sabato 15 agosto 2015

" Sono frantumata
silenzi escono dalla bocca
tenui
stavo disegnando
parole
ho perso il modo di destarmi
sono in tanti pezzi
da essere quasi infinita"

Vera Lucia de Oliveira

Sono giorni in cui non ho fatto che litigare e urlare.
Mai come in questo momento ho chiaro il significato del termine "esasperazione".
Ogni estate di cui ho memoria e ogni festa e ogni momento che dovrebbe essere un ritrovo o comunque un momento di rilassatezza, dentro le quattro mura della mia casa natia, si trasforma in un campo di battaglia. L'aria che respiro in questa casa è nociva, così come sono nocivi per la mia vita i miei famigliari più stretti. 

Ci sono cose alle quali non si sfugge. La mia pare essere questa.

Frantumata: è esattamente così che mi sento.
Non riesco più a parlare e quindi rispondo con i silenzi a qualsiasi cosa mi viene chiesta, incurante di ogni parola, di ogni pensiero, di ogni movimento che ho intorno. Sto cercando di andare al cuore di un antico stratagemma cinese dell'arte della guerra: " Vincere senza combattere". Ma non so bene se sono nella direzione giusta, se ne riesco ad applicare l'esatto proposito. Ma ora non ho la forza di fare altro.
La verità è che, incapace come sono in questo momento di ritrovare i miei pezzi sparsi, vorrei solo dormire, per un tempo indeterminato, come se stessi per compiere un viaggio interstellare. Svegliarmi tra qualche anno e ricominciare da capo in un posto che sia lontano un imprecisato numero di anni luce da qui. 

Invece scelgo libri, divido vestiti, scelgo oggetti che voglio portare con me, riempio pacchi, cerco un modo per far stare tutta la mia vita in due valige, saluto persone.
Parlo con Lilo e cerco di spiegarle che tra qualche giorno si troverà in un nuovo ambiente e che spero non avrà problemi di adattamento climatico o ambientale. Lei mi guarda con gli occhioni azzurri spalancati ed io spero vivamente che capisca o almeno intuisca,e cerco di trovare la forza per fare questo nuovo cambiamento.
Quello che faccio, soprattutto,è contare le ore e i giorni che ancora mancano.
Poi cosa succederà esattamente e come andranno le cose ovviamente non lo so.
Intanto penso alla simmetria che caratterizza la mia vita e vorrei che questa volta fosse una sorta di buon auspicio: esattamente 365 giorni, fa facevo la stessa cosa, ma lasciavo Torino a malincuore, costretta a ritornare qui. Oggi faccio la stessa cosa per tornare in una città che amo e che sento parte di me, dove spero di non sentire più l'opprimente peso del mio passato/presente, né la solitudine e l'isolamento malsano di tutti i giorni passati qui.

Tra 5 giorni si parte.

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