CHI TI POTRA' CONOSCERE LA' DOVE TACI, O NELLE PAROLE CON CUI TACI?
CHI TI CERCA NELLA VITA CHE STAI VIVENDO, NON SA DI TE CHE ALLUSIONI,
PRETESTI IN CUI TI NASCONDI.
E SEGUIRTI ALL'INDIETRO IN CIO' CHE HAI FATTO, PRIMA,
SOMMARE AZIONE A SORRISO, ANNI A NOMI, SARA' COME PERDERTI.
IO NO.
TI HO CONOSCIUTA NELLA TEMPESTA.
TI HO CONOSCIUTA, IMPROVVISA, IN QUELLO SQUARCIO BRUTALE DI TENEBRA E LUCE,
DOVE SI RIVELA IL FONDO CHE SFUGGE AL GIORNO E ALLA NOTTE.
TI HO VISTO, MI HAI VISTO, ED ORA, NUDA ORMAI DELL'EQUIVOCO, DELLA STORIA, DEL PASSATO,
TU, AMAZZONE SULLA FOLGORE, PALPITANTE DI RECENTE
ED INATTESO ARRIVO,
SEI COSI' ANTICAMENTE MIA, DA TANTO TEMPO TI CONOSCO,
CHE NEL TUO AMORE CHIUDO GLI OCCHI,
E PROCEDO SENZA ERRARE, ALLA CIECA,
SENZA CHIEDERE NULLA A QUELLA LUCE LENTA E SICURA
CON CUI SI RICONOSCONO LETTERE E FORME
E DI FANNO CONTI E SI CREDE DI VEDERE CHI TU DIA, O MIA INVISIBILE."
Pedro Salinas, Non ho bisogno di tempo da "La voce a te dovuta", 1933
Pensavo alla persistenza illogica che hai nella mia vita, nonostante la drastica interruzione di notizie.
In realtà non è stata drastica, ma ho realizzato che prima in qualche modo accadevi anche senza esserci, eri nell'aria nonostante non avessi addosso segni della tua presenza nella mia vita. Adesso non accadi più.
Ma continui ad esserci, in maniera impercettibile e come di soppiatto,
nonostante tu sia uscito dal raggio della mia vita.
E vorrei, invece, riuscire a liberarmi di questa abitudine in maniera efficace e definitiva.
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