mercoledì 22 agosto 2018

" Sarebbe tutto più semplice se non ti avessero inculcato questa storia del finire da qualche parte, se solo ti avessero insegnato, piuttosto, a essere felice rimanendo immobile. Tutte quelle storie sulla tua strada. Trovare la tua strada. Andare per la tua strada. Magari invece siamo fatti per vivere in una piazza, o in un giardino pubblico, fermi lì, a far passare la vita, magari siamo un crocicchio, il mondo ha bisogno che stiamo fermi, sarebbe un disastro se solo ce ne andassimo, a un certo punto, per la nostra strada, quale strada? Sono gli altri le strade, io sono una piazza, non porto in nessun posto, io sono un posto."
A.Baricco, City

A volte credo che, cosciente o no della cosa, io abbia preso alla lettera questa citazione, sin dalla prima volta che l'ho letta e assimilata.
Il libro per la verità non l'ho amato molto, giusto alcuni lampi di genio puro, come questa citazione. 
Ma questa citazione, mi rigira in testa in continuazione, sempre, non mi abbandona mai. Ed è ancora più insistente ogni volta che, mi costringono o di mia volontà, mi fermo a rivalutare la mia vita e mi ritrovo inevitabilmente a pensare a dove sto andando.
Ma andare dove?non sto andando da nessuna parte.
Non so nemmeno se sia poi così importante arrivare da qualche parte. 
Io mi vedo sempre ferma, sento solo lo scorrere del tempo. Il tempo relativo a me, peraltro. E mi sono sempre sentita per davvero un posto, uno di quelli che accolgono le persone durante il loro andare per la loro strada. Guardare passare il mondo, un po' alla volta, imparando da quello a capire come sono fatta.
Se mai ce l'abbia mai avuta una strada davanti a me, non sono stata in grado di percorrerla e arrivare da qualche parte. Forse non ci ho mai fatto nemmeno molto caso. Penso solo che se dovevo davvero arrivare da qualche parte, ad essere qualcuno di diverso da quello che sono ora, forse ci sarei arrivata e basta, in maniera naturale, senza dovermi costringere a farlo.

E forse alla fine è questo il problema.

mercoledì 15 agosto 2018




Colle del Nivolet, Parco Nazionale del Gran Paradiso 

investire energie giusto per salire quassù almeno una volta all'anno. Poi anche basta.


domenica 12 agosto 2018

"[...] Si accorge ogni tanto di cercare di mettere a fuoco i dettagli di quel viso, e si sgomenta di non ricordarlo quasi, di perdere particolari e sfumature. E anche il rombo sordo della mancanza, che è sempre in sottofondo, si affievolisce piano, come la lama fosse sempre meno tagliente e bastasse non fare movimenti bruschi con il cuore. E' una cosa di cui si sente in colpa e che al tempo stesso gli dà un piccolo sollievo, la differenza tra una ferita che brucia e un dolore leggero e costante che non passerà mai ma si sopporta, ci si convive"
 - Alessandro Robecchi

" E poi c'è quel biglietto, ora, quando lo rileggo, mi domando se avessi detto "sì" cosa sarebbe successo, chi sarei io, in un'altra vita? Sarei sposata, e sarebbe durato quel matrimonio oppure no? Di questo, in fondo, poco mi importa, se non l'ho voluto allora era giusto così, però qualcosa manca in questa vita: un figlio, che madre sarei stata? avrei voluto esserlo, allegra e dolce come la mia, persa troppo presto, ecco allora a volte io penso che lei sta lì, in quell'universo parallelo, è lì dov'è fa la nonna dei miei figli e sorride (come solo lei sapeva fare).

dal blog Alice non abita più qui 

Oggi sono 22 anni.
Rubo le parole di altri perché le mie non renderebbero il concetto. 
E perché ogni anno restano sempre più impigliate nei ricordi che ho di te.
Se esiste un universo parallelo, da qualche parte stai bene. Stiamo bene tutti.
Magari, in un'esistenza in cui siamo sempre sballottati da una parte all'altra, esattamente come in questa, ma non ci importa perché siamo insieme.
E insieme le cose si affrontano sempre diversamente che da soli. 

Oggi sono 22 anni. E il tempo è un volto sull'acqua.

martedì 7 agosto 2018



    Robert Redford's movie - video da Top 10 Charts


Ho passato la metà della mia vita ad amare ogni sua interpretazione, anche la meno riuscita, e adesso che non ci sarà più nessun film con lui protagonista, per me è come se si chiudesse un'epoca cinematografica. 
Lui, insieme a Paul Newman e Antony Hopkin, è stato, più di ogni altro, il rappresentate di un cinema ispirato, professionale e insieme impegnato, sentimentale, storico e politico. 

Il vero "Grande Gatsby" si ritira. Ha 81anni e ha confermato che si ritira. E' giusto.

Questa cosa, tuttavia, un po' mi spezza il cuore. Un po' tanto.

venerdì 3 agosto 2018

 <<Gli piace parlare con lei, ha una qualità fresca e diretta, quindi cerca di pensare a qualcos'altro da dire, qualcosa di vero. "Un giorno mi sono svegliato e mi sono reso conto che era troppo tardi per cambiare le cose.Quelle grosse, intendo". 
"Io penso che non sia mai troppo tardi per cambiare le cose" ribatte Paulette. 
Lui sorride. E pensa: è proprio così che funziona, col destino, capisci cos'ha in serbo per te quando è troppo tardi per rimediare. Per quello è il tuo destino          - perché è troppo tardi per rimediare. 
"Quindi è qualcosa che esiste solo a posteriori?" domanda lei. 
"Direi di sì">>
D.Szalay, Tutto Quello che è un uomo,2017

In questi giorni sento il peso del mio destino più che in qualsiasi altra epoca della mia esistenza. Quello che Roland di Gilead chiamava "Ka" e che questa citazione aggiorna ai nostri tempi.

E' l'ineluttabilità delle cose il mio più grosso problema.

martedì 31 luglio 2018


Kodachrome, 2017, dir. M. Raso

"Sono tutti così impauriti dal tempo e di come faccia sparire  le cose...ma è per questo che siamo fotografi, no? siam conservatori per natura...scattiamo foto per fermare il tempo e affidare i singoli momenti all'eternità: la natura umana resa tangibile" 


Nel complesso, il film non è fenomenale:la sua, è una strada già percorsa e rivisitata in molti modi diversi nel corso della storia del cinema. Ha tuttavia una sua anima specifica, non capisco ancora se perché la fotografia sia stata posta al centro, diventandone una specie di simulacro o ponte tra il passato e il presente, o semplicemente perché ha una colonna sonora bella come poche.

Ho scelto il film perché avevo voglia di vedere qualcosa con Ed Harris.

E Ed Harris è qualcosa di indescrivibilmente perfetto. 

Mi è spiaciuto solo vederlo così invecchiato.

sabato 7 luglio 2018

"Sono preda dei giorni che verranno, dei volti che non torneranno più ogni volta che il ridere si spegne. Cosa sarà di noi... di tutti i fuochi e di questo pregare in una pioggia tremenda, da far stringere le mani, che chiuda e apra finestre,estati, inverni e tutte le mie case, i miei balconi.
Che ci cadano addosso mille sere come negli anni, una dentro l'altra. Se muore un po' per vivere più forte, se il tempo deve farsi un tempo solo tutto pieno come un sasso che va a fondo"
Isabella Leardini


Da qualche giorno, quando si fa buio e dopo lunghe ore di caldo, arriva la pioggia.
"inopinatamente", come direbbe Baricco.
Temporali fortissimi, pieni di tuoni e lampi che squarciano il cielo.
A volte durano per ore, tutta la notte anche, altre solo il tempo di una cena.
Ed io li aspetto, questi temporali, quasi ogni sera. E quando arrivano, resto a guardare il cielo,sul limitare del mio balcone, come se fossi in perenne attesa di risposte che sembra possano arrivarmi solo da li, tra le gocce di pioggia.

E penso spesso a quando facevo la stessa cosa su un altro balcone. 
Solo, accompagnata da uno spirito diverso.
E lo so che il cielo è sempre quello, ma spesso mi manca il cielo dal balcone di casa di mio padre. 

A volte, mi manca il cielo di quando avevo vent'anni e credevo che mi aspettasse una vita totalmente diversa. 
A volte, penso al passato e sento , con una certa sicurezza, che voglio altro da quello che credevo di volere. O da quello che gli altri sono convinti che io voglia.

domenica 24 giugno 2018

"Il tempo è fuggito tanto velocemente che l'animo non è riuscito ad invecchiare"
D. Buzzati, Il Deserto dei Tartari 



Se dovessi dire come mi sento alla fine di questo 39mo compleanno, mi viene solo da dire che ho la sensazione che 15 anni fa devo aver sbagliato strada e adesso sto tentando di rifarla tutta contromano. 
Ed ho la paura che, di fatto, non troverò sulla strada nessuna rotatoria al momento giusto.
Come dicevo precedentemente, non sono infelice, ho solo molte mosche nel pugno della mano. "Un ago magnetico in cerca di orientamento continuo" [cit.]

Ogni volta che arriva il mio compleanno (che al momento in cui scrivo è anche già passato),
non posso fare a meno di ripensare ad un pomeriggio di 20 anni fa in cui avevo solo 18 anni e una ragazza mi parlo dei miei trent'anni come se fossero dietro l'angolo. 
Ci penso sempre in questa occasione, perché in mancanza d'altro, si finisce con l'attaccarsi un po' a tutto nel vedere come sono andate le cose e come invece sarebbero potute andare. D'altronde a me non capitano problemi in una vita normale. A me capita un po’ di normalità in una vita di problemi.
Ho pensato spesso alla me stessa di vent'anni fa in questi giorni e alla velocità in cui questi vent'anni sono passati. Un po' ci ho pensato con nostalgia, più spesso per tenere vivi ricordi che ogni tanto si perdono nella babele degli avvenimenti di una vita. Se dimentichi allontani dalla mente. Se ricordi, riporti al cuore.
Dimenticare è una cosa che un po' mi fa arrabbiare, ma ricordare spesso è un'operazione strana e difficile. Vorrei tuttavia, essere in grado di non dimenticare mai niente e nessuno.

Sarà stata una coincidenza, ma giusto ieri la mia vicina dal pollice verde mi ha aiutato a piantare in un vaso del mio balcone i Non ti scordar di me. Fioriranno non prima dell'anno prossimo, se sono fortunata, in concomitanza con il prossimo compleanno, il prossimo traguardo. Un augurio, un regalo, il proposito di ricordarmi di innaffiare la pianta e sperare che nasca.

( NB:In ogni caso, la mia amica spagnola continua ad azzeccare i regali di ogni ricorrenza, stracciando il mondo di persone che ho intorno, che pure mi riservano un pensiero.
Per l'ultimo compleanno prima della definitiva entrata nel mondo degli "anta", ha pensato bene di una sosta per il (mio) viaggio in un luogo che ho in programma di visitare da anni, ma che, per un motivo o per un altro, fino ad ora ho dovuto accantonare: Pré Saint-Didier.





Ho un anno per decidere e fare in modo di godermelo.
Poi ci sarà il decennio dei 40, ma quella è ancora una storia tutta da scrivere.)


domenica 10 giugno 2018


Indovina chi viene a cena, 1967, dir. S. Kramer

Ogni volta che arrivo a questo punto del film, pur avendolo visto ormai un numero spropositato di volte, ho gli stessi lacrimoni luccicanti di Katherine Hepburn.
A differenza di lei, che nel suo recitare ha questa compostezza carica di phatos ed emozione, io non riesco a fare altrettanto. I miei, inevitabilmente, sgorgano scompostamente.
Lei ovviamente è di un altro livello.

Ci sono pochi film al mondo che, al pari di questo, riescono ad essere così sinceri e attuali.
E' stata l'ultima prova di attore di Spencer Tracy, che morì esattamente 17 giorni dopo questo film. 

Fatevi un favore: se ancora non vi fosse capitato di vederlo o ne avete solo distrattamente sentito parlare, prendetevi un'ora di tempo e guardatelo fino alla fine, al più presto.
Di questi tempi, fatti di mancanza di accettazione, è un toccasana per mente e cuore.

sabato 2 giugno 2018

Cobra Kai, 2018

Aspettavo qualcosa del genere da 30 anni.