze. Penso a tutti quelli che pensavo fossero più che vicini. E invece.
domenica 29 settembre 2019
Yesterday, 2018, dir. Danny Boyle
C'è stato un momento del film in cui mi sono davvero commossa. Questo perché ad un certo punto è inevitabile chiedersi il fatidico "e se non fosse successo quello che è successo?".
Credo che tutti i fans dei Beatles lo abbiano fatto, per la verità.
Certo, io da parte mia avrei scelto qualcun altro che non fosse Ed Sheeran per interpretare la parte del deus ex machina e desse il là all'ingranaggio della storia, ma posso capire che in base ai meccanismi narrativi e alla linea di condotta dello sceneggiatore (Richard Curtis, altrimenti noto anche per "Four Weedings and a funeral"), la scelta è quanto meno obbligata. Per il resto il film è impregnato di sano umorismo inglese:ha qualche chicca geniale dovuta all'ovvia realtà parallela di un mondo in cui nessuno ha mai sentito parlare dei Fab Four o abbia mai ascoltato le loro canzoni,un mondo in cui lo stesso protagonista ricorda le canzoni ma non proprio esattamente e quindi addirittura le riscrive, seguendo a ritroso i passi che potrebbero aver fatto o meno Paul McCartney e Lennon. Io personalmente (ma dovrebbero farlo tutti) gli perdono il finale troppo da commedia romantica. Anche perché onestamente Lily James è adorabile e la sua interpretazione di un'insegnate di matematica della provincia inglese un po' sfigata ma tanto onesta è uno dei lati migliori di tutto il film. Danny Boyle ha, d'altronde, uno stile visivo che sorprende sempre e ci ricorda, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che un mondo senza la musica dei Beatles sarebbe stato decisamente più triste. Un dieci pieno alla colonna sonora.
lunedì 23 settembre 2019
Cose da fare prima dei 50 anni: riuscire a vedere Springsteen dal vivo prima che decida di ritirarsi...
mercoledì 18 settembre 2019
" Volevo restare a settembre sulla spiaggia pallida e deserta,
volevo caricarmi di cenere delle mie volubili gru
e che il vento grave dormisse come acqua nelle reti fra le chiome;
volevo una notte accendermi una sigaretta più bianca della luna
e intorno a me - nessuno, solo il mare con la sua forza grave e latente;
volevo restare a settembre,
presente al trascorrere del tempo,
una mano fra gli alberi e l'altra nella sabbia canuta -
e scivolare nell'autunno insieme all'estate....
Ma a me sono stati prescritti, è chiaro, più penosi abbandoni.
Mi è toccato strapparmi a paesaggi a cuore impreparato
e mi è toccato lasciare l'amore quando ancora amare vorrei "
Nina Cassian, C'è Modo e Modo di Sparire, 1981
Quando metti insieme due cose che ti colpiscono.
E settembre. E il tempo. E tutte le cose, a cuore impreparato, che in questa vita bisogna affrontare.
"(...)Quel giorno capirai che la passione ha una scadenza
e che è soltanto una scemenza
cercare il cielo in una stanza
ma ti piacciono le favole lo so
è più forte di te
e dei tuoi alibi di ferro
arrugginiti dalle lacrime di questo stronzo innamorato di te
ci ho scritto pure una canzone
forse nutrendo l'illusione
che nei tuoi occhi ci sia quello che non c'è
Ma è solo un attimo
come dire
un errore di distrazione
di questo cuore sempre attento
a non fare un passo falso
a non essere mai convinto di niente
Ma è solo un attimo lo giuro (...)"
Brunori Sas
La canzone vale tutto il film.
Nel film, che scivola via come una giornata qualunque di un giorno qualunque, ma proprio per questo arriva con una certa dose di realisticità,ci trovo una fotografia chiara e sfuocata insieme di un periodo della vita che finché non lo attraversi, non lo sai com'è per davvero.
venerdì 9 agosto 2019
"Che cos'è quest'ansia / che mangia la pancia
Che cos'è che manca / forse un conto in banca
E quello che voglio / è viverla meglio
Di così
Ho lasciato i sogni chiusi nell'armadio
Che dentro al cassetto non ci stanno più "
Di così, Brunori sas
Ultimamente mi chiedono tutti cosa mi piacerebbe fare.
Lo scopo, ovviamente, è quello di fare chiarezza e di dirigermi lì, dove voglio andare, dove trovare un senso, dove svegliarsi non sarà più una levataccia. Perché anche le levatacce hanno uno scopo, o una qualche elaborazione almeno, se vissute nel mondo e nel modo normale.
Ti danno un senso anche le levatacce, pare.
Il problema è che quel posto, pur esistendo, non c'è.
Si palesa nella vita che mi porto appresso nella testa, e lì è tutto esattamente come deve essere, come voglio che sia, nonostante sia altrettanto difficile e duro e impegnativo. Ma non ne esiste una versione concreta, con un conto in banca, una casa, le feste comandate. Non a questo punto della mia vita.
E non è confusione. O mancanza di organizzazione.
È che, ormai, niente mi appassiona a tal punto da spingermi in quella direzione.
Quindi resto ferma, in attesa di non so quale segno, di non so quale vento sulla strada, di non so quale intuizione o scintilla. Mi accontento di quello che capita senza convinzione, perché tutte le volte che per sbaglio comincio a convincermi che magari è la volta buona, succede l'esatto contrario. Un copione fisso. Non importano più nemmeno le parole o le azioni o quello che tutti mi rimproverano di non avere, l' "atteggiamento positivo".
È solo una grande deriva.
Una deriva di cui continuo a scrivere ossessivamente, senza soluzione di continuità, senza risoluzione di fondo.
Vorrei solo viverla meglio di così.
(Tutto questo perché cercavo disperatamente una canzone inedita di Brunori presente in questo film qui, ma mi sono imbattuta in quest'altra canzone ed è partita l'immedesimazione 🤦♀️)
mercoledì 31 luglio 2019
"Voi avete mai avuto il tonfo al cuore? Secondo me sì.
Il tonfo al cuore è quando il tuo muscolo cardiaco, a causa di una grossa emozione, decide di staccarsi dal suo naturale luogo deputato e cade giù. E cade e cade e cade e cade e cade. Etu lo senti cadere e ti chiedi: " E adesso? E adesso che mi è cascato il cuore che si fa? Muoio?".
No, a meno che non si soffra di gravi patologie cardiache non si muore.
Però si perde il fiato. La testa. La vista. Il sangue nel tuo corpo inizia ad andarsene a zonzo e se sei in piedi è meglio che ti siedi. Io per fortuna sono seduto."
Guido Catalano,
Tu che non sei romantica
E cade e cade e cade e cade e cade.
L'ultima volta e poi basta all'infinito.
martedì 11 giugno 2019
Sviluppare una poco spiegabile passione per la musica italiana anni 70 è sintomo di vecchiaia? chiedo per un'amica...
giovedì 6 giugno 2019
"Se la vita è una serie di fughe strette, stiamo spostando il nostro peso
in questo balletto sul filo del rasoio.
Siamo sul filo di lana"
Wires, Sleeping at Last
Vorrei avere la forza e la serenità di scrivere.
Scrivere è la cosa che in tutti questi anni, in qualche modo, mi ha tenuta a galla.
Mi ha aiutato ad esorcizzare un po' tutto, in una visione a 360° della mia vita.
O di quello che ho sempre pensato che fossero gli avvenimenti e le persone che mi sono toccati in sorte.
Ma al momento non mi riesce nemmeno quello.
Mancano 15 giorni ad una data più o meno significativa. Quella che comincia con il 4.
Mi sento semplicemente sul filo del rasoio. Ma sono ferma e non ballo per niente.
lunedì 13 maggio 2019
"Vedrai,vedrai", cover J.Savoretti.
Luigi Tenco scrive questa canzone nel 1966, pensando alla madre che teme di aver deluso per le sue scelte di vita e che avrebbe voluto per lui un avvenire più sicuro.
Parla di una vita fatta di continue promesse disattese e da un'inconcludenza quasi inevitabile, e lui è insofferente per non riuscire a dare, a qualcuno che ama, ciò che meriterebbe.
E' un mio pensiero costante, questo. E questa giornata, per tutta una serie di ragioni viziose e croniche che persistono nella mia esistenza come una malattia che non si può debellare, lo ha reso ancora più presente.Trovandomi nella situazione completamente opposta a quella di Tenco e dovendo fare i conti con condanne preventive e nemmeno tanto velate di incapacità da parte di chi dovrebbe sorreggerti in determinati momenti, suppongo che gli interrogativi senza risposta diventano una sorta di ossessivo loop.
Mi chiedo sempre se,con la presenza e il supporto di mia madre, la mia vita sarebbe stata più sopportabile. Magari sarebbe proprio lei a dire a me "vedrai che presto cambierà". E forse basterebbe. O non basterebbe affatto, ma sentirlo dire da lei avrebbe tutto un altro significato.
Io ho smesso di ripetermelo ed anche quando me lo dicono quelle persone che, in qualche modo, in me ci credono (più di quanto sia capace di fare io), al punto in cui sono adesso le cose, non ha senso né valore.
Mi sento un po' un punto su una circonferenza che gira in tondo su stessa e credo di essermi fermata al "non so dirti come e quando".
giovedì 2 maggio 2019
" I talk to the wind / my words are all carrier away / I talk to the wind / the wind does not head / the wind cannot head "
King crimson
lunedì 25 febbraio 2019
High Fidelity, 2000, dir. S. Frears
il giorno dopo il red carpet degli Oscar 2019, un'amica mi chiedeva secondo me che cos'ha Lisa Bonnet di così speciale da aver irretito 2 degli uomini considerati tra i più fighi dell'universo. (Passi Momoa, che ha un suo perchè, io ho qualche dubbio su Kravitz, ma è un altro discorso).
Di getto le ho risposto : Altà Fedeltà, intesa come interpretazione.
La verità è che io non riesco a scindere l'attrice Lisa Bonnet dal personaggio Marie De Salle. Per me, la Bonnet, nella realtà è proprio così: piccola, bellissima, particolare, terribilmente sensuale ed elegante e tutti i complimenti che ci possono stare in una donna alta 1,57.
Poi magari non è così.
Ma se è così, mi spiegherei un sacco di cose.
lunedì 4 febbraio 2019
"Ticking away the moments that make up a dull day (...)
You are young and life is long and there is time to kill today
and then one day you find ten years have got behind you
No one told you when to run, you missed the starting gun
And you run and you run to catch up with the sun, but it's sinking (...)
The sun is the same in the relativa way, but you're older
Every year is getting shorter, never seem to find the time
plans that either come to naught or half a page of scribbled lines (...)"
" You can never ever leave without leaving a piece of youth (...) And you know you're never sure But you're sue you could be right"
Gli Smashing pumpikins, più di ogni altra cosa, mi ricordano il liceo e la mia compagna di banco,che mi aveva passato il doppio album con questa canzone, tra la quinta ginnasio e la prima liceo.
Mi ricordano almeno due occupazioni, quella del 1995 e quella del 1996, in cui i pomeriggi passavano a suon di chitarra, tra Gun's n roses e Smashing pumpikins, appunto.
Ascoltavo questa canzone stasera, mentre ero a cena con un paio di amici.
Non ho potuto fare a meno di fare due conti e realizzare, se ancora ce ne fosse bisogno, che ormai sono quasi passati 25 anni da allora.
Una cifra che non riesco nemmeno a dire ad alta voce, eppure lì, tonda come poche.
"E il tempo non è mai tempo, alla fine".
O si?
martedì 1 gennaio 2019
"Una nuova vita vi attende nella colonia Extra-mondo. L'occasione per ricominciare in un Eldorado di buone occasioni e di avventure."
Biase Runner, 1982, R. Scott
# finalmente è arrivato
# Day 1
giovedì 13 dicembre 2018
"Santa Lucia, per tutti quelli che hanno occhi
E gli occhi e un cuore che non basta agli occhi
E per la tranquillità di chi va per mare
E per ogni lacrima sul tuo vestito,
Per chi non ha capito.
Santa Lucia per chi beve di notte
E di notte muore e di notte legge
E cade sul suo ultimo metro,
Per gli amici che vanno e ritornano indietro
e hanno perduto l'anima e le ali.
Per chi vive all'incrocio dei venti ed è bruciato vivo
per le persone facili che non hanno dubbi mai,
per la nostra corona di stelle e di spine,
per la nostra paura del buio e della fantasia.
Santa Lucia,il violino dei poveri è una barca sfondata
e un ragazzino al secondo piano che canta,
ride e stona perché vada lontano,
fa che gli sia dolce anche la pioggia delle scarpe,
anche la solitudine.
F. De Gregori
Qualche giorno fa ho avuto notizie di una vecchia prozia.
E' la sorella della nonna, quella che per me è sempre stata la zia del mare.
Quella che si andava a trovare alla domenica o nei giorni di festa, perché viveva in un altro paesello, trasferita per amore quando io ancora non ero nemmeno nata.
E' la zia che, pur venendo dallo stesso paesino del sud, parla un dialetto diverso dal mio, ché dopo tanti anni ha preso la cadenza del nuovo paesello e del marito, uomo che ricordo già vecchio, che mi raccontava sempre di quando viveva in Germania e degli amici che si era fatto.
E' la zia che ogni volta che mi parla, di persona o al telefono, mi chiama sempre "bambina mia" e, allo stesso modo della nonna, mi consiglia sempre di aver pazienza con i fatti della vita, nel modo proprio di quegli anziani che si son visti passare una vita di sacrifici davanti agli occhi e sulla pelle. Se la nonna è sempre stata la matrona della famiglia, quella sicura di sé e forte di carattere, questa zia ha sempre avuto, forse, una nota più dolce nei comportamenti. A volte penso sia dovuto al fatto che non ha avuto figli e che noi abbiamo rappresentato quei figli che non ha avuto.
Alla casa al mare, alla sua casa natia,che poi è anche quella della nonna, alla casa del suo paesello diverso, con il giardino con gli alberi ricavato in un ala della casa, sono legati gran parte dei miei ricordi di bambina e adolescente.
Quei ricordi che non solo mi tornano alla mente, ma che ogni tanto sogno per davvero...con le stesse luci e le ombre di allora: e mi rivedo bambina che gioco a palla nel suo giardino piastrellato o vado alla scoperta della soffitta che in realtà non era una soffitta. E i dolci di Natale e i regalini della domenica.E i pomeriggi al mare, le giostre, il primo tuffo dalla scogliera, i tramonti sulle scale di case, proprio davanti al mare. L'odore di salsedine come mai più l'ho sentito da quando avevo 12 anni. La canna da pesca dello zio sempre sull'uscio di casa, le passeggiate sul lungomare.
L'altro giorno una delle sorelle di mia madre, che si prendeva cura di lei dopo la morte del marito e il sopraggiungere di anzianità e acciacchi vari, mi ha detto che, dopo tanto tergiversare, han dovuto trasferire la zia del mare in una casa di riposo perché ormai le sue condizioni di salute necessitavano di un controllo 24h su 24h.
Non mi sono sorpresa e ne comprendo la decisione.
Ma oggi è Santa Lucia, è il suo onomastico e per la prima volta in decenni della mia vita non ho potuto farle gli auguri perché non ha un cellulare, non ho modo di contattare la struttura e sono ormai via da un paio d'anni.
E mi manca sentirmi chiamare "bambina mia" anche se ormai sono adulta e di bambina ho giusto le lacrime.
E' come se un altro pezzetto di me stessa e del mio cuore sia andato perso.
Spero solo che, come dice la canzone, questi ultimi tempi le siano lievi. E così la solitudine.
giovedì 22 novembre 2018
Fate, Grey Reverend
" It's only fate, Some things aren't meant to be...it's only fate, It's everything you bargained for"