" Se piovesse chissà se tu resteresti qui per me."
" Il leggero fragore di un tuono. Anche se venisse a piovere rimarrò qui, insieme a te"
Il Giardino delle Parole, 2013, Makoto Shinkay
Questa mattina mi sono svegliata con la pioggia.
Di solito è una bella sensazione, aprire gli occhi con la pioggia.
Ma questa mattina ho aperto gli occhi prestissimo e non trovavo Lilo.
Il fatto che lei fosse fuori, che non mi avesse svegliato come al solito, mi ha fatto cominciare la giornata un po' di traverso, con una sensazione latente di sconforto e solitudine.
Mi sono sentita abbandonata anche da lei.
Sono rimasta alla finestra, un po' con la paura che potesse succederle qualcosa, che fosse rimasta bloccata in chissà quale angolo del tetto per via della paura dell'acqua battente.
Poi ho avuto quest'immagine di lei sotto la tettoia di una delle finestre del nostro tetto, lì immobile, con gli occhioni rivolti verso il cielo. Tranquilla e serafica come al solito.
In attesa di scegliere il momento giusto per muoversi e tornare.
Perché, la verità è che, nonostante io possa pensare il contrario, non sembra aver paura di niente la mia piccola Lilo. E, cosa che continuo sempre a sottovalutare, lei è libera e lo resterà sempre nonostante il nostro convivere e l'affetto che mi dimostra tornando.
E in quel momento, per la prima volta dopo molti giorni, ho pensato a quella notte.
Al momento in cui ti sei allontanato da me e sei rimasto affacciato alla finestra.
E hai sorriso, mentre guardavi Lilo esplorare il tetto.
E mi hai detto che la invidiavi perché lei era più libera di noi.
Non ho potuto fare a meno di pensare che non sei come la mia gatta.
Lei, nonostante la pioggia, torna di sua spontanea volontà e rimane qui con me.
E un po' mi sei mancato.
Ma dopotutto siamo esseri umani, abbiamo tutti le nostre stranezze.
Io ho quella di lasciarmi prendere dalla nostalgia per cose o persone che non sono quello che sembrano.
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