"CI SONO PERSONE CHE TIRANO FUORI IL PEGGIO DI TE,
ALTRI TIRANO FUORI IL MEGLIO,
E POI CI SONO QUELLI RARI, DAI QUALI DIVENTI DIPENDENTE,
CHE TIRANO FUORI SOLO IL PIU'."
K. MONING
E' un periodo in cui tutte le persone che considero "le mie persone" sono lontane,
per fortuna solo fisicamente.
Amica B. è in Canada a vivere la sua avventura americana.Tornerà. Forse. Prima o poi.
I., aka la mia Coscienza, ha intrapreso la sua nuova vita di donna sposata nel nord del sud.
E anche se c'è, sempre, anche quando penso non ci sia, mi manca molto non averla intorno.
Gran parte delle compagne di avventura degli ultimi due anni torinesi vivono la loro vita altrove
o in ogni caso, la loro vita non si incrocia mai con la mia.
Rat-R., l'amico di tutta una vita, è in quel di Roma, a fare i conti anche lui con le lontananze non preventivate,
nè richieste.
Ed io sono qui.
In una città che amo alla follia, della quale vorrei vivere tutte le sue mille e una meraviglie,
con una vita che vorrei vivere anche quella,non dico fino in fondo, ma fino a quanto basta,
perennemente alla ricerca di me stessa, di sorrisi sconosciuti, di brividi inaspettati
e novità che comunque non arrivano a lenire, in qualche modo, la mia irrequietezza.
Nonostante il mio enorme bisogno di comunicazione e contatto,
ho realizzato proprio in questi giorni che faccio una fatica sovrumana a tollerare le nuove conoscenze
in cui mi sono imbattuta, per fortuna o per dovere.
Questo perchè, tranne qualche rarissima eccezione,
passato il momento iniziale di euforia e conversazione divertentistica,
non ho voglia di giustificare o spiegare il mio modo di essere
a persone che, pur conoscendomi da poco tempo,
dall'alto della loro perfetta saccenza,
non fanno altro che sottolineare quanto sono contraddittoria,
quanto sono pessimista,
quanto sono sbadata, quanti paletti metto intorno a me,
quanto sono legata al mio passato,
quanto sono logorroica, quanto sono strana,
quanto è brutta l'impressione che dò,
quanto vivo male la mia vita,
quanto sono fissata con i film,
quanto sono fifona perchè non rischio.
Intendiamoci, sono tutte cose più o meno vere,eh.
Tuttavia, per quanto io possa cercare di esercitare un minimo di autocontrollo
sulla mia permalosità e operare un'infinita opera di sopportazione,
questo sentirmelo dire quasi ininterrottamente,
questo volermi necessariamente salvare da me stessa,
sta tirando fuori veramente il peggio di me e
non fa altro che farmi venire ancora meno la voglia di imbastire nuove relazioni.
La verità è che tutto quello che voglio e di cui ho veramente bisogno,
è stare con persone che mi conoscono davvero e non trovano fastidiose
le mie idiosincrasie, le mie eccentricità, le mie manie, le mie passioni.
Persone con cui non devo ricominciare tutto da capo a raccontare chi e come sono
e perchè sono come sono.
Persone con cui non devo giustificarmi continuamente di essere fatta come sono fatta.
Persone con cui mi sento nell'angolo giusto della mia vita,
senza dovermi sforzare di piacere o di essere migliore di quella che sono.
Persone che tirano fuori il mio più e mi fanno sentire a posto, anche quando a posto non lo sono.
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