giovedì 6 gennaio 2011

AWAY WE GO

                  



"QUANDO TROVIAMO UNA PERSONA LA CUI STRANEZZA E' COMPATIBILE CON LA NOSTRA",
ha scritto Robert Fulghum, "CI UNIAMO A LEI PER CREARE UNA STRANEZZA CHE SODDISFA ENTRMBI.E LA CHIAMIAMO AMORE".


Ho sempre amato questa rappresentazione dell'amore di Fulghum 
e mi sono convinta che non ci sia affermazione migliore 
per riuscire a descrivere questo film.
Perchè questa è una storia di vita che può andare e che va al di là del verosimile,
per trasformarsi in un vissuto specchio di una generazione (la mia).
Una storia che la guardi,la vivi scena dopo scena e,sommessamente,pensi 
"potrei essere io" o ,più ancora "vorrei essere io". O "sono io".
Una storia in cui l'amore significa prima di tutto 
accettarsi esattamente per quello che si è veramente 
e accettare(con le inquietudini e riflessioni che ne conseguono) 
la necessità di ridefinirsi ogni giorno,momento dopo momento.
Un amore al di fuori di schemi prestabiliti,in cui le personalità eccentriche 
e teneramente goffe dei due protagonisti non vengono soffocate 
dalle loro (vere o presunte) inadeguatezze umane,
quelle con cui ci si confronta quando si raggiunge una fase della vita 
in cui si cominciano a tirare timidamente le primissime somme.
Un amore che ha necessità di evolvere quando arriva il momento 
che richiede di essere pronti ad accogliere una nuova vita,
andando alla ricerca dell'ambiente migliore per chi sta per nascere.


E allora cosa fa questo amore "per andare avanti"?
Segue il proprio spirito di libera indipendenza,
fa uno scherzo alla latente senzazione di inadeguatezza 
e non si piega alla paura comprensibile che fa chiedere ai due protagonisti 
"siamo dei falliti?",mentre si abbracciano al buio in una stanza fredda.
Questo amore non si ferma sui suoi passi,
quelli che lo inchiodano in un posto e in un modo di vivere e di pensare,
ma parte per un viaggio on the road 
alla ricerca di un nuovo posto da chiamare e sentire casa,
magari accanto a qualcuno con cui condividere
la felicità per la nascita di una nuova vita.
Ed è un amore che si rinforza ancora di più 
e supera il confronto con gli svariati concetti di identità,famiglia,maturità,
modelli sociali e culturali di questi tempi,
siano essi incarnati da un famigliare o da pseudo-amicizie,
superando convenzioni che anche lo vorrebbero 
necessariamente ufficiale e votato alla ricerca e al raggiungimento 
dello status quo della gente che si presuppone adulta e matura,"normale".


Il tutto tra momenti grotteschi ed esilaranti,
farciti di quella semplicità e insieme di quella insicurezza che permea le nostre vite,
che all'ultimo restituiscono una visione della coppia 
e della genitorialità nel senso più positivo dei termini.
Ed io ho amato questo film soprattutto per questo.
E anche perchè Burt è un po'(tanto,ma proprio tanto) l'uomo reale 
che spererei di incontrare prima o poi.
E perchè in qualche modo non troppo lontano dalla realtà,Verona sono proprio io...
E perchè la colonna sonora è semplicemente straordinaria e perfetta e ti fa sentire sulla strada insieme al loro amore.
E perchè il regista è Sam Mendes:"American Beauty",è ho detto tutto.


IL MIO ANNO CINEMATOGRAFICO E' COMINCIATO NEL MIGLIORE DEI MODI. :)

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