lunedì 28 agosto 2017


"Qualcuno che fabbricava corde intrecciate, mi disse una volta :le corde rappresentano lo scorrere stesso del tempo.  Si torcono, s'intrecciano, a volte si sciolgono, si rompono e poi si connettono di nuovo. Questo è il tempo. "

Your Name,2016, dir. Ma.  Shinkai 

cercavo di spiegare al Lovefriend che cosa intendessi per "essere in una sorta di connessione e complicità con qualcuno" ...ragionevolmente, si diceva che è una cosa che viene approfondita nel tempo, con la quotidianità.  Ma io non intendevo quello.
Intendevo quel riconoscimento, quella sensazione che a volte, esiste anche prescindere, indifferentemente da quanto tempo conosci l 'altro.
Quella cosa che cerco.
Quella cosa che non trovo.
Quella cosa che probabilmente non troverò più. 

E poi mi sono imbattuta in questo film....avrei dovuto vederlo quando è uscito, avevo organizzato con un amico, ma abbiamo sbagliato il giorno.
Abbiamo perso l 'attimo.
Perso il tempo giusto.

Il trailer può ingannare, ma la parte centrale della storia è la cosa più bella e originale che mi sia capitato di vedere negli ultimi mesi.

domenica 20 agosto 2017



Col du Mont Cenis, Punta Clairy e lago  versante francese , 1870 Mt

avrei voluto essere qui l 'anno scorso,al momento in cui la diga è stata svuotata per la manutenzione.  Accade ogni 10 anni e quando accade, un mondo sommerso  di strade e costruzioni ottocentesche riaffiora come memoria di un tempo lontanissimo. 
Io ovviamente ho pensato di anticipare un po ' i tempi ,approfittando della disponibilità di un caro amico.
Ma spero di essere qui nel 2025 e riuscire a godermi un'altra piccola magia.

martedì 15 agosto 2017

Tutto vola via 
gli amori se ne volano
e gli amici e il lavoro
la casa vola via 
i pettirossi già da tempo 
e da poco ha imparato anche la città 
il camino
i parchi
i nonni
li vedo volare via

ogni cosa ha il suo volo 
e vola via 
e non durano molto a terra 
le cose preziose non durano molto
prima o poi prendono il volo 
e io mi chiedo 
se affezionarsi così tanto ne vale 
davvero la pena

e  volano le cose
in ricordi volano via 
le ambizioni e i coraggi
volano
e pure il sogni migliori volano via 
e portano con sé le paure 
i rimpianti 
i rischi presi
e i rischi più forti di noi
quelli che non prendemmo mai
vola il seno
il senno
il se no 
il se


e tutto vola via 
mai io non so volare 
e me ne sto qui a terra 


che se ti va
dico se ti va
di stare un poco con me 
possiamo benissimo 
farcela a piedi 
che tanto poi il volo vien da sé. 

Gio Evan

In questi giorni, ho pensato molto a questa cosa tutta complessa di ambizioni, coraggi, rischi più forti che non vengono presi e poi.
E poi tutto che vola via e basta.  

Non parlo di rimpianti. 
Penso sempre che non devo lasciarmi condizionare dai "poteva essere":se doveva essere, sarebbe stato al di là di tutto. 

Parlo di esatte mancanze che nella mia vita non riesco a colmare in nessun modo,qualunque cosa faccio o farò, e che inevitabilmente mi portano su terreni minati e instabili. Situazioni fugaci, che lasciano il tempo che trovano. E, soprattutto, lasciano me abbastanza perplessa e dubbiosa in un modo di cui farei volentieri a meno.

Come leggevo da qualche parte, "si va in giro per picole storie, incerte mete, intimità provvisorie" (F. Arminio).
Quando io invece penso sempre di aver bisogno di cose certe e di un tempo che perduri, anche per vedere dove posso arrivare, chi posso diventare o chi sono diventata senza rendermene conto, sempre per quella storia che la percezione che ho di me stessa é ben lontana da quella  che hanno gli altri.

Mi sto abituando ad essere sola e a star da sola; e non lo considero un male, per la vita che mi é toccata in sorte.
Ma che ché se ne dica in giro, spesso e volentieri non è la cosa migliore che capita ad un essere umano.
Anzi.

sabato 12 agosto 2017











"E cosa c'è dietro di noi non lo vediamo, ma qualcosa c'è. Tutto il mare gigantesco e la sua acqua che non dorme mai, e le onde che arrivano da sempre e per sempre una dopo l'altra, toccano la riva e sembra che finiscono lì, ma invece non finiscono. Solo tornano indietro per farne salire altre e altre e altre, con una spinta che non lo so da dove viene ma c'è,sta là in fondo e ci manda su e giù, in questo abbraccio caldo che non serve voltarsi per sentirlo, ci sta tutto intorno, mentre teniamo gli occhi là davanti, verso quello che ci porta la corrente, verso un giorno nuovo che un enorme regalo impacchettato di arancione, ancora tutto da scartare."

Fabio Genovesi,Chi manda le onde


Non tornavo a Lecce da un anno. Un anno preciso proprio oggi, a dire la verità. 
Il 12 resterà sempre un numero influente nella mia esistenza, pare.

L'unica cosa che davvero mi mancava era proprio il mare.E tra due giorni vado via.
Così ho deciso di fotografarlo in tutte le sue versioni: nella bellezza calma di un tramonto, nei suoi momenti di incazzatura più feroce e inaspettata, nella sua quiete notturna.
Mancherebbe giusto l'alba, ma io non sono mai stata una amante dei risvegli prematuri e quindi va più che bene così.

Guarderò queste foto, in futuro, per ricordarmi sempre da dove vengo, ché a volte ho proprio bisogno di dimenticarlo per evitare di impazzire. Ma altre volte c'è bisogno di ricordarselo ,altrimenti è peggio.

Guarderò queste foto per cercare di rassicurarmi (da sola,come sempre) che anche io, in qualche modo che ancora non è possibile spiegare, una corrente dentro che, come le onde, mi spinge da qualche parte ce la dovrò certamente avere;  tutto sta nell'imbroccarla,alla fine. E che poi  mi porti in una qualche parte reale o inventata, buona o cattiva, lo capirò credo sempre troppo tardi, ma vabhé. Quel che conta, diceva quello, è andare.

Guarderò queste foto e cercherò, per quanto sia possibile, di pensare che prima o poi questo giorno nuovo che sia un enorme regalo, arriverà. O più che altro, mi allenerò per riconoscerlo, e poco importa se non sarà incartato di arancione. 
Conterà quello che ci sarà dentro. O che io ricorderò.