domenica 5 febbraio 2012

Essere un pezzo in più...


"I'D IMMAGINE THE WHOLE WORLD WAS ONE BIG MACHINE.
MACHINES NEVER COME WITH ANY EXTRAS PARTS, YOU KNOW. 
THEY ALWAYS COME WITH THE EXACT AMOUNT THEY NEED.
SO I FIGURED, IF THE ENTIRE WORLD WAS ONE BIG MACHINE,
I COULDN'T BE AN EXTRA PART.
I HAD TO BE HERE FOR SOME REASON.
AND THAT MEANS YOU HAVE TO BE HERE FOR SOME REASON TOO"

                                                                              HUGO CABRET (2011, M.SCORSESE)


Sentirsi quel pezzo in più dell'imperscrutabile e imprevedibile meccanismo del mondo.
Quel pezzo che non combacia con nessuno degli ingranaggi, 
nemmeno quelli secondari al funzionamento.
Dibattersi in una sorta di guerra interna, invisibile agli occhi di chiunque,
incomprensibile proprio perché inosservabile a occhio nudo.
Perciò anche incondivisibile.

Sperare, allora, di poter trovare un senso...o una funzione...indipendentemente da come
questo immenso ingranaggio prosegua nella sua (folle) corsa.


(PS: Bello il film. Intenso e a tratti commovente. Ma come al solito il climax è rovinato da questo stramaledetto 3D.
E no: se vi aspettate di andarlo a vedere e trovarci chissà quale impensabile colpo di scena, pensateci bene.
E' per amanti dell' idea del cinema e soprattutto dei sogni. E quelli che escogitava Mélies erano sogni con la S maiuscola )



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