venerdì 18 febbraio 2011

LA COPERTA DI LINUS

"L'AMORE E' FACILE PER DEFINIZIONE.
SE E' DIFFICILE NON E' AMORE,E' UN'ALTRA COSA.
MAGARI ALTRETTANTO INTERESSANTE E POTENZIALMENTE RICCA D'INSEGNAMENTI,
MA DI CERTO NON AMORE."
                                              da cloridrato di sviluppina » Non esistono amori difficili.



I pranzi a base di sushi in compagnia di B. 
sono uno dei miei momenti idiosincratici preferiti.

Un po' perchè io non apprezzo molto il pesce.
E tuttavia sono una drogata di Sushi.
Potessi permettermelo mangerei Sushi un giorno si e uno no.
(giusto perchè tradire i peperoni sarebbe pura e imperdonabile eresia).

Un po' perchè durante questi appuntamenti (ma con B. è una cosa che c'è sempre stata)
davanti ad un nigiri riesco a lasciare un po' il freno alla mia natura contradditoria,
senza la paura di un giudizio impietoso,ma con la serenità di essere compresa
e in qualche modo accettata.

Ma i pranzi a base di Sushi con B.sono anche una sorta di frattempo 
in cui si allineano un certo numero di condizioni singolari che danno vita al momento tipo
"Cerco di capire quello che dici e di intuire quello che non dici.
Poi ti dico cosa penso, senza giudizi: solo ciò che vedo, riflesso in ciò che sono".
(questa non è mia,ma rende perfettamente l'idea.grazie a chi me l'ha suggerita).
In pratica,sono uno di quei momenti dove io parlo,straparlo,
racconto minutamente e con ordine,
e infine la guardo con gli occhioni da Gatto con gli Stivali e aspetto.
Da quando B. si è trasferita per lavoro in Libia,questi momenti che prima erano
normali conversazione di ogni giorno sono diventati assai rari e ci tengo particolarmente.
(tanto che nemmeno il mal di denti può fermarmi).


Oggi è stato uno di quei giorni.
Ed io ovviamente ho parlato,straparlato,raccontato minutamente,
rievocato momenti e accadimenti delle ultime due settimane febbraiescamente paturniose.
Ho parlato (grazie al cielo con entusiasmo condiviso e ricambiato) di cinema e della tesi 
che non riesco ad impostare come vorrei.
Ho parlato dell'augusta sorella e di come riesca sempre a sconvolgere i miei equilibri.
E di come ora stia sconvolgendo anche gli equilibri di persone a cui tengo molto.
Ho parlato dei matrimoni dell'anno.Quelli veramente importanti.E ovviamente di vestiti.
Ho parlato di progetti,soprattutto suoi.Ed ho tirato un sospiro di sollievo,lasciatemelo dire...

E poi ho parlato...e straparlato soprattutto della Persona Particolare.
Di come non si è evoluto questo strano rapporto negli ultimi due mesi.
Di come non riesca a collocarlo nella scala del mio complicato modo 
di provare sentimenti per le persone.
Di quello che vorrei o dovrei dire/fare  e non dico/faccio perchè, 
anche nei momenti in cui lo sento particolarmente vicino,
c'è qualcosa che proprio non scorre ma si intoppa a mezz'aria, 
senza che io riesca a capirne bene il perchè.
Di quello che vorrei accadesse naturalmente e semplicemente non accade,
nonostante ci siano state almeno un paio di possibilità.
Di come non riesco a lasciare andare questa cosa,
perchè ogni volta non voglio e non riesco ad andare oltre il suo sguardo,
che invece va benissimo oltre me.
Di quello che vorrei sentire di essere per lui e invece sento di non essere.
Dei suoi abbracci,che sono i miei momenti perfetti,
quelli che vorrei diventassero una delle mie abitudini giornaliere,
come una tazza di the o un film.


E poi mi sono messa in attesa.E il commento che mi ha aperto gli occhi è arrivato.
In mezzo ai "devi provarci tu" e ai "buttati" di rito...ma è arrivato.
"..in ogni caso tu hai bisogno di un uomo chiaro e diretto.
Hai già troppe persone nebulose nella tua vita.
Già gli uomini semplici ti fanno dannare,gli uomini complicati...non ne parliamo.
Lui ovviamente può essere l'eccezione,ma credo che 
se fosse dovuto succedere qualcosa di più,
avresti almeno intercettato un paio di sguardi.
Probabilmente lui è solo la tua coperta di Linus.".


Beh,congiuntivo a parte, B. molto molto molto probabilmente ha ragione.
Ma ammetto che è tutto il giorno che continuo a pensare che 
Linus è apparso per la prima volta nelle strisce dei Peanuts
con una coperta azzurra e il pollice in bocca.
E la sua coperta non l'ha mai abbandonata.Dal 1954.
Vorrà dire pur qualcosa.

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