mercoledì 15 ottobre 2014



"  Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro"

Ci sono momenti in cui riesco a prendermi alla sprovvista da sola.
E' accaduto spesso soprattutto in quest'ultima settimana.

E non è che rimpiango le cose che faccio in quei momenti lì...anche perché in qualche modo scopro lati di me stessa poco calibrati che erano lì ed io nemmeno lo sapevo, che erano lì. Sono capace di essere altro da quello che penso e, soprattutto, da quello che gli altri pensano che io sia. E voglio vederla come una cosa positiva. 
Ho bisogno di vederci qualcosa di buono almeno.

Solo che, anche quando faccio cose poco calibrate, alle situazioni e alle persone, io poi avrei bisogno che rimanesse qualcosa di tangibile su cui lavorare. 
Non mi sono mai piaciute le cose fini a sé stesse. Non mi lasciano mai niente.
Nemmeno quando queste cose riguardano la sfera del gioco e dei momenti che, per forza di cosa, devono essere considerati senza impegno o futuro, e vanno presi per quello che sono sul momento.

Quindi c'è quel piacere e quel divertimento per ciò che accade e con chi accade...ma sono misti al presentimento che mi resterà tanto amaro in bocca quando saranno finiti o non avranno più ragion d'essere. Un po' perché non so come mi potrei sentirei se mi portassero lì dove voglio. E un po' perché invece so benissimo che non mi porteranno dove voglio che mi portino.
Un cane che si morde la cosa, insomma.

Prima o poi la nebbia dovrà dissolversi. O no?


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