domenica 9 marzo 2014

Ci penserò domani...



" Lei entrò, sulle scale qualcuno guardò i suoi strani vestiti / appoggiò le spalle alla porta dicendo / con lui ci siamo lasciati / osservai due occhi segnati / e il viso bagnato dalla pioggia / non so, mi disse, non so come uscirne fuori, non lo so. / La guardai / ed ebbi un momento di pena / perché sembrava smarrita / io vorrei, mi disse, vorrei che non fosse così, ma è proprio finita / disse poi ritrovando un sorriso a stento / comunque l'ho voluta / lo sai, le strade per farmi del male non le sbaglio mai. / Poi mi raccontò la storia che io sapevo già / dall'ultima volta si sentiva che era più sola più cattiva. / Si calmò, guardandosi intono / e parlammo di me, bevendo più volte / si sdraiò in mezzo ai cuscini e mi disse / con te ero io la più forte / disse poi inseguendo un pensiero / è vero, con te io stavo bene / e se io fossi una donna che torna / è qui che tornerei. / Poi cenammo qui, le chiesi / domani cosa fai / la pioggia batteva sui balconi / rispose ci penserò domani! / Mi svegliai la mattina e sentii la sua voce di là / parlava in inglese la guardai / aveva il telefono in mano e il caffè / e non mi sorprese / accettai il breve sorriso e il viso di una che non resta / Se puoi, mi disse, se puoi / Non cambiare mai da come sei! / Poi se ne andò via nel modo che io sapevo già / passava un tassi, lo prese al volo / abbi cura di te, pensai da solo."


L'ultimo paio di giorni si riassumono più o meno con questa canzone, che mi ritorna persistentemente alla mente ogni volta, tutte le volte che io e il Lovefriend dei tempi che furono ci parliamo.

Nel mentre, un uomo mi ha chiesto di uscire, ma io non l'ho capito...e anche quando l'ho capito, ho cominciato a tergiversare perché anche se mi piace, da un po', in realtà non so se mi piace abbastanza da.
Ed io ho la testa da un'altra parte, che non lo so nemmeno io dov'è quest'altra parte, so solo che continuo a inseguire pensieri incoerenti e senza un briciolo di pratica concretezza.
Certamente sono stufa di dover essere sempre io a pungolare e spingere le persone verso di me...di aggrapparmi alle cose sperando che prima o poi, ricambino.
Quando non incontro stronzi, incontro soggetti che hanno l'iniziativa di un lombrico di mare.
Ed io mi scoccio e non ci penso più, salvo poi quando si rifanno vivi ed io  non lo capisco nemmeno che si stanno rifacendo vivi.
Ed io non sono capace di prendere le cose con leggerezza, di andare avanti, di smetterla di avere come riferimento vecchi ricordi invece di crearne di nuovi, come dice CollegAmica.

Vorrei solo che il mio angelo custode invece di farsi le canne, desse almeno un occhio alla mia vita.

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