venerdì 9 dicembre 2011

Cary Grant è meglio della nutella


"Champagne's funny stuff. I'm used to whiskey. Whiskey is a slap on the back, and champagne's heavy mist before my eyes." 
                                                     J.Stewart, The Philadeplphia Story, Cukor, 1940


I giorni di festa, soprattutto quelli legati al natale, 
per me sono se non propriamente odiosi,
quanto minimo "difficili" e caratterizzati da una solitudine opprimente.
Anche quando sono in compagnia.
Ancora non ho trovato un motivo per passarli serenamente,
questo a causa di tanti fattori e tanti ricordi poco piacevoli.
Non ricordo dove, ma ho trovato una citazione che è la perfetta sintesi
del mio pensiero in merito:
"Il natale serve a ricordare a quelli che sono soli che sono soli, 
a quelli che non hanno soldi che non hanno soldi, 
e a quelli che hanno una famiglia del cazzo che hanno una famiglia del cazzo."
Chiunque tu sia, anonimo, hai ampiamente centrato il nocciolo della questione.

Questo che(grazie al cielo) è passato ne è stato solo l'inizio.
In ogni caso,visto che proprio non trovo il modo di evitare loro
e le conseguenze del loro arrivo,
cerco di esorcizzarne la tristezza facendo quello che mi riesce meglio:
fuggire dalla realtà e vivere in una storia cinematografica.

Ho avuto la conferma, una volta di più, che i vecchi film con Cary Grant
sono un antidoto abbastanza efficace al mio male di vivere festivo.
Così negli ultimi giorni li sto riguardando tutti, uno ad uno,
gustandomi con calma ogni sequenza,
ogni battuta,ogni sguardo sornione o scena divertente,
saltando da un anno all'altro,senza seguire un ordine cronologico preciso.
In qualche caso devo arrendermi al fatto che il catalogo offerto da internet
è limitato al grado di fama che accompagna la pellicola,
quindi alcuni dei titoli più vecchi e meno famosi sono quasi del tutto introvabili.
(questo, credo, sia l'unico motivo che mi fa rimpiangere di non essere ancora una
studentessa del Dams: avere a disposizione, gratis, un'intera mediateca universitaria
fornita di tutti i titoli...era il paradiso!)
Ma va bene. Mi accontento di quello che ho e, in qualche caso, di quello che trovo.

Stasera, vista la totale impossibilita di trovare "Only angels have wings" ,
è stato il turno di due pellicole che sembrerebbero simili, ma ovviamente
distanti per tecnica registica,storyline,anno e soprattutto prove attoriali.
Per quanto mi riguarda, la commedia sofisticata di Cukor,
l'eleganza della Hepburn e il fascino impeccabile e scanzonato di Cary Grant,
vincono su tutta la linea.Ecco perchè la mia scelta videografica premia The Philadelphia Story.
Ma ho apprezzato anche l'interpretazione personalissima
e caparbia della Bergman, sebbene ovviamente altrove è stata insuperabile.

In ogni caso,per rispondere ad un'amico che non coglieva pienamente l'effetto terapeutico 
che hanno per me questi film in questi momenti,
volevo solo dire che Cary Grant, da chiunque sia diretto o affiancato sul set,
è millemilavolte meglio della nutella.
Provare per credere.





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