"SE QUALCUNO DA FUORI SI AVVICINA,
LE PERSONE ROTTE POSSONO ANCHE PROVARE ALL'INIZIO A NON DIRE NULLA,
A FAR FINTA DI STAR BENE, DI ESSERE COME LE PERSONE NORMALI.
MAGARI SEMBRANO ANCHE UN POCHINO PIU' SAGGE, UN POCHINO PIU' PROFONDE.
E LASCIANO AVVICINARE LE ALTRE PERSONE.
MA POI ARRIVA IL MOMENTO IN CUI QUALCUNO SI AVVICINA TROPPO,
E ALLORA VIENE SOLO VOGLIA DI FUGGIRE, DI SCAPPARE, DI RIFUGIARSI IN UN ANGOLO BUIO
DOVE NESSUNO PUO' FARCI MALE, DOVE NON POSSIAMO FARE MALE A NESSUNO:
PRERCHE' LE PERSONE ROTTE LO SANNO, DI ESSERE PERICOLOSE.
LO SANNO, CHE NESSUNO SI DOVREBBE FIDARE DI LORO.
LE PERSONE ROTTE PORTANO DENTRO- CONTINUAMENTE- LE MACERIE DELL'ANIMA,
DEGLI AMORI PERDUTI, DELLE SPERANZE PRESE A MARTELLATE PER SMONTARE MATTONE DOPO MATTONE
TUTTO QUELLO CHE ERA STATO COSTRUITO:
TUTTI I SOGNI- A VOLTE SUL LAVORO CHE SI SOGNAVA DI POTER FARE,
A VOLTE DI UN TALENTO DA COLTIVARE, A VOLTE DI UN AMORE PROMESSO E NON MANTENUTO-
INFRANTI, DEMOLITI, POLVERIZZATI.
LE PERSONE ROTTE SANNO DI NON POTER COSTRUIRE NULLA,
SE PRIMA NON RIUSCIRANNO A SPALARE VIA TUTTE QUELLE ROVINE E CREARE UNA BASE SOLIDA.
SOLO CHE NON SANNO COME FARE."
dal Blog "Millimetrica"
Anche se vorrei che non fosse così,io sono una persona rotta.
Lo realizzo più o meno ogni volta che credo, invece,
di aver trovato il modo giusto per rimettere insieme i pezzi.
Ogni volta, questi pezzi diventano sempre più piccoli e levigati e privi di un contorno preciso.
A volte non combaciano più tra loro e sono costretta a rattoppare un po' alla buona,
qualche incrinatura resta ed è visibile ad occhio nudo.
Lo realizzo ogni volta che, consciamente o inconsciamente,
decido di circoscrivere ulteriormente il raggio delle possibilità di avvicinarsi,
da dare a chi ho intorno, siano amici, amori o semplici conoscenti.
Lo realizzo ogni volta che mi chiedo come fanno, certe persone,
a esserci e vivere ogni attimo con tanta naturalezza.
A muoversi con troppa disinvoltura, a toccarsi, a vivere sempre ogni cosa
senza pensarci troppo su.Senza aver paura di sbagliare.Ancora.
Lo realizzo ogni volta che le persone che sono intorno a me
hanno da lamentarsi della mia tendenza a rimuginare tantissimo
e praticamente ininterrottamente,fino a scambiarmi per una pessimista comica.
E questo, tra l'altro, senza avere la minima cognizione delle impronte profonde
che le cose che accadono(o, più spesso, non accadono) lasciano in me
e senza essere in grado di riconoscere le sfumature
del mio modo di sentire e metabolizzare il mondo esterno.
E' impossibile uscire dalla propria pelle ed entrare in quella altrui.
Lo realizzo perchè sempre più spesso mi accorgo che
non mi piacciono gli ottimisti sempre e comunque,i positivisti ad ogni costo.
Quelli che devono sempre e perpetuamente essere allegri in ogni momento.
Non riesco a credere al loro mondo, non riesco a far mia la loro visione
perchè la verità è che non hanno niente di reale.
Non sempre e non tutto è bello.
E non mi fido di chi è sempre sicuro di se stesso e non si contraddice mai.
Significa sempre che ha imparato bene un copione
e il ruolo da interpretare in mezzo ad un pubblico.
Io cerco semplicemente di non essere impreparata alle cose che mi accadono.
Perchè troppo spesso,quello che comincia dolce finisce amaro.
A volte è semplice, a volte è talmente difficile che non so come farlo.
Perchè, se già mi fido poco delle azioni e delle reazioni degli altri,
ancor meno mi fido di me stessa e delle mie reazioni.
Ho paura che il mio sia un meccanismo inceppato che sarà difficilissimo riparare.