lunedì 30 marzo 2015



" Ho preso l'aspetto del tempo che passa e lo porto con me / ho preso lo sguardo di un giorno d'estate passato con te / col solo dolore che porto nascosto   / lo raggiungo ormai / e adesso divertiti prova ad uscire nel mondo normale / per quanto mi sbaglio / tu svelta risorta come l'idra del mito / nascondo uno squarcio sul retro del cuore / ed io l'ho capito / e timida, falsa la notte del 15 / almeno ho tentato / che sarebbe stato se avessi accettato quel po' che ti ho dato / sentendo il respiro mi sono voltato e non eri lì dietro / purtroppo è da tanto che non so più vederti riflessa nel vetro / amata signora che cosa hai trovato nel pozzo di strano / due stampe ingiallite, un soldato francese ed un filo di rame / amata signora mi accordi il permesso di essere vivo / col tuo benestare sia chiaro  s'intende per quello che scrivo / e mi farò cullare dal sogno omertoso del giorno perfetto / se pure non riesco nemmeno a toccare un libro che hai letto / sentendo il respiro mi sono voltato e non eri lì dietro/ purtroppo è da tanto che non so più vederti riflessa nel vetro / puoi prender la foto che mi avevi scattato e che tieni sul muro / giocarci un momento e vederla bruciare con il tuo sguardo più duro / puoi prendermi a pugni, abbandonarmi nei giorni e negarmi nel tempo / cercavo il tuo viso e non ho trovato che un vuoto immenso / sentendo il respiro mi sono voltato e non eri lì dietro / è da tanto che non riesco a vederti riflessa nel vetro."

SATURA, L'ORAGE 

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