domenica 19 aprile 2015

" [...] non sono calma mentre ti scrivo, ma neppure sento agitarmi sotto l'ombelico monsoni e uragani per un binario, segnato, che la mia solitudine non percorrerà. In tutta sincerità, mi pare una buona speranza quella di aspettare che qualcuno abbia l'occasione di occupare un posto che non mi è mai appartenuto. Dovremmo tornare in piazza San Francesco; di nuovo, confidarci sulla via di casa di aver dimenticato gli obiettivi e immortalare quel momento, non avere alcuna esitazione sui minuti da percorre in avanti: vorrei che ciascuno ricordasse solo nella memoria dell'altro la pioggia sotto i portici, gli incendi che non sono mai divampati e le uscite di sicurezza non omologate dei nostri destini."

"Ogni limite ha una pazienza"

Myborderland


E' un'idea che ho in testa da qualche giorno: sperare che nella tua vita entri presto un'altra persona. Non mi interessa chi, non mi interessa come, non mi interessa perché. Ho solo bisogno che succeda, possibilmente prima che ritorni da quelle parti. 
E sono sincera quando lo penso e so che mi farebbe anche bene, in un certo senso, vederlo con i miei occhi. Perché a me succede così con questo tipo di situazioni: posso essere presa dalla totale ossessione per una persona e continuare a nutrirla con la mia irrefrenabile capacità di idealizzare questa persona, rendendola in qualche caso migliore di quello che è realmente è. Ma quando questa persona finalmente vuole qualcun'altra, o s'impegna con qualcun'altra, io ( non saprei in base a quale meccanismo mentale) riesco a  farmi una ragione delle cose per quello che sono e ad andare senza esitazione avanti. 

Ultimamente il mio impegno più "gravoso" in realtà non è tanto smettere di pensare a te o porre un argine a certi miei voli pindarici che non mi portano proprio da nessuna parte, ma cercare di spiegare il mio punto di vista sulla faccenda alle persone che ho intorno:
a CollegAmica, che è quella che ha vissuto e sopportato in diretta tutto (me, te, i fatti concreti e quelli meno) e che continua insistentemente a ripetermi "vorrei che vedessi quello che vedo io" e "non sei assolutamente nei suoi pensieri";
alla mia Coscienza quella con il nome e l'indirizzo diverso dal mio, che giustamente cerca di farmi notare con tutta la delicatezza di cui è capace che dovrei smetterla di pensarci e passare oltre , condendo il tutto con reiterati "devi aprirti a nuove conoscenze";
al mio migliore amico, che è costretto suo malgrado a subirsi tutte le mie reazioni inconsulte quando arrivano e non riesco più a trattenerle e ,da talebano dei sentimenti inflessibile e inclemente  quale è, usa un unico termine per definirlo e non  è un complimento;
al Lovefriend dei tempi che furono, che ha sempre la capacità di farsi sentire quando subentra l'emotività ed io sono presa da tristezze e sconforti irrefrenabili, e che altrettanto inflessibilmente riesce a dirmi cose carine come " parliamoci chiaro, ti ha solo usata per non far da solo". 

Vorrei che le persone capiscano il mio punto di vista: io so benissimo come sono davvero le cose ed  oltremodo chiaro che non sei...anzi, meglio, non ERI la persona adatta a me. Ma non lo eri semplicemente perché non mi volevi davvero e lo dico pensando, appunto, a tutti gli "incendi che non sono divampati" perché gli hai spenti tutti sul nascere con una freddezza implacabile che poche volte mi è capitato solo di vedere in altri.
Allo stato dei fatti, al posto tuo poteva esserci chiunque, perché i pochi momenti che abbiamo passato insieme non sono sufficienti ad accumulare ricordi o praticità su cui poter lavorare. Nei miei pensieri ci sei tu perché mi piaci al di là di qualsiasi costatazione logica e non ne ho un motivo, quindi non è una cosa che posso combattere con la concretezza. 
Posso solo aspettare che si affievolisca e, ad essere sincera, so di essere su quella strada anche se sono sola con questa certezza perché chi ho intorno non lo vede e non lo percepisce. E d'altronde non ho niente da dimostrare a nessuno.
Non sono scollegata dalla realtà, né onestamente mi sento anormale: tutti idealizziamo le persone, ci lasciamo andare perché spesso ci capita quella cinematografica sospensione dell'incredulità necessaria ad abbattere tutte quelle paure che ci fermerebbero altrimenti dal fare qualsiasi passo e prenderci qualsiasi rischio. Avere troppe uscite di sicurezza, spesso, ci fa più bene che male. E se i sentimenti avessero bisogno di essere spiegati, sarebbero delle spiegazioni, non più dei sentimenti.
Quando idealizziamo una persona, con tutto quello che ne consegue, a volte ci azzecchiamo e ci va bene; altre volte no e dobbiamo farci i conti. Io sono, come continuo a ripetere a tutti, solo poco pratica e forse un po' masochista nell'affrontare questi conti. Me li trascino dietro, inesorabilmente, finché però una mattina non spariscono da soli e i lasciano solo più che semplici solchetti che mi proteggeranno alla prossima occasione. Ma con i miei tempi, non con i tempi dettati da altri.

Il mio vero e irrisolvibile problema con questa storia ( e con tutte le altre precedenti, per la verità) in realtà è solo uno: non riuscire a venire a patti con il fatto che non sono mai la persona giusta. Nemmeno per te. 

2 commenti:

  1. "Nei miei pensieri ci sei tu perché mi piaci al di là di qualsiasi costatazione logica e non ne ho un motivo, quindi non è una cosa che posso combattere con la concretezza. " "Il mio vero e irrisolvibile problema con questa storia ( e con tutte le altre precedenti, per la verità) in realtà è solo uno: non riuscire a venire a patti con il fatto che non sono mai la persona giusta. Nemmeno per te.". Fai pace con te stessa...e soprattutto VAI OLTRE... Le infatuazioni adolescenziali sono fatte apposta per essere superate!

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    1. sul fatto che le infatuazioni adolescenziali passino non c'è dubbio.Le ossessioni sono un po' diverse.
      E quello che cercavo di ribadire, ma forse non ci sono riuscita, è che in ogni caso ognuno ha i propri tempi.
      Ed ha il diritto di averli senza che le persone si ergano a giudici.
      Non ci sono bottoni.
      Soprattutto nel caso delle ossessioni.
      Per come la vedo io,passano quando devono passare. O quando vengono finalmente sostituite da altre ossessioni. Magari migliori e più salutari.
      Conosco persone innamorate di uomini/donne da cui è stata tradita e umiliata ed è ancora innamorata o interessata. Gente che è stata lasciata da anni a cui non è ancora passata del tutto.
      Perché si parla di ossessioni.
      Passano. Passa tutto.
      Io almeno non sono ipocrita e non mi nascondo nei silenzi e nell'orgoglio. Ammetto candidamente le mie debolezze del caso e aspetto che passino senza essere felice per forza, contenta per forza, serena per forza. Sono più vera di molti che passano il tempo a fingere di stare bene per non dare soddisfazione o semplicemente per autoconvincersi che va tutto bene anche se non è così.
      A loro non lo so se passerà mai. Io ho più chances, forse.

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