Questa vignetta mi ha fatto pensare con un sorriso a quelle che erano le buffe
stranezze del mio gatto.
Quando vivevo con mio padre,
tutti i miei rientri notturni spesso ad orari improponibili
erano accompagnati dall'accoglienza del mio gatto:
qualunque ora fosse, sentiva la mia auto entrare nello spiazzo di casa
e puntualmente si appostava dietro la porta,grattando insistentemente contro lo stipite,
mentre io salivo in fretta le rampe di scale per arrivare a casa.
Era come per dire "sei tornata,ti stavo aspettando...".
Mi ricordo delle mattine dopo,quando mio padre a colazione
mi diceva:"Insegna al tuo gatto a non fare il cane,altrimenti sei fregata".
Ed io non potevo fare a meno di sorridere.
Era il migliore dei benvenuti
Non riesco a quantificare quanto mi manchi...
Questo prossimo Natale sarà un po' come essere un ospite a casa mia.
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