domenica 1 novembre 2020

venerdì 28 agosto 2020


Come diceva Buffa, parlando di Smith e Carlos, 
"in nessuna cultura gli uomini dicono chi sono e chi vogliono essere come in quella nord americana, in questo luogo della terra dove la nobiltà non è mai arrivata ed è stata eventualmente sostituita dalla celebrità, gli uomini fanno una sorta di storytelling esistenziale perché vogliono essere valutati e giudicati per le azioni che compiono."
Ieri ci hanno provato ancora, dal campo di un altro sport, a più di 50 anni di distanza da quel pugno alzato, a cercare l'America che vogliono vedere e in cui vogliono credere.
Ed io voglio sperare che prima o poi, ovunque, si sentirà quella stessa spinta.
Ma chissà.

sabato 1 agosto 2020

giovedì 30 luglio 2020


Non lo so se avrò mai l'ispirazione per leggerlo, il libro.
Ma come le racconta lui, le cose, anche quelle che vanno oltre il mio gusto e la mia sopportazione, sembrano bellissime.

Non me ne ricordo uno più bello.

lunedì 6 luglio 2020


Torino, Marzo 2018, Concerto per i 60 anni di carriera.

"Io penso che, quando fra cento, duecento anni, vorranno capire come eravamo, è proprio grazie alla musica da film, che lo scopriranno".
Ennio Morricone.


Piango un po' come se mi fosse mancato un parente stretto.
Svegliarsi questa mattina con la notizia è stato tristissimo.
Nessuno potrà mai togliermi il ricordo di quando, con tutta me stessa, ero lì.
Alla sua musica sono legati alcuni dei momenti più belli della mia vita e aspettare un nuovo film non sarà mai più uguale, perché nessuno potrà mai essere alla stessa altezza.

Per fortuna che la musica resterà per sempre.

martedì 26 maggio 2020

 " Sono tornata da me,
perché sono stanca di cercare qualcosa che non so,
di chiedere a chi non può offrire o di aspettare chi è già occupato a illuminare se stesso,
di desiderare un corpo che non è mio, 
di avere aspettative che mai arriveranno perché comunque lontane dalla mia natura,
di fingere di capire o essere sempre tollerante e disponibile con chi non comprende il mio valore
(...)

Sono tornata da me, come unica destinazione possibile,
come strada disponibile, 
come quel ritorno a casa in sospeso da tanto tempo.

Sono tornata da me,
ho visto quanto ho corso contro il tempo,
i dolori della mia anima assetata di verità in cerca di acqua.
Mi sono ospitata e sono entrata,
mi sono chiamata,
abbracciata e accarezzata,
e mi sono imbattuta in una me stessa.
Mi stava aspettando con il cuore ricolmo di speranza, diversa è vero ma sana.

Ho visto che ero comunque intatta e non frammentata come pensavo di essere,
ho ritrovato la magia nei miei occhi,
e l'ho voluta rivedere ancora e ancora.
Ho scoperto di aver sempre posseduto le chiavi, 
ed è stato bellissimo ritrovarmi.

Da qui, da dove abito, scelgo me,
scelgo chi e scelgo cosa desidero, 
come muoio e resuscito ogni giorno e sono pur sempre viva.
Ho capito che questa è resilienza e la trovo solo dove abita me stessa.

Carla Babudri

sabato 25 aprile 2020


" e poi la gente, 
perché è la gente che fa la storia, 
Quando è il momento di scegliere
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti 
che sanno benissimo cosa fare"

F. De Gregori, La storia siamo noi

mercoledì 22 aprile 2020


"  nun ce semo capite sugli orari pe magnà zì..."


ormai sono arrivata al punto di immaginare che parla in romanesco. Il perché non lo so, visto che lei è pugliese doc trapiantata a Torino a 6 mesi dalla nascita. Ma non so, la sensazione è che sia romana dentro.

domenica 19 aprile 2020


In questi giorni mi hanno sfidato in uno di quei giochetti che mi mandano in brodo di giuggiole: scegliere 10 immagini ( senza poster, nessun titolo, nessuna spiegazione) da 10 film che hanno avuto su di me un impatto.
10 giorni, 10 immagini di film.
su suggerimento del Lovefriend ( se mi leggi, grazie, grande idea) ho stillato una lista di 50 film, che poi sono diventati 48, che sono stati poi divisi in 8 gruppi da 6..
Da qui, eliminatori, quarti, finalisti.
Il risultato è questo:
giorno 1/10

giorno 2/10

giorno 3/10

giorno 4/10

giorno 5/10

giorno 6/10

giorno 7/10

giorno 8/10

giorno 9/10

giorno 10/10


si, lo so, sono 11. Tuttavia son dovuta ricorrere all'ex-equo per 2 film che non ho avuto cuore di scartare, né di eliminare tra loro. sono in perfetta antitesi: uno drammatico e scientifico, l'altro la commedia del mio cuore a cui devo almeno l'80% della mia scurrilità e il mio sentimentalismo e anche il "vuoi non essere sposato con me per tutta la vita?" come perfetto mantra di vita.

Dopo questi giorni arrivo alla conclusione che mi fa male il cuore per tutto quello che ho dovuto lasciare fuori. 
Ricomincerei di nuovo solo per rendere giusto onore a Bruce Willis, Tom Cruise e Kevin Costner, i cui film tra gli anni 80-90 sono stati il mio pane quotidiano e compagni di millemila giorni.
E non è detto che non lo faccia.

domenica 29 marzo 2020

Roma, a.d.2020

Era un film, ma io non lo sapevo.
E penso che la vita senza la musica di Morricone sarebbe difficile assai.

sabato 21 marzo 2020

" Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son loro
in perpetuo volo.

La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.

E come forse anch'essi amo la quiete,
la grande quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca"

V. Cardarelli, Poesie (Milano, Mondadori 1942)


Amo molto questa poesia, da sempre. La conosco anche a memoria, reminiscenza dei lontani giorni delle scuole elementari, ma ne porto una foto nel telefono, come una sorta di amuleto. l'ho fatta nell'anniversario della morte di Cardarelli ed ogni tanto la rileggo.

Non la pubblico solo perché oggi è la giornata mondiale della poesia, ma anche perché è una poesia che si accompagna ad uno dei miei sogni più dolci, a cui ricorro spesso per allontanarmi dalla realtà, e ad uno stato d'animo latente che non mi abbandona mai da quando ho memoria per ricordare.

Quello che mi manca maggiormente, da quando vivo in Piemonte, è il mare.
Nello specifico, il mare d'inverno. Ogni tanto anche il mare in tempesta.
E il mio sogno contempla un paesino sul mare e una casa in cui ritirarmi a leggere, con tanti gatti intorno, per passare la vecchiaia. Sebbene spero di andare via prima di diventare decrepita e bisognosa di assistenza.

Trovassi una lampada con un genio dentro, certamente questo di vivere vicino al mare sarebbe uno dei desideri che esprimerei, dopo quello di riavere mia madre vicino.

Questo periodo di quarantena sarebbe più facile per tutti, se avessimo una casa vista mare.

lunedì 16 marzo 2020


Torino




Lecce

Nell'Anno Domini 2020, L'Italia, da nord a sud, è un quadro di De Chirico in cui riecheggia il silenzio. 
Mi immagino anche qualche scena alla Hopper, un tempo immobile, oltre che silenzioso, fatto di attesa.
Ai più non piace. Se leggiamo un qualsiasi post o articolo di giornale, i termini descrittivi che ricorrono più spesso sono straziante, spettrale, desolata. 
Io non riesco a fare a meno, invece, di pensare che le nostre città,  finalmente, stanno respirando.
semmai, trovo uno strazio tutta questa continua ricerca del suono. Non disprezzo la musica, né il gesto in sé. 
Trovo semplicemente che non abbiamo sopportazione a prescindere: siamo in quarantena effettiva da quanto? 3-4 giorni? non sono passati nemmeno 10 giorni che subito tutti sentono la necessità impellente di cantare sul balcone.
Come dicevo, non critico il gesto in sé, ma sono convinta che c'è gente che da sola con sé stessa non è capace di stare."Sopportare" non è un verbo positivo, ma tutti dovremmo essere in grado di corrisponderne al significato,  ma un po' di volontà per superarlo ci vuole anche. 
Bisogna essere forti, un po' come la Terra:
con una forza uguale e contraria alla nostra, la Terra sta trovando il modo di salvarsi da sola. 
Una maniera chirurgica e mirata. Basterebbe accettarlo e magari cercare di ricordarsene, quando tutto questo sarà finito.

giovedì 5 marzo 2020



" Un giorno capirai
che non c'era niente da cambiare
non c'era niente da rifare
bastava solo aver pazienza
ed aspettare che le cose, ogni cosa, si aggiustasse da sè.

quel giorno capirai 
che la passione ha una scadenza 
che è soltanto una scemenza cercare il cielo in una stanza
ma ti piacciono le favole, lo so,
è più forte di te

e dei tuoi alibi di ferro 
arrugginiti dalle lacrime di questo stronzo innamorato di te
che ha scritto pure una canzone 
forse nutrendo l'illusione 
che nei tuoi occhi ci sia quello che non c'è

Ma è solo un attimo
come dire
un errore di distrazione
di questo cuore sempre attento a non fare un passo falso
a non esser mai convinto di niente
 E' solo un attimo lo giuro
una lieve indecisione di questo cuore di buffone
servo di un solo padrone
padrone mai convinto di niente...mai convinto di...

E un giorno già lo so 
ci incontreremo in un locale 
oppure al centro commerciale con le verdure da pesare
e ci diremo come stai
da quanto tempo 
sei  sposato oppure no
E allora già lo so
avremo voglia di scappare 
di spogliarci e far l'amore
in quella strada lungo il mare 
e la paura di esser visti lo sai
è più forte di me

ed i miei sogni di cartone
bruciati al bar della stazione tra un cappuccino e una tazzina di caffè
fissando un treno regionale
come se fosse un astronave
tra un minuto ti porta via da me

Ma è solo un attimo
come dire
un errore di distrazione
di questo cuore sempre attento a non fare un passo falso
a non esser mai convinto di niente
 E' solo un attimo lo giuro...."

Brunori Sas

Attendo senza lievi indecisioni che Brunori si decida a incidere la canzone in un album.
Non posso mica guardare il film in loop solo sui minuti della canzone......

martedì 25 febbraio 2020

sabato 15 febbraio 2020


queste cose qui, inspiegabilmente,  mi mettono di buon umore.

mercoledì 12 febbraio 2020


"C'è un momento 
quando sei a 7000  giri 
in cui tutto svanisce.
La macchina diventa priva di peso.
Scompare.
E tutto quello che rimane è un corpo che si muove attraverso lo spazio e il tempo.
7000 giri al minuto.
E' lì che lo incontri.
Lo senti arrivare.
Si avvicina al tuo orecchio e ti fa una domanda.
L'unica domanda che conta.
"chi sei?" ".

Ford Vs Ferrari, 2019, dir. J. Mangold

lunedì 27 gennaio 2020




"Dear Basketball...ho giocato fra sudore e dolore
non perché fossero le sfide a chiamarmi
ma perché tu mi chiamavi...
(...) il mio cuore può reggere il colpo
la mia mente può sopportare lo sforzo
ma il mio corpo sa che è il momento di dirti "addio" "

Kobe Bryant

La peggiore notizia di sempre è una sera, all'ora di cena, che senti di un aereo caduto dall'altra parte dell'oceano e di un atleta e un'icona gigantesca che da un momento all'altro non c'è più.
Resti senza parole. 
E metti insieme i pensieri e le parole che pensi nella testa sono proprio quelle sue. 
Questo corto, queste parole, restano in qualche modo la sua ultima eredità.

giovedì 23 gennaio 2020

lunedì 6 gennaio 2020


Hero, Family of the Year


" Sai quando qualcuno ti dice cogli l'attimo? Non lo so, io invece
credo che succeda il contrario:nel senso che
è l'attimo che coglie noi."
Boyhood, 2014, dir. R. Linklater

Ci sono film che rimando perché, nel momento in cui vengono prodotti, so di non essere mentalmente pronta a vedere. 
Succede quando so di non avere il giusto distacco dalle cose che vengono raccontate.
Allora li rimando, li procrastino al momento in cui sarò in grado di metabolizzarli meglio, senza danni. O, quanto meno, con un po' di freddezza in più.

Con questo film è successo quello che racconta la citazione: in qualche modo, non sono io che ho colto l'attimo, ma è l'attimo che ha colto me.
Io, tra l'altro,non sono mai stata (e mai sarò) una da "cogli l'attimo". L'ho sempre considerata una pessima idea e, le poche volte che mi è capitato di arrivare a farlo, mi danno ragione.

Ad ogni modo, questo film è fatto degli attimi della vita di un protagonista,da quando ha 6 anni fino al giorno in cui comincia l'università. Non succede niente di eclatante, se si esclude il fatto che le riprese sono durate davvero per 12 anni e che gli attori sono sempre gli stessi, solo cresciuti. 
Non riesci a fare a meno di immedesimarti, anche se la vita di quelle persone è totalmente diversa dalla tua. Ma è normale, esattamente come la tua ed è questo che fa scattare il meccanismo, credo.
Io personalmente avevo nella testa una sorta di movimento a ritroso sulla mia vita, come delle fotografie, delle frasi strappate al contesto.
E sono giunta alla conclusione che diventare grandi è una cosa con cui non riuscirò a scendere a patti mai. 
E non ha niente a che fare con la paura di invecchiare. 

E' che semplicemente non siamo pronti mai a quello che ci aspetta e al tipo di persona che la vita ci fa diventare. E non coincide mai con quello che pensavamo, immaginavamo o progettavamo da piccoli. 
La vita ci coglie attraverso gli attimi. 
Esattamente, costantemente, ineluttabilmente.
E lo capiamo solo dopo.