domenica 17 febbraio 2019


Il cielo sopra Berlino,1987, dir. W. Wenders

"(...)Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa...e allora non vorrei più fluttuare così in eterno....vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi questa infinitezza, legandomi in qualche modo alla terra...a ogni passo, a ogni colpo di vento...vorrei poter dire ora...e ora...e ora...e non più da sempre, in eterno. Per esempio, sedersi ad un tavolo da gioco ed essere salutato, anche solo con un cenno.Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa era solo per finta (....) solo per finta. Non che io voglia generare subito un bambino o piantare un albero, ma in fondo sarebbe già qualcosa ritornare a casa dopo un lungo giorno dar da mangiare al gatto (...), avere la febbre, le dita nere per aver letto il giornale. Non entusiasmarsi solo per lo spirito, ma finalmente anche per un pranzo, per la linea di una nuca, per un orecchio...mentire, e anche spudoratamente...e camminando, sentire che le ossa camminano con te...supporre, magari, invece di sapere sempre tutto...ah!oh!ahi! Poterlo dire finalmente! Invece di si è amen..."

Bruno Ganz per me resterà per sempre Damiel. Ora un po' di più. 

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