Il mio tempo sembra, in qualche modo, "ripetersi".
E' come se ci fossero degli eventi che, ciclicamente e inarrestabilmente si ripetono.
Solo con sfumature e particolari diversi.
Ho di nuovo cambiato casa: in 7 anni è accaduto 3 volte. Sempre a settembre.
Negli ultimi 4 anni, ho cambiato casa 2 volte, in entrambi i casi per motivi opposti e inversamente proporzionali, ogni due anni.
L'unica costante è stata un fiume, la Dora. Questo perché sono sempre vissuta nelle sue vicinanze, almeno fino al settembre di quest'anno. La Dora sostituiva un po' il mio mare e ho il ricordo di innumerevoli passeggiate, sotto la pioggia o sotto la neve, in notturna o mentre albeggiava, che sono state il mio conforto per un sacco di tempo.
C'è il ricordo, lontano nel tempo, di un bacio su una panchina, alla luce di un lampione.
C'è il ricordo, vicino e speculare, di un abbraccio e di un bacio vicino al ponte, una mattina che albeggiava.
Ora vivo da sola, come all'inizio della mia avventura qui, ma in un quartiere che non mi rassomiglia affatto e che non amo particolarmente, lontana dal mio fiume.
Tuttavia, è come se fossi tornata indietro nel tempo: ho una stanza che è molto simile a quella che è stata la mia stanza per più di tre anni e mezzo, quando mi sono trasferita a Torino esattamente 7 anni fa come oggi.
Avevo cominciato il corso specialistico e il collegio sarebbe stato casa mia per un sacco di tempo. Avevo davanti un obiettivo da raggiungere.
Avevo 26 anni ed un gatto che non potevo tenere con me, di cui sentivo i miagolii festosi ogni volta che chiamavo a casa. Un micio che ora non c'è più, ma di cui conservo gelosamente il ricordo.
Adesso la sistemazione è temporanea, sono alla ricerca di un'occasione di lavoro che non sembra voler arrivare, ho fatto domanda per un master che non mi posso permettere e per una borsa di studio che dovrebbe risolvermi un po' di problemi, ma non è sicuro che vincerò.
Ed ho una gatta con gli occhioni azzurri che dorme ai piedi del mio letto.
Che ad ogni trasloco si ammala, ma poi guarisce sempre e non mi lascia mai.
E sono un po' più vecchia, anche se dentro mi sento la stessa età di allora.
Solo con qualche acciacco emotivo in più.
In mezzo un sacco di ricordi e di persone che cambiano ciclicamente, ma che in qualche modo si rassomigliano o si ricordano tra loro, in un gioco caleidoscopico di rimandi.
Persino io e alcuni fatti della mia vita è come se rimandassimo a noi stessi, per uno strano meccanismo che non so specificare se non accomunandolo ad una sorta di loop senza fine.
E' come vivere in un film che ho progettato per la mia vita, ma sul quale sembro non avere molto controllo. Esattamente come la ragazza che saltava nel tempo.(Coincidenza vuole che io abbia visto questo film la prima volta esattamente 7 anni fa. E l'ho ritrovato stasera, un po' per sbaglio e un po' per fortuna,mentre girovagavo per you tube, esattamente come allora.)
Ma, a differenza di lei, a me non è permesso ritornare indietro nel tempo per davvero, né di modificare niente di tutto quello che è stato.
Purtroppo.
E "Il tempo non aspetta nessuno".
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