giovedì 12 giugno 2014

" Non è vero che mi manchi, è solo che ti penso sempre e non ci sei" - Millimetrica

Qualche giorno fa mi sono sentita dire, non so bene se a torto o ragione, che sono la personificazione di una citazione di Baricco: quella che riguarda la nostalgia per le cose che non sono mai accadute. In realtà questa è una citazione di De André, credo, ed è declinata al passato; la citazione baricchiana precisa, ripresa da SETA (uno dei libri che ho amato di meno per la verità, ma che sempre bello resta), assume un'altra connotazione e ne rimanda una sfumatura totalmente diversa, che in questo caso mi appartiene di più:
"E' uno strano dolore...morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai".
La differenza di come mi sento realmente io sta tutta nella declinazione di quel verbo.


Perché il tempo passa,ed è passato, certo. Quel qualcosa, se qualcosa era, l'ho vissuto io e a modo mio. E quando ti ho rivisto il controllo di me stessa, grazie al cielo, è stato totale. Come era giusto che fosse. E alla domanda se eri lontano adesso, sono riuscita a rispondere "si" con una certa sicurezza.

Ma la verità è che non lo so. Una parte di me, quella ragionevole e concreta, è certamente andata avanti. Mentalmente e fisicamente. 
Ma stasera ho capito che nonostante tutti questi mesi di silenzio buttati in mezzo, la sensazione è che non sia cambiato niente e che l'altra parte di me, quella emotiva e irragionevole, resta sempre ferma lì, presa da quella nostalgia per qualcosa che non vivrà mai. Senza nessun criterio logico. 


Vorrei che l'idea che ho di te fosse lontanissima. Che non ci fosse più. 
Perché, nel concreto, non mi manca veramente niente di te e di quel poco che c'è stato, mi manca quello che avrei voluto potesse esserci. 

E continuo a pensarci. E, nonostante questo, tu continuerai a non esserci.

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