Qua si sposano norma e rischio,qua il sole sorge ogni notte...
venerdì 9 dicembre 2016
Animali Fantastici e dove trovarli, 2016, dir. David Yates
Ma l'ho pensato solo io che quel coso alato sembra il Cosmo Pavone di Calendar Man?
lunedì 28 novembre 2016
" Sempre un villaggio, sempre una campagna / mi ride al cuore ( o piange), Severino:il paese [la Romagna] ove, andando, ci accompagna / l'azzurra vision di San Marino: sempre mi torna al cuore il mio paese / cui regnarono Guidi e Malatesta / cui tenne pure il Passator cortese, / re della strada, re della foresta"
Giovanni Pascoli
Cose che ho imparato dopo quasi 8 giorni passati a percorrere l'Emilia Romagna da Nord a Sud e ritorno:
se ci vivessi, mi nutrirei di Gnocco Fritto come se non ci fosse un domani.
E peserei un quintale.
Soprattutto quando poi arrivi a Granarolo nell'Emilia, più precisamente a Quarto Inferiore, entri in una gelateria e ci trovi la lasagna Emiliana.
Altro che metabolismo veloce....
che Bologna ha un'atmosfera che ancora non mi so spiegare, ma era tutta una vita che la cercavo..
che camminare fino a Piazza Maggiore mi ha fatto pensare a tutto il tempo dell'adolescenza in cui ero convinta che sarei finita a studiare lì.E invece.
A volte ancora mi chiedo come sarebbe stata la mia vita qui se invece che al Dams di Torino, fossi entrata in quello storico, ma adesso non ha più tanta importanza.
Ogni angolo, ogni strada con un nome entrato nell'immaginario, era un po' un rimando televisivo, cinematografico, musicale, editoriale, culturale di tanta parte della mia vita vissuta talmente intensamente che ancora ne sento dentro gioie e dolori.
Penso al primo vero reality della storia italiana,ambientato proprio a Bologna, che niente aveva a che fare con il grande fratello. Era il 1995 ed io avevo 16anni e ha cambiato la mia percezione dei mezzi di comunicazione.
Ho camminato sotto i portici "casalinghi" un po' trasandati, quelli che dall'inizio di via San Vitale portano fino a via Zamboni, che nulla hanno a che vedere con quelli eleganti e un po' austeri di Torino, e tutto in un attimo è stato come tornare a vivere negli anni 90, quando c'era solo MTV e ancora i cellulari nemmeno sapevamo come erano fatti.
E' stato come essere alle spalle di Alex e Aidi, con in testa l'accento marcato di Accorsi che continuava a chiedere a Violante Placido perché non stessero insieme, in "Jack Frusciante è uscito dal gruppo".
E soprattutto "Futura", che ho ascoltato per la primissima volte una notte all' 1 in una intervista di Marzullo, e tutto quello che significa ancora questa canzone.
Che quel futuro che non si è mai avverato è come se fosse rimasto lì sospeso, davanti ai miei occhi, come una improbabile possibilità.
A Bologna ci ho impiegato quasi 20 ad arrivare e un forse un cerchio si è chiuso nel momento stesso che sono arrivata fin sotto la Grisenda. Ma non lo so bene.
Che, come leggevo giusto un paio di giorni fa, "Certe persone te le ritrovi dove non ti aspetti. quando giri lo zucchero nel caffè. Mentre guardi la luce rossa di un semaforo. Nel tempo che ci metti a scendere di corse le scale. Chissà come arrivano. E perché se ne vanno".
A me è capitato alla fermata del bus in una città che non conosco e che non credo approfondirò mai in futuro, vista la nebbia imperterrita e costante.
Ma quei due occhi alla fermata e il sorriso che mi ha accolta come se mi stesse aspettando, come se è li che ci dovevamo trovare, nell'ennesima scena da film della mia vita che come al solito, quando mi capita non colgo. E sono qui che ancora ci penso.
Ma prima o poi sarò di nuovo in strada, e chissà.
giovedì 3 novembre 2016
Sturaro che gira su stesso perché non sa dove ha lasciato la palla è l'esatta metafora dell'intera partita. #JuveLyon
" Waiting for the Fall...Prima di perderti di nuovo, dai uno sguardo alle istruzioni...
Spread the words like wings I'm gone
far away from where I come
Falling feels like home..."
J.Savoretti feat Zibba, FALL
Torino - Sarzana - Viareggio - Livorno - Cecina - Lucca - Capannori - Empoli - Scandicci - Impruneta - Firenze - Borgo San Lorenzo (Barberino del Mugello) - Prato - Quarrata - Pistoia - Carrara - La Spezia - Rapallo - Torino.
1172,8 Km, sulla carta. Nella realtà, sono stati decisamente di più.
4 giorni, 6 ore e 53 minuti.
Il mio Autunno è cominciato con una Tournée.
(Chè detta così sembra sia partita con una band e i groupie al seguito, ma no, niente a che vedere con la musica.)
E invece ho girato il nord della Toscana e un po' di Liguria per lavoro, per incontrare clienti, per prendere ordini.
Il tutto per la prima volta e con poche istruzioni di base.
Ho guidato. E guidato e guidato e guidato, per la maggior parte del tempo.
Il navigatore mi ha fatto letteralmente impazzire: tra il segnale che andava e veniva e scompariva del tutto nel bel mezzo di rotonde che non sapevo dove conducessero esattamente; o in stradine di piccoli paeselli sperduti nel nulla dell'appennino tosco-emiliano, mentre girovagavo sotto la pioggia battente; e infiniti pezzi di autostrade interrotte che mi costringevano a modificare la rotta.
Ho guidato e guidato e, per fortuna, il paesaggio intorno era meraviglioso. Talmente meraviglioso che, credo per la prima volta in vita mia, perdermi non mi ha messo l'ansia né mi ha fatto paura.
Viareggio è stato il luogo più cinematografico in assoluto, anche se come location di cinematografico in realtà ha ben poco, tranne forse il Burlamacco: arrivo sul lungo mare per l'ora di pranzo e decido di consumare uno spuntino al volo in spiaggia. Ad un certo punto ho avuto la netta sensazione di essere negli anni '60 e che Jerry Calà sarebbe spuntato in vespetta cantando " per quest'anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare" e che sarebbe stato inseguito dal famoso bagnino toscano che gli urlava dietro "maremma maiala!".
Niente, è scattato il momento "Sapore di Mare - Il sequel, 30 anni dopo" nonostante si fosse in ottobre. Fosse partito in sottofondo Gino Paoli che cantava Sapore di Mare, il trailer sarebbe stato perfetto.
A Livorno ci sono arrivata di sera e l'ho trovata bella e un po' strana con tutte queste stradine intricate e canali che si intersecano. Io ero un po' spersa, mentre cercavo il mio albergo, ed un ragazzo, volendo a tutti i costi aiutarmi (o quello o ci voleva provare...) perché deve essersi goduto la scena di me che per cinque minuti giro letteralmente (non sto scherzando, l'ho fatto davvero) su me stessa quattro volte per capire in quale direzione dovessi andare, mi ha colto di sorpresa e un po' spaventata.
E,alla fine, l'albergo era solo dall'altra parte della strada.
Perdersi a Lucca (ahimè, quando il cellulare muore e tu non ti ricordi dove hai parcheggiato la macchina,in una città che non conosci e non hai una cartina della città, beh, CAPITA) è stato bellissimo: attraversare le mura di questa città fortificata è come fare un salto nel tempo, lasciandoti alle spalle il 2016 e ritrovandoti in un 1400 un po' distopico, ma solo per via del numero sconsiderato di negozi di vestiti che invadono praticamente tutte le vie. Ma è solo un momento, girato il primo angolo, non ci fai quasi più caso. Ed io ho deciso che, semmai un giorno deciderò di lasciare a Torino, questa è la città dove voglio vivere. Punto.
Per arrivare ad Empoli ci ho messo secoli,sotto l'acqua battente di un mercoledì notte in cui mi aveva abbandonato il segnale di navigatore e telefono. Ricordo solo l'acqua del temporale e il buio delle stradine. In compenso, ho riso un sacco quando sono arrivata in albergo ed ho scoperto il bagno nell'armadio. I misteri del design di interni.
Di Firenze sembrava destino vedessi solo i cantieri, la zona industriale e che ricordassi in avvenire solo i 12 autovelox, uno di seguito all'altro, che mi hanno impedito di andare a più di 40 km orari per 22Km. Tuttavia, quando sono arrivata in serata a Prato, dopo un'ora e mezza passata nel traffico, trovando la città di un'ordinarietà assurda ho fatto una pazzia: alle 22.30 della sera, nonostante la stanchezza, mi son rimessa in autostrada e sono andata a far visita a Palazzo Vecchio e due passi sul famoso Ponte. Si, sono andata anche a salutare Dante a Santa Croce, ché anche se non mi è mai stato simpatico, un saluto se lo meritava.
Vorrei solo dire: Bellissimi,eh. Ma non me ne vogliano i Fiorenti, a parte il centro, Firenze non vale un solo angolo di Torino.
La strada più lunga, ma in assoluto la più bella da godersi è stata quella per raggiungere Borgo San Lorenzo, nei pressi del più famoso Barberino del Mugello.
Di strada ho costeggiato il meraviglioso Lago di Bilancino ed era così bello che non ci credevo: l'unica cosa che mi ha impedito di fermarmi e fare una foto del tramonto è stato il fatto che ero su una strada provinciale totalmente priva di piazzole di sosta. Roba da fare causa all'ente responsabile della viabilità perché impedire i selfie in un posto del genere è un crimine nei confronti del turista e dell'umanità tutta.
Ho lasciato il posto con un solo rimpianto, che ovviamente non è stato il fatto di aver fatto più di un'ora di strada e non aver ottenuto nemmeno un ordine dal cliente.
Di Carrara ricordo solo il caldo: 25°il 21 di ottobre, in pieno autunno, è una cosa che non si dovrebbe nemmeno raccontare.
Il mio viaggio si è concluso alle 22 di un venerdì sera, dopo un'ora di traffico per entrare ed uscire da Rapallo ( e pensare che il mio istinto voleva portarmi a Portofino fin dall'inizio...e lì non so come sarebbe finita, lo ammetto) e dopo due ore di coda per un incidente sulla A7 all'altezza di Genova.
L'unico momento di panico che ho avuto è quando il contante che serviva per coprire l'ultimo tratto di autostrada è finito perché dovevo scegliere tra restare nella corsia centrale dell'autostrada a 80 km da Torino e fare il pieno all'automobile da riconsegnare la mattina dopo.Credevo che la mia carta di credito non sarebbe stata accettata al casello. Mi preparavo già a dormire al casello. E invece.
Per essere stato il mio primo viaggio di lavoro, mi sono persa tantissime di quelle volte
che ho perso il conto. Ma in qualche modo ho ritrovato la strada. E già di per sé, questa sembra essere la metafora della mia vita.
Stranamente, per non avere nessuna attitudine a viaggiare, ho provato una strana sensazione di controllo su quello che stavo facendo, anche se non sapevo esattamente dove stavo andando.
Non ho avuto il tempo, né forse la tempestività del caso, per sentire totalmente la padronanza, ma so che la prossima volta, prima di perdermi di nuovo, dovrò solo guardare meglio le istruzioni.
E forse mi sentirò un po' a casa, e non importerà quanto lontano sia il posto da dove sono partita.
domenica 16 ottobre 2016
" Ci sono persone che sono come quei sassolini che qualcuno solleva con una ruota in autostrada e ti colpiscono il parabrezza scheggiandolo e poi ci sono persone che sono come quegli stronzi che uscendo dal parcheggio ti ammaccano la macchina e se ne vanno facendo finta di nulla"
di Se non sai ridere hai perso, Tumblr
Oggi sono uscita con sole coppie. Mi capita spesso negli ultimi anni. Normalmente non ho mai problemi con la cosa,anzi... so "accompagnarmi" benissimo da sola e sto bene.
Solo che,oggi, ad un certo punto, mentre girovagavo per le strade di un piccolo paesino cuneese e davanti avevo la coppia di amici che mi aveva trascinato con sé, mentre li guardavo alle spalle e li vedevo fermarsi alle bancarelle a comprare 8 diversi tipi di farina, ho cominciato a pensare.
Ho pensato che volevo quella cosa lì, di camminare insieme e fermarsi a comprare 8 tipi diversi di farina che non si sa bene a cosa potrebbero servire,ma tant'è.... o dei libri, o qualsiasi altra cosa. L'importante credo fosse comprarla in due e discutere sull'utilità o meno del comprarla. Qualche motivo o occasione di usarla certamente, a due teste, verrà in mente.
Ho pensato anche ad un po' di altre cose, alcune delle quali dettate dall'abitudine a rimuginare sui ricordi, altre dettate un po' dall'amaro in bocca che mi hanno lasciato gli ultimi uomini in cui mi sono imbattuta. Fatti due conti, "imbattere" è un termine azzeccato: la mia vita sembra, infatti, essere piena di stronzi che mi hanno ammaccato la macchina e che continuano a far finta di niente, come se la cosa fosse normale. (Ma anche no.)
Adesso sono a casa, ascolto Bob Dylan che canta versi come " and need just road for me from you" o "can make you feel what I can find" in una canzone sconnessa e verosimile come può essere "To Fall in love with you" e penso a tutta quella distanza che avrei bisogno che ci fosse da certe persone, e soprattutto da certi stati d'animo ridondanti, che evidentemente ancora non c'è. Ma "I feel no love, I kill no shame" [cit.], di questo sono abbastanza sicura.
Data la mia situazione (e il mio destino in generale), forse devo trovare un (nuovo) modo migliore di "accompagnarmi e farmi compagnia", soprattutto quando accetto di passare l'intera giornata con una serie di coppiette.
giovedì 13 ottobre 2016
Amo molte delle canzoni di Dylan, siano cantante da lui o cover di altri autori.
Queste sono in assoluto le mie preferite.
L'unica cosa su cui davvero si dovrebbe discutere non è se si merita o meno il Nobel per la letteratura, ma sul perché non glielo abbiano conferito almeno vent'anni fa, ché la cosa sarebbe stata certamente ulteriormente più coerente con il senso del premio.
Mi sveglio un sabato mattina molto inoltrato di ottobre, con il freddo autunnale che è esploso all'improvviso e i colori di tutto ciò che ho intorno che hanno perso un grado di tonalità perché l'estate è ormai lontana, e l'unica musica che sento per tutta la casa è degli anni '80.
Nel mentre, il mio coinquilino cileno (che ad un certo punto della conversazione mi dirà di aver visto "The Goonies" solo negli anni '90,lasciandomi un po' sgomenta) fa partire a tutto volume prima gli Wham! e poi Rick Astley. A me, non so bene perché, viene in mente Cindy Lauper.
Dopo i Goonies e il film sui Duran Duran, questo video è l'immagine più vivida che ho di quando ero giovanissma e vivevo quegli anni in cui Linus conduceva DeeJay Television.
Ero rapita da come la Lauper muoveva le mani all'inizio del video e trovavo meraviglioso il momento in cui le proiettano addosso la macchina che va veloce per una strada americana.
Ancora ora, la trovo l'immagine più sexy e accattivante di quegli anni...e trovo si adatti benissimo alla me stessa di ora, che guiderebbe ininterrottamente per ore e per giorni, se solo ci fosse qualcuno che valga la pena raggiungere.
domenica 2 ottobre 2016
Quando qualche anno fa lessi della storia di questo ragazzo, ho riflettuto ad alta voce (qui) su quanto le nostre strade avessero un parallelismo, fatte ovviamente le dovute proporzioni...
E ora aspetto questo film con un misto di commozione e predestinazione, anche se non è la parola giusta da usare.
" ...I could never point you out / waste of space in a faceless crowd / Tell me what I have to say / If you know what's right then you 'll walk away...."