" Seguì la via che doveva seguire, con passo un po' pigro e ineguale, fischiettando e guardando lontano, innanzi a sé col capo reclinato da un lato; e se gli accadeva di sbagliar strada, ciò era perché per certuni non esiste una strada giusta. A chi gli chiedeva che cosa mai intendesse fare di sé dava risposte diverse, perché, come soleva dire ( e l'aveva anche già annotato), egli portava in sé possibilità per mille modi di esistenza, insieme alla segreta consapevolezza che, in fondo, si trattava di altrettante impossibilità..."
Thomas Mann, Tonio Kroger
Non è che tiro somme o faccio bilanci. In fondo, una cosa del genere, mi serve a poco.
E' che ci sono giorni in cui penso davvero che la strada giusta per me non è mai esistita, né mai esisterà. E mi scopro così lontana da come mi immaginavo a 13 anni, come se ci fosse una controfigura a vivere la mia vita ed io sono relegata in attesa chissà dove.
Che cos'è andato storto? Quando e in che modo ho perso la strada, finendo alla periferia di me stessa?
Navigo a vista, ho perso il numero dei porti che ho solo toccato e so per certo che nessuno è quello sicuro o franco, che dir si voglia.
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