sabato 21 marzo 2020

" Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son loro
in perpetuo volo.

La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.

E come forse anch'essi amo la quiete,
la grande quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca"

V. Cardarelli, Poesie (Milano, Mondadori 1942)


Amo molto questa poesia, da sempre. La conosco anche a memoria, reminiscenza dei lontani giorni delle scuole elementari, ma ne porto una foto nel telefono, come una sorta di amuleto. l'ho fatta nell'anniversario della morte di Cardarelli ed ogni tanto la rileggo.

Non la pubblico solo perché oggi è la giornata mondiale della poesia, ma anche perché è una poesia che si accompagna ad uno dei miei sogni più dolci, a cui ricorro spesso per allontanarmi dalla realtà, e ad uno stato d'animo latente che non mi abbandona mai da quando ho memoria per ricordare.

Quello che mi manca maggiormente, da quando vivo in Piemonte, è il mare.
Nello specifico, il mare d'inverno. Ogni tanto anche il mare in tempesta.
E il mio sogno contempla un paesino sul mare e una casa in cui ritirarmi a leggere, con tanti gatti intorno, per passare la vecchiaia. Sebbene spero di andare via prima di diventare decrepita e bisognosa di assistenza.

Trovassi una lampada con un genio dentro, certamente questo di vivere vicino al mare sarebbe uno dei desideri che esprimerei, dopo quello di riavere mia madre vicino.

Questo periodo di quarantena sarebbe più facile per tutti, se avessimo una casa vista mare.

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