sabato 11 gennaio 2014


"There's a rhythm in rush these days / Where the lights don't move and the colors don't fadeLeaves you empty with nothing but dreams / In a world gone shallow / In a world gone lean. / Sometimes there's thing's a man cannot know / Gers won't turn and the leaves won't grow / There's no place to run and no gasoline / Engine won't turn / and the train won't leave
I will stay with you tonight / Hold you close 'til the morning light / In the morning watch a new day rise / We'll do whatever just to stay alive
Well the way I feel is the way I write / it isn't like the thoughts of the man who lies / there is a truth and it's on our side / Dawn is coming / open your eyes / [...] 
And I will wait for you tonight / You're here forever and you're by my side / I've been waiting all my life / To feel your heart as it's keeping time / We'll do whatever just to stay alive [...]"
Jose Gonzalez, Stay Alive  
from The Secret Life of Walter Mitty (2013, dir. Ben Stiller)

Il film, nonostante l'alto budget a disposizione, non è classificabile come un capolavoro. 
Va detto che la prevedibilità e la scontatezza dello script è un po' limitante, sopratutto se si va al cinema senza sapere che è un remake e senza tener conto che è una trasposizione aggiornata di un racconto breve del 1939. Tuttavia, il film nel complesso  reca in sé, con una leggerezza che secondo me non va sottovalutata, quella irrealtà pazzesca e irrealizzabile che ognuno cela nel più profondo di se stesso. Queste caratteristiche lo trasformano in una di quelle poche pellicole che fanno talmente bene allo spirito che, ad un certo punto, si arriva a commuoversi anche per poco. (Io ho pianto tanto e senza ritegno alcuno delle persone che avevo accanto).
E', soprattutto, uno di quei film dalla fotografia straordinaria che si sposa ineccepibilmente alla colonna sonora e ricorda in ogni fotogramma quanta poetica e inesplorata meravigliosità esista nel mondo. Nel mondo reale. Perché non sempre  vivere un'emozione attraverso uno schermo o un obiettivo fa bene. A volte è meglio guardare, esserci e basta. 
Io non ho l'attitudine per viaggiare, ma ho sempre sognato di uscire di casa una mattina e fare un biglietto per chissà dove, senza premeditazione, senza preparazione. Partire e basta. 
Poi vedi questo film e sei tentata davvero di uscire dalla sala e andare in aeroporto subito, scegliere a caso la destinazione e partire senza nemmeno un cambio d'abito al seguito, perché nella testa non hai altro che il motto della rivista Life, che campeggia in ogni angolo dello schermo come monito e messaggio complessivo del film: 
" Vedere il mondo, raggiungere mete pericolose, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l'un l'altro e sentirsi, questo è lo scopo della vita".
E poi c'è questa canzone, che è diventata il loop delle mie giornate.
Ho solo il rammarico di non aver trovato on line la sequenza in cui Ben Stiller va in skateboard su una strada islandese che costeggia un vulcano. 
Questo è uno di quei film che vedrò e rivedrò con piacere ogni volta che il peso della realtà sarà insostenibile.
Per sopravvivere un po' meglio, appunto.

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