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giovedì 30 luglio 2020


Non lo so se avrò mai l'ispirazione per leggerlo, il libro.
Ma come le racconta lui, le cose, anche quelle che vanno oltre il mio gusto e la mia sopportazione, sembrano bellissime.

lunedì 6 luglio 2020


Torino, Marzo 2018, Concerto per i 60 anni di carriera.

"Io penso che, quando fra cento, duecento anni, vorranno capire come eravamo, è proprio grazie alla musica da film, che lo scopriranno".
Ennio Morricone.


Piango un po' come se mi fosse mancato un parente stretto.
Svegliarsi questa mattina con la notizia è stato tristissimo.
Nessuno potrà mai togliermi il ricordo di quando, con tutta me stessa, ero lì.
Alla sua musica sono legati alcuni dei momenti più belli della mia vita e aspettare un nuovo film non sarà mai più uguale, perché nessuno potrà mai essere alla stessa altezza.

Per fortuna che la musica resterà per sempre.

martedì 16 aprile 2019


L'ultima volta che mi sono sentita così attonita, impotente e senza un filo di voce  è stato l'11 settembre e un aereo si stava schiantando sulla seconda torre.
In quel caso è stata la cattiveria dell'uomo. 
In questa occasione la sensazione è uguale, ma ci vedo solo la bruttura della vita...di Quando posti millenari vengono rasi al suono per difetto umano prima di riuscire a vederli dal vivo.

domenica 4 novembre 2018


First Man, 2018, dir. D. Chazelle

Come raccontare un evento storico senza eguali riuscendo nell'intento di riavvolgere il nastro senza nessuna spettacolarizzazione inutile o uso di effetti speciali fuori controllo.
Raccontare il significato umano e storico di una missione, quello che è costato in termini di vite e coraggio per dare concretezza alla sperimentazione scientifica e che ha fatto diventare Armstrong il primo uomo. Grande fotografia, Colonna sonora ancora meglio.

Chazelle è il regista del futuro: esci dalla sala pensando che grazie al cielo ha solo 30 anni, sa quel che fa e come farlo e come farlo fare bene anche a quelli con cui lavora, e speri che farà film per altri 30 anni.

lunedì 8 gennaio 2018

" Oppure <<essere>> e <<avere>> sono verbi del tutto inadeguati nell'intricata matassa del desiderio, per cui avere il corpo di qualcuno da toccare ed essere quel qualcuno che desideriamo toccare è la stessa cosa, sono solo rive opposte di un fiume che scorre dall'uno all'altro, poi torna indietro e infine va di nuovo verso l'altro, e ancora, e ancora, un circuito perpetuo dove le cavità del cuore, come le botole del desiderio e i buchi del tempo e il cassetto a doppiofondo che chiamiamo identità, condividono una logica ingannevole, secondo la quale la distanza più breve tra vita reale e vita non vissuta, tra ciò che siamo e ciò che vogliamo, è una scalinata tortuosa progettata con l'empia crudeltà di M.C. Escher. Quando ci avevano separati, me e te, Oliver? E perché io lo sapevo e tu no?".
" Lui era il passaggio segreto che mi conduceva a me stesso, come un catalizzatore che ci consente di diventare ciò che siamo, il corpo estraneo, il passista, l'innesto, il cerotto che manda gli impulsi esatti, il chiodo d'acciaio che tiene insieme le ossa di un soldato, il cuore di un altro uomo che ci rende più noi stessi di quanto non eravamo prima del trapianto". 
 "Vent'anni sono ieri, e ieri è stamattina presto, e stamattina sembra lontana anni luce. <<Sono come te>> ha detto. <<Mi ricordo tutto>>. Mi sono fermato un secondo. Se ti ricordi tutto, volevo dirgli, e se sei davvero come me, allora domani prima di partire o quando sei pronto per chiudere la portiera del taxi e hai già salutato gli altri e non c'è più nulla da dire in questa vita, allora, una volta soltanto, girati verso di me, anche per scherzo, o perché ci hai ripensato, e, come avevi già fatto allora, guardami negli occhi, trattieni il mio sguardo e chiamami con il tuo nome".
Chiamami con il tuo nome, 2008, A. Aciman 


Questo romanzo, se possibile, è ancora più struggente del film.
Non smetterei mai di rileggerlo.

martedì 2 gennaio 2018


Scrivevo un anno fa che la vita non sa niente degli anni e che il tempo di ognuno di noi è scandito da rintocchi soggettivi che esulano spesso da tutto il resto. Ci siamo noi, i nostri passi, le nostre attitudini che si susseguono in un ritmo cangiante e di cui spesso non ci rendiamo nemmeno conto. E il tempo per così dire esterno è, in qualche modo , solo un intreccio che gioca con le nostre vite.
La mia vita, in realtà, è solo incastrata in una serie di loop intercambiabili a seconda delle stagioni, con in sottofondo la famosa "disperata certezza che le cose finiranno". Sono una persona romantica la maggior parte del tempo. 
E niente, tutto questo per dire solo che, ora come ora, per quello che sono (e soprattutto per quello che NON sono) diventata, di come passi il tempo ormai mi interessa poco. 
Ma decisamente avrei bisogno di Attimi. 
Attimi che sconvolgano il corso incastrato della mia esistenza. Imparare a cogliere quelli che sono destinati ad essere momenti concreti, veri, che mi portino da qualche parte. 
Che mi insegnino a credere che può essere davvero meglio di così.

domenica 5 settembre 2010

IMPRESSIONI CONDIVISE...

           IMPRESSION DU SOLEI LEVANT , C.Monet , 1872

"Sono costretto a continue trasformazioni, perché tutto cresce e rinverdisce. Insomma, a forza di trasformazioni, io seguo la natura senza poterla afferrare, e poi questo fiume che scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente." C.Monet