" Le peggiori fregature le ho prese dalle persone che mettevano le mani avanti.Quelli che vogliono la leggerezza, o la chiarezza, o la profondità, quelli che vogliono costruire, o distruggere, quelli che vogliono capire e quelli che guarda che non sento nulla. Persone che diventano inconsapevolmente promesse elettorali, e come tali disattese, deviate, manipolate. Poi ci sono quelli che invece nulla anticipano, su di se e sulle circostanze, e non importano se lo facciano per ignoranza o discrezione. Non ti sanno dire se sarà leggero o pesante, il peso da portare, semplicemente lo portano. Usano le domande per scoprire cose che non sanno, e non per infastidirsi dalle risposte. Sono quelli che non sanno che direzione prenderanno gli eventi, eppure riescono sempre a finire da qualche parte. I primi invece, hanno solo una gran fretta di finire e basta."
da attimo.tumblr.com
E' domenica pomeriggio tardi. Io sono seduta sulla soglia del mio balcone, con tarallini e una bottiglia di Martini che spero di non finire. E ascolto Fotografie di Baglioni, pezzo calzante direi per i pensieri che faccio.
Pensavo che è quasi un anno che sono lontana da Torino. Pensavo che comincia a passare. Non tanto la nostalgia di Torino, ché quella non passerà mai, quanto la nostalgia di quello che avrei voluto accadesse lì e non è accaduto, le occasioni mancate, anche quelle a cui era giusto e fortunoso mancare. Gli occhi di alcune persone. La voce di altre. I sorrisi, pochissimi a dir la verità, che ho sempre stampati nella mente. I pomeriggi al parco. Pensavo che anche se comincia a passare, non passerà mai del tutto. Pensavo che, in realtà, l'unica volta che non ho messo le mani avanti subito, che non pretendevo altro che piccoli accorgimenti e qualche attenzione, che volevo solo vedere "come andava", le cose non sono andate per niente. Pensavo a tutte le domande che ho fatto e a quelle che avrei voluto fare, per conoscere davvero, per abbracciare quei punti di vista che non mi appartengono tanto, ma che mi affascinano. Pensavo alle risposte che non ci sono state e ai silenzi, da cui ho sempre cercato di sfuggire, ma niente. Pensavo al freddo che ho sentito tutte le volte che sono scappata da casa tua, ma non perché facesse davvero freddo.
E penso che ho tanta voglia di andare avanti. Una fortissima voglia di guardare avanti, di avere una macchina dal tempo e saltarlo questo tempo e vedere cosa sarà, senza aspettarmi più del dovuto. Penso al viso abbronzatissimo e alla voce di D., che ho visto ogni giorno degli ultimi quindici giorni, di cui non so praticamente niente tranne il fatto che gli piacciono le barche e passerebbe tutto il suo tempo in mare. E che l'unica cosa carina che mi ha detto è " sarai anche pessimista, ma ho notato che sei sempre allegra". Già. E mi fisso sui suoi occhi nerissimi per distrarmi dai tuoi, che sono sei mesi che non vedo di persona, senza chiedermi se lo sto facendo bene, ma da qualche parte devo pur cominciare per liberarmi delle ossessioni, no? Quindi ci provo così, senza chiedermi perché, senza chiedermi che direzione prenderanno gli eventi, né se ci sarà una direzione.
Ho fretta di finire da qualche parte, anche se non so quale.
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