martedì 31 dicembre 2024


Quest'anno terribile lo passo con me stessa, Maggie Smith, il vino francese e un assaggio di ostriche.

Faccio finta che Lilo mi guardi dal divano, perché la sensazione è che non se ne sia andata.      

E l'unico proposito sensato che ho per il 2025 è dare una nuova casa ad un'altra gatta trovatella.

venerdì 27 dicembre 2024


Non lo so se ho fatto la scelta giusta.
Forse potevo fare un ultimo tentativo, nutrirla a forza con un sondino e sperare che, in qualche modo,
il fegato riprendesse a funzionare. E lei semplicemente a mangiare.

Ho scelto di non accanirmi, ma ho come la sensazione di aver ceduto senza combattere.
Che, per lei, un ultimo sforzo avrei dovuto farlo.
Non riesco a capire quella linea sottile tra il combattere a tutti i costi e l'accanirsi.
Ed ho solo pensato di fermarmi un passo prima.
Ma non so se ho fatto la scelta giusta.

Ora, son passati tre giorni e non riesco più a dormire bene. 
Sono sempre convinta di muovermi e buttarla giù dal letto.
A volte...è come se sentissi il suo peso che schiaccia le lenzuola.
Poi apro gli occhi, convinta di ritrovarmi col suo muso in faccia, che mi guarda male perché
dormivo e l'ho svegliata.

Mi sveglio prestissimo, alle prime luci dell'alba,  per un riflesso pavloviano durato 14 anni, 
perché so che lei, a quell'ora ha fame.
E vado in cucina, convinta di trovarla su uno dei braccioli del divano.
Capitava spesso che alle 5 del mattino, dopo lo spuntino, si appollaiasse lì "a ragionare".
In realtà, aspettava solo che andassi a farle una carezza, a chiederle 
" che cosa stai facendo qui? fa freddo, vieni sul letto."
E lei mi seguiva sul letto e si rimetteva a dormire.

Ogni tanto, mentre faccio la doccia, ho come l'impressione di veder passare la sua ombra.
Mi aspettava sul tappeto del lavandino, con l'unico miagolio della giornata che voleva dire: 
"dai, un grattino qui e poi puoi andare a lavoro tranquilla, io mi rimetto a dormire."

La domenica mattina, ad un certo punto, era il momento delle coccole:
stava lì, a zampe incrociate, con gli occhioni spalancati, in attesa dei grattini.
E poi le fusa, che mi facevano venire sonno.
Ma lei allungava una zampa, a sfiorarmi il viso, perché voleva altre coccole.

Non c'è nessuno ad aspettarmi, adesso, quando torno.
Ed ho la sensazione di vivere in una casa in cui sono solo un ospite di passaggio, non più la mia. 
Non più la nostra.

Mi passerà mai, questo magone? questo stordimento, mentre vivo come ho sempre fatto?

Se, prima o poi, incrocerò un'altra micia sulla mia strada, vorrei tanto che fosse come lei.

martedì 24 dicembre 2024



Hai dettato i tempi della mia vita negli ultimi 14 anni: le ore del sonno(poche), quelle di veglia, le partenze e i ritorni, i viaggi in treno, le vacanze, le feste,i pranzi e le cene, le estati su un comodino e gli inverni acciambellata sul piumone 

Sei stata i graffi e i morsi, le capocciate in cerca delle coccole, i grattini sul culo.

Hai dettato i sorrisi e le risate,sei stata la presenza attenta nei tempi vuoti e disattenti degli esseri umani (che sono stati costanti). Sei stata le domande e le risposte a tante cose, soprattutto ai silenzi. Sei stata anche i giudizi e i rimproveri perché "io so io e voi siete un cazzo".

Sei stata i miei occhi.

Sei stata l' equilibrio mentale che mi ha permesso di sopportare le tempeste continue e gli abbandoni della mia vita

Sei stata l'umanità che avevo un po' perso per strada.

Ti ho lasciata andare oggi, per forza di cose, ma resterai la mia casa. 

Per sempre.