lunedì 25 luglio 2016


Oggi sono ufficialmente cominciati i miei ultimi dieci giorni con la piccola A.
Solo questa mattina ho pianto per dieci minuti buoni per via di quello che mia ha detto la piccolina. Per la verità me lo dice già da un mese, ma dirmelo oggi ha un altro peso. 
Ed io non posso in nessun modo trattenere le lacrime e l'affetto e il pensiero che sono gli ultimi dieci giorni e che poi le nostre strade si divideranno, come è giusto che sia.

Qualche giorno fa, grazie ad un'amica, ho avuto un colloquio per quello che sarebbe un lavoro "serio" e con una prospettiva, soprattutto economica, non indifferente.
Io non lo so come andrà, sono stata scelta e, per spirito pratico e di sopravvivenza, ho accettato una nuova sfida: quella che è per me l'ultima possibilità per avere un lavoro remunerato decentemente ed essere tutelata ufficialmente e maggiormente.

A chi mi chiede se sono contenta (praticamente tutti, eccetto mio padre che non si è minimamente posto il dubbio perché per lui lavorare con i bambini non è mai stato un lavoro nemmeno da prendere in considerazione), rispondo di si.

Ma ormai sono un paio di settimane che A. e i suoi progressi mi fanno tentennare.
Questo è un video che ha lo stesso valore di quando Angelica mi ha cantato tanti auguri o in video mi ha detto di prendere un aereo e tornare a Lecce. Ha lo stesso valore delle chiamate di AmicoCapo a cui non sono riuscita a rispondere, in cui la piccola aveva voglia di parlarmi perché le mancavo.
Ha lo stesso identico valore.
Con la sostanziale differenza che a lei, alcune cose, le hanno insegnate i genitori.
Ad A. ho insegnato tutto io.

Rispondo si, sono contenta. MA.

martedì 12 luglio 2016

mercoledì 6 luglio 2016

" Seguì la via che doveva seguire, con passo un po' pigro e ineguale, fischiettando e guardando lontano, innanzi a sé col capo reclinato da un lato; e se gli accadeva di sbagliar strada, ciò era perché per certuni non esiste una strada giusta. A chi gli chiedeva che cosa mai intendesse fare di sé dava risposte diverse, perché, come soleva dire ( e l'aveva anche già annotato), egli portava in sé possibilità per mille modi di esistenza, insieme alla segreta consapevolezza che, in fondo, si trattava di altrettante impossibilità..."

Thomas Mann, Tonio Kroger

Non è che tiro somme o faccio bilanci. In fondo, una cosa del genere, mi serve a poco.
E' che ci sono giorni in cui penso davvero che la strada giusta per me non è mai esistita, né mai esisterà. E mi scopro così lontana da come mi immaginavo a 13 anni, come se ci fosse una controfigura a vivere la mia vita ed io sono relegata in attesa chissà dove.
Che cos'è andato storto? Quando e in che modo ho perso la strada, finendo alla periferia di me stessa? 
Navigo a vista, ho perso il numero dei porti che ho solo toccato e so per certo che nessuno è quello sicuro o franco, che dir si voglia.

martedì 5 luglio 2016

" Ed io non ti vedo accanto a nessun uomo, perché sei nata sola. Come tutte le cose tue."
Alda Merini

L'ho sempre pensato. Di questi tempi, ancora di più.
Ed il difficile, in fondo, è sopportare chi cerca di convincermi del contrario.