mercoledì 7 maggio 2014

" - Mi sembra un genere di voglia irrealizzabile, come avere voglia di fare un viaggio che non finisce mai - ho detto - come avere voglia di un giorno che dura 28 o 32 ore. Come avere voglia di nuotare un'estate intera con la stessa identica voglia del primo tuffo.
- Con la stessa incredulità che avevi nell'ultimo km sulla strada per il mare, quando non sembrava più tanto sicuro arrivarci davvero - lei ha detto.
Anche la mia incredulità di essere in macchina con lei era senza fine: a pochi centimetri di distanza e fuori dal mondo, con un  milione di litri d'acqua che ci scrosciavano addosso senza neanche più bagnarci.
- Di mangiare una cosa che ti piace e non perdere la fine -  ha detto lei 
- Di ascoltare una musica nuova e non perdere la sorpresa delle prime note - ho detto
- Di non perdere la sorpresa di niente - ha detto lei.
Ci siamo guardati nel modo frammentato che avevamo; ho detto:
- Di essere dentro un momento e non uscirne mai."
NEL MOMENTO, A. De Carlo, 1999


Penso a tutti i momenti da cui non sarei voluta uscire. E ce ne sono tanti negli ultimi 13 mesi.
E a tutti quelli da cui uscirò prossimamente, indipendentemente dalla mia volontà di restarci.
E a tutti quelli in cui vorrei entrare e non so se riuscirò, a prescindere di quanto io li voglia vivere.
E a tutti quelli in cui sarei voluta entrare, ma per un motivo o per un altro, mi hanno solo sfiorata.
E a tutti quelli che ho immaginato di vivere, che avrei voluto si concretizzassero, e invece no.

Penso anche a quelli che ci saranno, a come potranno essere, alla sorpresa che porteranno con loro.
Ho bisogno di pensare che ci saranno e che saranno belli anche loro, in qualche modo. 
E che anche se saranno brutti, riuscirò ad affrontarli e a prenderne qualcosa di buono. 
( O quanto minimo...pensare che prima o poi, imparerò a vederci qualcosa di buono)

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