" OLTRE ALLA NEBBIA SUGLI OCCHIALI, A RENDERMI OFFUSCATO AI TUOI OCCHI
ERA IL BATTICUORE ANSIOSO PER I MIEI VENT'ANNI:
PARTIVO PER TENTARE LA PRIMA AVVENTURA DELLA MIA VITA,
NON TI AVREI AVUTO PIU' ACCANTO,
E L'IDEA DI NON POSSEDERMI PIU' , PER I GIORNI A VENIRE,
NEL CAMPO OTTICO DELLA TUA PROTEZIONE,
GIA' MI CANCELLAVA DAL TUO SGUARDO,
MI RENDEVA IMPALPABILE E TORMENTOSO(...)"
A.Bevilaqua, "Lettera alla madre sulla Felicità"
"VORREI NON CI FOSSE UN PASSATO COSI' INGOMBRANTE DA RICORDARE
E DA RITIRARE FUORI OGNI VOLTA CHE VIENE BUIO, DENTRO.
VORREI POTERTI INCONTRARE ANCORA UNA VOLTA PER CASO
SUI PASSI DELLA MIA VITA E INIZIARE A CAMMINARE INSIEME,
SENZA ACCORGERSENE.
FINO A CHE NON FINISCE LA STRADA O NON FINIAMO NOI"
Ti nomino a mente più spesso, in questi ultimi giorni.
Cerco di immaginarmi come sarebbe il tuo viso ora,
con gli accenni della mezza età,
a pochi giorni da quello che avrebbe dovuto essere
il tuo 61°compleanno.
Avremmo festeggiato, in qualche modo inusuale,
anche se avresti opposto resistenza.
Oppure saremmo semplicemente andate a fare un giro in macchina,
come quei pomeriggi del sabato, quando ero ancora troppo giovane per avere una mia autonomia
e tu eri l'unica compagna con avevo voglia di trascorrere il tempo libero.
Penso che forse assomiglieresti alla nonna, con i capelli ancora folti e neri,
solo un po' brizzolati, nonostante ho sempre pensato che i tuoi tratti fossero
più vicini a quelli del nonno.
Certamente avresti le sue stesse mani:
forti e curate, nonostante il tempo e i segni del lavoro.
Ma continuare a guardare distrattamente
la foto di quando avevi pressapoco la mia età mi aiuta poco.
Non ne ho altre più recenti, così credo debba accontentarmi e
cercare di andare a braccio, nei ricordi che mi restano di te,
andando indietro nel tempo.
Non so perchè tutta questa insistenza proprio ora,
quando un po' mi ero convinta che, in qualche modo, tutto passa.
Anche quello che pensiamo non passerà mai:
ad un certo punto si trasforma in qualcosa di diverso,
c'è e non c'è, allo stesso tempo. E' le cose diventano sopportabili.
Sarà che mi è capitato spesso, soprattutto in questi ultimi giorni,
di ascoltare canzoni che sono legate a momenti precisi,
ad azioni e gesti che scandivano le nostre giornate.
E allora il sovrappensiero di te si fa più forte e presente.
C'è quella sensazione di caduta nel cuore,
la stessa che si prova quando aspetti con ansia di rivedere qualcuno
a cui tieni immensamente e il tempo sembra non passare mai.
Ma in questo caso non c'è niente da aspettare, perchè non arriverai.
Posso solo cercare nei miei ricordi.
A volte non ti trovo ed è un po' come perdere una parte di me stessa,
nella confusione di quei ricordi e tra le dimenticanze di cui la mia mente è vittima.
Altre volte sento intensamente il tuo odore.
E forse quelli che credo siano gli echi lontani della tua voce.
Ma il suono è lontano e non posso dirlo con certezza.
E allora, resta solo l'enorme distanza, da qualunque sia il posto in cui sei ora.
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