martedì 16 dicembre 2014



" Bene, se mi dici che ci trovi anche dei fiori in questa storia, / sono tuoi / ma è inutile cercarmi sotto il tavolo, / ormai non ci sto più / ho preso qualche treno, qualche nave / qualche sogno, qualche tempo fa / Ricordi che giocavo coi tuoi occhi nella stanza, e ti chiamavo mia, / e inoltre la coperta all'uncinetto,/ c'era il soffio della tua pazzia / e allora la tua faccia vietnamita ricordava tutto quel che ho. / E adesso puoi rinchiuderti nel bagno a commentare le mie poesie / però stai attenta a tendermi la mano / perché il braccio non lo voglio più / mia madre è sempre lì che si nasconde dietro i muri / e non si trova mai / e i fiori nella vasca sono tutto quel che resta e quel che manca, / tutto quel che hai / e puoi chiamarmi ancora / amore mio. / E qualche volta aspettami sul ponte, i miei amici sono tutti là / con lunghe sciarpe nere ed occhi chiari, hanno scelto la semplicità / se Luigi si sporge verso l'acqua sono solo fatti suoi / E ancora mille volte, mille anni, ci scommetto, mi ringrazierai / per quel sorriso ladro e per i giochi, i mille giochi che sapevi già / e ancora mi dirai che non vuoi essere cambiata, che ti piaci come sei /  Però non mi confondere con niente e con nessuno, e vedrai... / niente e nessuno ti confonderà / nemmeno l'innocenza nei miei occhi, c'è né già meno di ieri, ma che male c'è / le navi di Pierino erano carta di giornale / eppure guarda, sono andate via / magari dove tu volevi andare ed io non ti ho portato mai / e puoi chiamarmi ancora amore mio."

BENE, F. De Gregori, 1974 

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