"Non so chi tu sia, non l'ho mai saputo. Nascondi parte di quello che sei in un cono d'ombra. Lo nascondi a te e agli altri. H avuto la presunzione di pensare che la tua bellezza appartenesse anche alle cose che non lasciavi emergere. Non ne sapevo nulla, ma forse sarebbe andato bene tutto"
"Basta il pensiero" solo se devi piegare un cucchiaio" [cit.]
Oggi è una giornata strana e non riesco a venirne a capo.
Alla melancolia dovuta al ritorno, si mescolano un sacco di altre sensazioni ed io non riesco ad avere il giusto senso della misura, il giusto distacco, la giusta concretezza per affrontare tutto e cercare di andare oltre.
Continuano tutti a ripetermi incessantemente di dare il "giusto peso alle cose".
Ma quale sarebbe questo giusto peso?
Accettare il fatto che sono solo uno svago e non andremo mai più in là di così?
Accettare che la lontananza faccia tutto il resto e ci allontani definitivamente?
Accettare che sia stato tutto fine a sé stesso e non pensarci più?
Non ci riesco.
I tuoi silenzi e il tuo distacco sono le cose più difficili da mandare giù.
Perché rendono amari anche i momenti in cui ti sei lasciato andare e hai smesso di essere un muro.
Perché mi hanno reso difficile rilassarmi davvero quando, senza motivo, mi hai abbracciata davanti ad un sacco di persone. Ed io sentivo i loro sguardi sulla mia nuca e l'improvviso silenzio di tutti quando lo hai fatto.
Perché mi hanno reso impossibile crederti e prenderti sul serio quando mi hai invitato a stare da te per Natale. E avrei voluto gridarti si, invece ti ho risposto che mi pareva avventato.
Perché, per uno strano meccanismo che non ho la forza di contrastare lucidamente, i tuoi silenzi mi rendono difficile staccarmi da te, nonostante non ho (e non ho mai avuto) l'intenzione di essere il tuo "qualche volta, quando ho voglia". E invece lo sono stata per tutto quest'anno. E quel che è peggio è che non me ne importa niente.
Il fatto finale è che mi sta bene perché sono io che sono stata al gioco.
Ma non esiste un "giusto peso" in tutta questa storia.
Ed io vorrei solo che tu avessi voglia di me allo stesso modo in cui io ho voglia di te.
Nel frattempo, per tentare di essere almeno ragionevole, cerco ininterrottamente un interruttore che mi faccia rinsavire e mi aiuti a smettere di pensare a te.
Ma non lo trovo.
E il pensiero non basta.
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