domenica 20 ottobre 2013

" Capisco cosa trattiene le tue braccia e distoglie il tuo sguardo. Il tuo bisogno di stabilità è legittimo. Capisco i tuoi timori di fronte a un uomo che non trova né sonno né pace e che, a quarant'anni, si vede ancora in divenire. So anche io cosa significa il futuro e, come te, so che se non si sta attenti può risucchiarci in un vortice di noia o tragedie. So che alla nostra età l'amore non basta più e dalla quotidianità ci si aspetta protezione, con il rischio che attenui il piacere dei corpi. So quanto la mia vita può sembrarti fragile rispetto ai tuoi sogni e alle tue proiezioni, non sono uno di quelli che hanno i denti immacolati come le camicie, non sono fatto per le serate davanti al caminetto e per andare a letto sempre alla stessa ora, e mi capita ancora che certe emozioni mi facciano vacillare. Si, te lo concedo, amare diventa più faticoso, perché tutti e due sappiamo cosa richiede e cosa comporta. Conosciamo il sapore amaro della delusione e abbiamo il passato marchiato dai nostri fallimenti. Sappiamo che le ferite profonde non si rimarginano mai davvero, e siamo puntualmente richiamati al nostro dolore. Capisco il tuo affanno e il tuo desiderio di moderare la vita, ma permettimi di continuare a credere che la felicità ha avuto la meglio su tanta sofferenza e che è molto più elettrizzante della cautela. Non portarmi via l'idea, per quanto vaga, che azzardare sia sempre più vivificante che contenersi, che lo slancio abbia sempre più grazia del ripiegamento. Un giorno che nasce, per quanto di merda, seppure a  novembre, anche se piove, sarà sempre più promettente di una sera di giugno che ha già detto tutto. Perché vedi io non ne ho ancora avuto abbastanza e continuo ad avere voglia di vivere senza riguardi per il futuro. Non ho motivo di preservarlo, di lasciarmelo passare davanti. E' un mio diritto. E' il mio dovere di vivo."

David Thomas, La Pazienza dei Bufali sotto la pioggia, 2013, pag. 27

Ci sono libri che alcune volte mi toccano più di quanto vorrei. Soprattutto in quei giorni che, già da quando apri gli occhi, si rivelano essere carichi di ricordi che non ti mollano e di rimandi azzardati di un periodo vissuto a briglie sciolte e "senza riguardi per il futuro." E oggi che è una data particolare (almeno per me), che rivivo nella testa già da qualche giorno, se mi fermo a pensare realizzo che vorrei solo rivivere tutto senza essere una fotocopia mediocre di me stessa, riuscendo a tenere testa a tutto, persino a te.
O semplicemente essere abbastanza forte da voltare pagina definitivamente senza cedere al ripiegamento dovuto al fatto di non esserci trovati.

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