Tamara De Lempicka, Adam and Eve, 1932
Il Bacio di Klimt è da sempre il mio quadro preferito. Un quadro in cui ci ho sempre trovato quella nota di affettuosità romantica, data dalla posizione dell'uomo e della donna ritratta, in cui mi sono sempre vista in qualche modo riflessa. Ho una riproduzione di quel quadro a cui sono affettivamente molto legata e un po' mi dispiace aver dovuto lasciarla a casa di mio padre.
Poi quest'estate sono andata ad una mostra di Tamara De Lempicka, qui a Torino.
Tra le tante meravigliosità che ci ha lasciato questa pittrice, ho trovato questo quadro e ho letteralmente perso la testa per quest'immagine. Ne ho comprato una stampa ed ora campeggia proprio sul mio letto. E' la prima cosa che si vede entrando in camera mia.
Il perché mi abbia così colpita, forse, lo so bene. Ma non lo scriverò qui. Non ora almeno.
Certamente posso scrivere che c'è un po' della me che sono in questo momento della mia vita, anche se non centra molto con la perfezione e con la morbidezza del corpo della donna ritratta. Credo sia una cosa che non saprò mai spiegare bene nemmeno a me stessa, e se ci provassi, probabilmente sceglierei parole che non riporterebbero esattamente quello che intendo.
Perciò mi limito a dare risalto a quest'immagine e a continuare a guardarla.
Prima o poi troverò parole giuste che saranno anche semplici. Ed esatte.
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