" Pensa tutti quelli che credevi di aver toccato e invece non eri manco vicino" cit.
Il nuovo lavoro mi costringe ad orari abbastanza impraticabili.
Così impraticabili che il tempo che passo a casa,lo dedico alla gatta.
O, quando riesco,dormo.
Non ho il tempo per pensare. E questo forse è un bene.
Ma, vivo in un loop esistenziale, i pensieri ridondanti ogni tanto ritornano.
Da quando ho compiuto quarant'anni è successo che non sono più disposta al quieto vivere, al subire atteggiamenti per salvare le apparenze, a perdonare le mancanze, a giustificare le assenze.
E' come se i quarant'anni avessero di per sé scoperchiato un vaso di Pandora pieno ormai fino all'orlo. Allora mi ritrovo mio malgrado a tirare i conti, a presentare anche quelli rimandati da anni.
Mi ritrovo semplicemente a tirare dritto, ad andare per la mia strada anche quando non c'è nessuna strada.
E non voglio nessuno con me.
Sono stanca di essere lasciata sempre indietro dalle persone,di sorridere per salvare le apparenze e le circostanze.
Penso a tutti quelli che pensavo fossero più che vicini. E invece.