"QUALCUNO DOVREBBE INSEGNARCI A PROTEGGERCI,
DOVE METTERE I PALETTI,
QUANDO E IN CHE MODO E' NECESSARIO ALZARE I MURI DI PROTEZIONE
CHE SERVONO A TENERCI LONTANO DALLE COSE CHE NON SAPPIAMO AFFRONTARE.
SAREBBE MENO COMPLICATO, NON TROVI?
AVERE IN TASCA DEGLI EFFETTI SPECIALI CHE CI SOCCORRONO QUANDO NE ABBIAMO BISOGNO."
R.PELLICO
"NON CREDERE MAI DI ESSERE CIO' CHE POTREBBE SEMBRARE AD ALTRI
CHE CIO' CHE ERI O AVRESTI POTUTO ESSERE
NON FOSSE ALTRO CHE CIO' CHE SEI STATA SAREBBE SEMBRATO LORO ESSERE ALTRO"
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE, L. CARROLL
" I'VE BEEN ACCUSED OF BEIG ALOOF. I'M NOT. I'M JUST WARY"
P. NEWMAN
Continuo a sentirmi ripetere incessantemente e da più parti,
persino da quelle che mi conoscono veramente pochissimo e per forza di cose
hanno un'idea superficiale dei fatti della mia vita,
che sono una persona che "mette i paletti"(troppi) e che è talmente legata al suo passato
da non riuscire, di conseguenza, a vivere la sua vita con serenità.
A volte, credo, dipende dai miei toni perentori e definitivi nell'affermare le idee in cui credo,
che nella stragrande maggioranza dei casi mi mettono nella posizione di
non essere abbastanza convenzionale per i gusti delle persone con cui entro in contatto.
Il fatto di dire che faccio (o cerco di fare) determinate scelte in base a determinati principi finisce,
per un meccanismo che ancora non mi risulta chiaro,
con il perdere quella che dovrebbe essere una valenza positiva dell'atteggiamento.
E alla fine, quello che nelle mie intenzioni è darmi dei punti di riferimento,
un modo per non perdere il controllo di me e soprattutto
delle cose che non so come gestire emotivamente,
per proteggermi da me stessa più che dagli altri,
agli occhi delle persone è rigidità, paura, chiusura mentale.
Nel peggiore dei casi addirittura ottusità o irragionevolezza.
Sembrerebbe che io abbia un'innata capacità di porre un limite razionale
a qualsiasi cosa mi riguardi,
di erigere muraglie impenetrabili che lasciano tutto e tutti al di fuori e a distanza,
senza possibilità di andare oltre.
Ora.Io non lo so se la situazione sia veramente così "critica".
Non mi guardo dal di fuori e spesso non ho una visione così distaccata degli eventi
o dell'immagine che rimando all'esterno da potermi giudicare con acume e freddezza.
E, fondamentalmente, le persone all'esterno si perdono quella occulta e logorante guerra interna
che combatto ogni giorno per trovare una certa sicurezza di me per stare in mezzo agli altri.
Ma il punto, per me almeno, in realtà è un altro.
Come fanno gli altri ad essere al mio esatto opposto e sentirsi così profondamente a loro agio?
A non avere paletti, a riuscire a non farsi sopraffare dall'intensità delle cose,
a volte a sottovalutarne con così sorprendente disinvoltura anche i risvolti e i rischi?
Come riescono tutti a vivere e gestire gli imprevisti con così tanta leggerezza e naturalezza,
ad essere talmente coerenti con se stessi fino a quasi sfiorare l'ossessione,
a fidarsi ciecamente delle proprie sensazioni e lanciarsi andare senza remore?
Come riescono tutti a lasciarsi cadere nella vita degli altri o, viceversa,
lasciare che gli altri invadano letteralmente la propria, senza fermarsi a ragionare un momento
sulle conseguenze e sull'impatto della cosa, che sia bella o brutta,
per poi lasciarsi tutto alle spalle come se non avesse avuto alcuna influenza su quello che si
diventa per averlo vissuto, solo perché fa parte del passato?
Come fanno tutti a scegliere senza timore o paura di fronte ad una miriade di possibilità non programmate?
Io posso ben accettare che le relazioni, che la vita in genere, non ha una brutta copia:
entri in scena senza aver mai provato, come dice Kundera, vivi ogni cosa subito
senza essere preparato e l'unica cosa che puoi fare e trovare una tua dimensione
nel suo continuo mutare direzione, ricalcolando il percorso ogni volta che per qualche motivo
si è costretti a cambiare strada.
Solo vorrei che le persone smettessero di farla sembrare una cosa facile e divertente e indolore e naturale.
Perché semplicemente non lo è.
E ognuno ha un modo del tutto personale e non passibile di giudizio per proteggersi
dai momenti forti con cui ci scontriamo continuamente.
Soprattutto nel caso in cui, nel corso della vita, si sono scontrati con momenti fortissimi
e non solo ragionevolmente forti.
Perché ognuno ha diritto di scegliere e trovare il suo modo per esserci,
ma per fare questo ha bisogno di sentirsi al sicuro.
Perché i paletti, a volte, non sono un muro o un limite, ma semplicemente buon senso e prudenza.