sabato 7 luglio 2018

"Sono preda dei giorni che verranno, dei volti che non torneranno più ogni volta che il ridere si spegne. Cosa sarà di noi... di tutti i fuochi e di questo pregare in una pioggia tremenda, da far stringere le mani, che chiuda e apra finestre,estati, inverni e tutte le mie case, i miei balconi.
Che ci cadano addosso mille sere come negli anni, una dentro l'altra. Se muore un po' per vivere più forte, se il tempo deve farsi un tempo solo tutto pieno come un sasso che va a fondo"
Isabella Leardini


Da qualche giorno, quando si fa buio e dopo lunghe ore di caldo, arriva la pioggia.
"inopinatamente", come direbbe Baricco.
Temporali fortissimi, pieni di tuoni e lampi che squarciano il cielo.
A volte durano per ore, tutta la notte anche, altre solo il tempo di una cena.
Ed io li aspetto, questi temporali, quasi ogni sera. E quando arrivano, resto a guardare il cielo,sul limitare del mio balcone, come se fossi in perenne attesa di risposte che sembra possano arrivarmi solo da li, tra le gocce di pioggia.

E penso spesso a quando facevo la stessa cosa su un altro balcone. 
Solo, accompagnata da uno spirito diverso.
E lo so che il cielo è sempre quello, ma spesso mi manca il cielo dal balcone di casa di mio padre. 

A volte, mi manca il cielo di quando avevo vent'anni e credevo che mi aspettasse una vita totalmente diversa. 
A volte, penso al passato e sento , con una certa sicurezza, che voglio altro da quello che credevo di volere. O da quello che gli altri sono convinti che io voglia.

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