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venerdì 27 dicembre 2024


Non lo so se ho fatto la scelta giusta.
Forse potevo fare un ultimo tentativo, nutrirla a forza con un sondino e sperare che, in qualche modo,
il fegato riprendesse a funzionare. E lei semplicemente a mangiare.

Ho scelto di non accanirmi, ma ho come la sensazione di aver ceduto senza combattere.
Che, per lei, un ultimo sforzo avrei dovuto farlo.
Non riesco a capire quella linea sottile tra il combattere a tutti i costi e l'accanirsi.
Ed ho solo pensato di fermarmi un passo prima.
Ma non so se ho fatto la scelta giusta.

Ora, son passati tre giorni e non riesco più a dormire bene. 
Sono sempre convinta di muovermi e buttarla giù dal letto.
A volte...è come se sentissi il suo peso che schiaccia le lenzuola.
Poi apro gli occhi, convinta di ritrovarmi col suo muso in faccia, che mi guarda male perché
dormivo e l'ho svegliata.

Mi sveglio prestissimo, alle prime luci dell'alba,  per un riflesso pavloviano durato 14 anni, 
perché so che lei, a quell'ora ha fame.
E vado in cucina, convinta di trovarla su uno dei braccioli del divano.
Capitava spesso che alle 5 del mattino, dopo lo spuntino, si appollaiasse lì "a ragionare".
In realtà, aspettava solo che andassi a farle una carezza, a chiederle 
" che cosa stai facendo qui? fa freddo, vieni sul letto."
E lei mi seguiva sul letto e si rimetteva a dormire.

Ogni tanto, mentre faccio la doccia, ho come l'impressione di veder passare la sua ombra.
Mi aspettava sul tappeto del lavandino, con l'unico miagolio della giornata che voleva dire: 
"dai, un grattino qui e poi puoi andare a lavoro tranquilla, io mi rimetto a dormire."

La domenica mattina, ad un certo punto, era il momento delle coccole:
stava lì, a zampe incrociate, con gli occhioni spalancati, in attesa dei grattini.
E poi le fusa, che mi facevano venire sonno.
Ma lei allungava una zampa, a sfiorarmi il viso, perché voleva altre coccole.

Non c'è nessuno ad aspettarmi, adesso, quando torno.
Ed ho la sensazione di vivere in una casa in cui sono solo un ospite di passaggio, non più la mia. 
Non più la nostra.

Mi passerà mai, questo magone? questo stordimento, mentre vivo come ho sempre fatto?

Se, prima o poi, incrocerò un'altra micia sulla mia strada, vorrei tanto che fosse come lei.

lunedì 2 maggio 2022

 


Sono giorni difficili, che mi fanno perdere il sonno.
Lilo ha smesso di mangiare ed ha la febbre da 4 giorni.
Ha smesso di mangiare da un'ora all'altra, senza spiegazione logica o motivo palese.
Abbiamo ripetuto gli esami del sangue, fatto l'ennesima ecografia, oggi anche un Rx.
Tutto è perfetto.
Fatto sta che lei tocca il cibo a malapena.
Il veterinario mi consiglia di insistere e darle quello che più le piace.
Io la inseguo per cercare di nutrirla, un po' come faceva mia nonna con me quando avevo 2 anni.

L'impotenza che provo non si può spiegare.
Ed ho paura di perderla, perché non trovo una ragione e, su tutto, a perderla così non sono proprio pronta.

mercoledì 22 aprile 2020


"  nun ce semo capite sugli orari pe magnà zì..."


ormai sono arrivata al punto di immaginare che parla in romanesco. Il perché non lo so, visto che lei è pugliese doc trapiantata a Torino a 6 mesi dalla nascita. Ma non so, la sensazione è che sia romana dentro.

sabato 13 aprile 2019


Love,Death and Robots, 1x2,Netlix

È l'unica cosa per cui posso veramente farlo, perciò:
Grazie Netflix. Grazie.

venerdì 29 marzo 2019


Kedi, La città dei Gatti, 2016, dir. Ceydan Torun
"I cani pensano che le persone siano Dio, ma i gatti no. I gatti sono consapevoli dell'esistenza di Dio. I gatti sanno che le persone agiscono come intermediari della volontà di Dio. Non sono ingrati, conoscono solo meglio." 
Non credo in Dio. Ma credo nella consapevolezza dei gatti.

E dopo questo documentario, quasi mi è venuta voglia di andare a vivere in Turchia.

sabato 23 marzo 2019


La primavera è lei che si addormenta letteralmente ovunque, basta che sia al sole...

#MeAndLilo
#CatAreFamily

sabato 9 marzo 2019


Io le voglio bene, ma a volte vorrei fosse dotata di parola. 
Renderebbe meno inquietante il suo avere fame ad orari improbabili.

# io e Lilo
# amala

domenica 30 dicembre 2018

"Maybe happiness is this:not feeling like you should be elsewere, doing something else,being someone else "

#domenica
#DayOff
#ioeLilo

sabato 1 dicembre 2018


Dice "tu vai pure a lavoro, io tengo caldo il letto per quando rientri stasera".

# la paraculaggine dei gatti 
# lavoro di sabato
# again
# dicembre

martedì 7 giugno 2011

PER INCISO...

                               

                                                   Neko Cat Cafe a Tokyo

APRIRE UN NEKO CAT CAFE IN ITALIA SAREBBE IL LAVORO DEI MIEI SOGNI.
SE TROVO UN FINANZIATORE E O UN SOCIO,LO FACCIO.

venerdì 4 marzo 2011


"you know,sometimes the world seems like a pretty mean place..
that's why animals are so soft and huggy"

                                                         B.Watterson

martedì 23 novembre 2010

IL MIO GATTO OGNI TANTO FACEVA IL CANE


Questa vignetta mi ha fatto pensare con un sorriso a quelle che erano le buffe
stranezze del mio gatto.


Quando vivevo con mio padre,
tutti i miei rientri notturni spesso ad orari improponibili
erano accompagnati dall'accoglienza del mio gatto:
qualunque ora fosse, sentiva la mia auto entrare nello spiazzo di casa
e puntualmente si appostava dietro la porta,grattando insistentemente contro lo stipite,
mentre io salivo in fretta le rampe di scale per arrivare a casa.
Era come per dire "sei tornata,ti stavo aspettando...".
Mi ricordo delle mattine dopo,quando mio padre a colazione
mi diceva:"Insegna al tuo gatto a non fare il cane,altrimenti sei fregata".
Ed io non potevo fare a meno di sorridere.


Era il migliore dei benvenuti
Non riesco a quantificare quanto mi manchi...
Questo prossimo Natale sarà un po' come essere un ospite a casa mia.

sabato 2 ottobre 2010

NON HO FATTO IN TEMPO...

Ho preso il primo treno della mattina.
1150 km.....Torino e Lecce sono agli antipodi e la strada è lunga.
Anche quando sai che ti aspettano giorni di vacanza.
Ma sarei partita anche il giorno stesso che ne ho avuto notizia.
Suppongo avrei preso anche l'aereo,
nonostante odio tremendamente volare,ne sono terrorizzata....
Questa volta l'avrei fatto.


Quando hai bisogno di arrivare in un posto il prima possibile,
il tempo non passa mai.E' come inceppato,ripiegato su stesso.
E tu ne sei prigioniera.Come un uccellino in gabbia....
E non puoi fare a meno di odiare lo sconfinato tratto della riviera romagnola che non finisce mai...
Bologna-Faenza-Forlì-Cesena-Rimini-Pesaro-Ancona.
E' il tempo grigio di un venerdì pomeriggio che avresti dovuto passare al lavoro...
e invece sei in treno,in lotta con il tempo,sfrecci vicino a un mare agitato,grigio anche lui.
Finchè non ho visto la stazione di Pescara mi sentivo prigioniera in una trappola per topi.


E ancora non lo sapevo.


Continuavo a dirmi che magari era meno grave di quello che sembrava...
che ci eravamo già capitati,ma che lo avevamo superato... (STAZIONE DI FOGGIA)
Che la mia bestiolina,il mio pesciolino con gli artigli era forte.
Che avrebbe resistito.
Che doveva resistere.
Che sarei arrivata a mezzanotte e,come sempre,lo avrei trovato ad aspettarmi
sulla soglia di casa con il suo "mah..." e gli occhioni spalancati.
Non un miao...ma proprio un "mah".... (STAZIONE DI BARI)
Anche questa volta,che la situazione sembrava un po' più delicata.


L'ho saputo un paio d'ore prima di arrivare.
Con mio padre che farfugliava al telefono e mi dava risposte smozzicate.
Ed io che continuavo a sperare di aver capito male....
E ignoravo le chiamate dei miei parenti che mi rimproveravano un viaggio avventato
per una motivazione inutile...
E guardavo le facce degli altri passeggeri,senza rendermi conto che mi ero messa a piangere...


La verità è che non ho fatto in tempo.
E' per quanto pazzo e sconsiderato può essere considerato il gesto in sè,non è stato abbastanza....
E continuo a pensare che se ci fossi stata,se me ne fossi occupata io....
non sarebbe successo....