sabato 14 febbraio 2015



Qualche giorno fa, il Lovefriend dei tempi che furono, mi chiedeva, tra il serio e il faceto, guardando quale film avrei passato la giornata di oggi. 
Preoccupato della scarsa adattabilità che ho dimostrato ritrasferendomi al paesello e vedendomi quantomeno a corto di diversivi sociali e umani in questa (dannatissima) città, ha predetto che l'avrei passata con una bottiglia di tequila e un film di Meg Ryan (ché poi io non lo so che c'avete tutti contro Meg Ryan..io l'ho sempre adorata!!). 
"Magari ti mando una bottiglia", ha chiosato il simpaticone, quando gli ho mogiamente confermato che non ho scorte di alcolici a casa.

Vorrei ricordare al Lovefriend, con tutta l'affetto amichevole che posso, che in realtà l'unico San Valentino che ho provato a commemorare, è stato proprio il San Valentino del 1998.
Quando mi aveva regalato un peluche a forma di pesce, psichedelicamente colorato. 
E' ancora in camera mia, ché io non butto assolutamente mai via niente. 
Sebbene, lo ammetto, ho pensato di regalarlo ad Angelica che questi giochini li ama alla follia ed io purtroppo ho una certa età ed una stanza con i peluche non mi sembra proprio di potermela più permettere.
Ma sto divagando.
Quello che stavo dicendo è che quello del 1998 è stato il primo e l'unico. 
Quello più sentito, ché a vent'anni le cose te le vivi sul serio come se non ci fosse un domani. Invece adesso sai che il domani c'è e che in qualche modo lo devi pur affrontare.
La serata per contigenze esterne andò così male che decidemmo (io almeno) poi di non festeggiarlo più. Un po' perché proprio non ce n'era necessità (ché non c'era effettivamente necessità di ribadire qualcosa che già ci dimostravamo ogni giorno con sconsiderata e illimitata follia);
Un po' per scaramanzia. 

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata e di cose ne ho viste e sentite tante.
Più che di amori si è trattato di constatazioni amichevoli, in cui io mi sfracello contro qualcuno e poi lo devo anche risarcire per i danni. 
Oppure è sempre andata a crearsi una situazione da romanzo russo, con due persone che non si amano e non hanno una relazione, ma per circa 1200 pagine non fanno che pensarci, trascinando la cosa nella più depravata mancanza di praticità.
Come dice una bravissima blogger che seguo, " non c'è nulla di peggio di trovare una persona affascinante, unica, meravigliosa e scoprire che quella persona non sa che farsene di te". Ed io di persone così ne ho trovato assai. O sono stata considerata tale da altri.
E in questo momento, lo ammetto, non lo so quale tra le due sia la cosa peggiore.

In ogni caso, quella scaramanzia mi è rimasta cucita addosso. 
Non lo so se alla fine mi stia un po' portando sfiga, tant'è che la mia vita è un po' come quella del video: quando trovo il coraggio, il lui che voglio o non ricambia o è seduto nell'altro locale mentre io sono nel suo. E lui ovviamente sta parlando con un'altra. O al limite, una delle mie amiche sbronze ci sta provando con lui.
O peggio ancora, vive dall'altra parte dello stivale e "nu je a po' fà".

Quindi anche quest'anno lascerò che questa giornata scivoli via nella più perfetta normalità, senza aspettarmi niente di più e niente di meno che le fusa della mia gatta e ricordando sottovoce il monito di Garcia Marquez: se non posso avere l'amore che voglio, se non lo trovo, non importa. "Preferisco la libertà di rimanere per sempre a cercarlo, che l'orrore di sapere che non esiste un altro che io possa amare come ne ho amato solo uno in questa vita."

PS: e per la cronaca, il film più adatto sarebbe certamente "Come Eravamo". ;)

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