lunedì 7 luglio 2014

"Ho dormito poco per sognarti all'improvviso e non ho sognato niente..."
P. Benvegnù, Nel Silenzio 
"Perché il cervello, non è che te puoi indirizzarlo dove vuoi te, il cervello, che te gli dici Pensa delle cose belle, al cervello, e lui il cervello comincia a pensare a delle cose che ti fanno star bene no, non funziona così. Era bello, se funzionava così, era comodo. Il cervello, se te non hai una storia parallela che lo guida fuori dai suoi pensieri, al cervello, lui il cervello ci va a ricadere, nei suoi pensieri"
P. Nori

Questa notte ti ho sognato. 
Da quando le occasioni per incrociarti si sono diradate, mi è capitato di pensarti spesso. Volontariamente e involontariamente. 
Più di quanto mi capitasse di fare quando ci si vedeva costantemente  per la verità.
Ma sognarti, sognarti davvero e senza premeditazione, sognarti in un sogno in cui io non ero la regista onnisciente che in qualche modo decideva tutto, sognarti in uno di quei sogni senza logica spazio temporale, un sogno totalmente inconscio e involontario...quello no, non mi era ancora mai capitato. 
Nel sogno, parlavamo molto di più  di quanto abbiamo fatto nella realtà, e parlavamo senza bisogno di stare attenti alle virgole. O ai punti esclamativi.
Parlavamo senza preoccuparci di dire di più o di dire troppo. 
Anche nel sogno facevo cose sceme, discutibili come quelle che faccio veramente nella realtà. Ma almeno tu ne ridevi ed io non mi sentivo stupida nel farle.

Ti ho sognato e la cosa mi pare strana. Non solo perché, di fondo,coscientemente, non ho nemmeno molta voglia di sognarti, ma perché stanotte non volevo addormentarmi per nessun motivo. 
Dormo poco, ma (a differenza del passato) faccio orari abbastanza normali. 
Mi sveglio persino prima che suoni la sveglia
Tuttavia, non sento la stanchezza. Non fisicamente almeno.
Vivo le ore di luce con una certa insofferenza. 
Ed ho la sensazione di avere gli stessi ritmi della mia gatta. 
Solo che lei vive molto meglio di me.

E penso che ti sogno perché ho voglia di parlare con te. 
Ti sogno perché ho voglia di ridere con te.
Ti sogno perché, ogni maledetta volta, spero di essere contraddetta dalla mia vita nei momenti in cui ho veramente bisogno che le cose vadano al contrario di come poi realmente vanno.
Ti sogno perché ho sempre quella tentazione o necessità di verificare se il mio desiderio, e l'idea che ho, e la realtà coincidano. 
Ed io lo so che  la delusione è imminente, è sempre garantita, di questo ne ho ampiamente le prove e i segni. 
Ma sembra che non sono soddisfatta finché non ne sono completamente sopraffatta, finché anche la minima possibilità non è si è definitivamente sciolta in quella delusione.

Il mio cervello ricade nei suoi pensieri con insistenza e persistenza, nonostante io cerchi e abbia motivi a sufficienza per  instradarlo verso altre vie. 
Tipo un trasloco imminente che sto organizzando a singhiozzo, perché ogni volta che cerco di impacchettare la mia vita mi prende veramente il magone.

Ho bisogno di un storia parallela migliore. Dove sono i miei sceneggiatori?

sabato 5 luglio 2014

" Questo gioco impazzito nel mio cervello - ho pensato tante volte - vuol dire che la mia vita, con dei suoi raggi invisibili, sta mandando dei segnali alla mia testa. Mi manda il pugno sulla bocca dello stomaco.     L' emozione da smontare. Ma a me non è mai capitato di riuscire a smontare un'emozione. L'aver pietà di se stessi, che consiste semplicemente nell'aver pazienza e nel darsi pace, cioè nel tenersi il pugno sulla bocca dello stomaco, nel riuscire a passeggiare e a farsi tranquillamente le proprie cose come se non ci fosse il pugno nello stomaco... l'aver pietà di me stesso si è perso per strada."

Ugo Cornia, Quasi Amore.

Ecco.
Mi capita poi di leggermi negli scritti di qualcuno e di piangere un po' perché faccio i conti con me stessa ulteriormente.

E' uno di quei momenti in cui vorrei poter ritrovare la pietà di me stessa.
Ma quando non ce l'hai mai avuta, come si fa?