mercoledì 28 agosto 2013

Cose di cui volevo parlare prima di dimenticarmene...



Qualche post fa parlavo della poca tolleranza nei confronti della stupida e fastidiosa ultima trovata della Coca Cola. 
Tuttavia Amico B., nell'ultima settimana, sembra aver sviluppato una sorta di idiosincrasia in merito che lo ha portato a coinvolgermi ulteriormente.
Qui sopra, in ordine di apparizione, l'esempio internazionale e quello nazionale.
Devo dire che l'ultimo, dopo la buona cena che Amico B. mi ha offerto ieri sera, è quello più calzante e meritevole di attenzione! :)

Ps: volevo dire ad Amico B. grazie per la cena ( anche per quella che rimpiango di non aver accettato) e per esserci stato in questi mesi abbastanza rocamboleschi, per la pazienza che ha avuto, per le attenzioni che mi ha dato, per non aver smesso mai di ascoltarmi quando anche dicevo delle cazzate irragionevoli, per avermi presentato tante persone ( anche quelle che forse dovrei dimenticare, ma sempre di brave persone si tratta), per essersi ricordato dei dettagli e delle piccole cose di cui parlo (soprattutto del gelato ai peperoni), per le lunghe conversazioni estemporanee fino alle 2 del mattino, per aver riso alle mie battute anche quando non facevano molto ridere, ma ,soprattutto, per essere riuscito ad andare oltre tutte le apparenze e  aver guardato anche al buio, senza farsi condizionare troppo dal mio pseudo-cattivo carattere. 
Sei un bravo ragazzo e sono contenta di averti come amico. (anche quando ti metti a fare il "signorino schizzinoso") :)

lunedì 26 agosto 2013


The Way We Were (1973, dir. Sidney Pollack)

"- tu non molli mai, eh?
- solo quando ci sono proprio obbligata. Però so perdere molto bene.
- meglio di me.
- Beh, io ho fatto più pratica."


sabato 24 agosto 2013



IO STARO' CON TE / SIA INSIEME A TE /SIA SENZA TE
TU
TU MAI SARAI NE' SENZA ME / NE' INSIEME A ME
IO SU DI TE / VOGLIA CHE STRISCIA DISPERATA / E TU AGGRAPPATA ALLA MIA SCHIENA LISCIA 
TU SOPRA DI ME / E MACCHIE AVIDE SUL COLLO / E COSCE TESE E NELLE RENI UN CROLLO
E POLVERI / DI LUNA NEI CRISTALLI / DEGLI OCCHI TUOI / BUCATI A FARE ENTRARE I MIEI / 
E NOI SCIACALLI DI BACI SULLE LABBRA / UNGHIE RAPACI SULLA PELLE / SENZA STELLE NE' INDULGENZA /IN QUESTA GABBIA 
DOMANI / DOMANI / DOMANI NON ARRIVA MAI / DOMANI DOMANI MAI
DOMANI / DOMANI / QUESTO DOMANI NON C'E' MAI / DOMANI DOMANI MAI
MAI PIU' NOI DUE / SOLTANTO IO E TE / MA SENZA NOI 
RESTIAMO POI / NUDI E PIU' SPOGLI DI CHI E' NUDO / E IL LETTO E' UN NIDO CALDO NELLA GIUNGLA
E LA SPERANZA E' UNA NOTTE TROPPO LUNGA / E NON ABBIAMO NEANCHE UN VOLTO / E NON ABBIAMO UN CORPO 
E TUTTO E' SCIOLTO NEI MUSCOLI LASCIATI SENZA FORZA / DUE PUGILI SFINITI CHE SI ABBRACCIANO 
E IL GUSTO E' SCORZA DI UN FRUTTO DI SAVANA / UN FIUME ASCIUTTO I NOSTRI FIANCHI / SASSI STANCHI E SGUARDI BASSI
SMORFIA GITANA
DOMANI / DOMANI / DOMANI NON ARRIVA MAI / DOMANI DOMANI MAI
DOMANI / DOMANI / QUESTO DOMANI NON C'E' MAI / DOMANI DOMANI
NOI MORIMMO PER FAR VIVERE ALTRI DUE
DOMANI / DOMANI / DOMANI NON ARRIVA MAI / DOMANI DOMANI MAI.


Oggi ho la mente svuotata, Non è tristezza, nè rabbia, nè infelicità. E' solo vaghezza e vuoto.
Sono attraversata solo da un pensiero: che questo vuoto vorrei riempirlo, in qualche modo, ma chi potrebbe aiutarmi a riempirlo, non vuole o non è in grado di farlo ora.
Come ho letto da qualche parte, "la vita è quella cosa che va avanti mentre tu aspetti cose che non succedono".
"Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest'abbraccio e non chiedere altro, perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, 
per quanto ti faccia impazzire, non gliela cambierai in tuo favore. 
Fidarsi del suo abbraccio, della sua pelle contro la tua, 
questo ti deve essere sufficiente, 
lo vedrai andare via tante volte e poi una volta sarà l'ultima,
ma tu dici stasera, adesso, non è già l'ultima?
Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, 
avere più fiducia nel tuo amore che non gli cambierà la vita,
ma che non dannerà la tua, perché se tu lo ami, 
e se soffri e se vai fuori di testa, questi sono problemi solo tuoi;
fidarsi dei suoi baci, della sua pelle quando sta con la tua pelle,
l'amore è niente di più,
sei tu che confondi l'amore con la vita."
Pier Vittorio Tondelli

No, non è amore. Non può esserlo. So che è così. O, in ogni caso, farò in modo che sia così.
Ma questo non vuol dire che vivere questa cosa attraverso questi "momenti migliori", in una costante intermittenza di assenze e tivedonontivedo sia più facile.
Ci perdiamo, ci cerchiamo, ci guardiamo da lontano per poi ritrovarci vicini in mezzo ad altra gente e ad altre storie. Ed io sono incapace di lasciare scorrere le cose e basta.
E non è che ho bisogno di te per vivere: ce la faccio e ce la farò benissimo, come prima di incontrarti.
Ma nonostante tutto non riesco a lasciarti andare e non riesco a guardare oltre.

E' logorante e mi sento impotente.
E la trovo una cosa ingiusta.

giovedì 15 agosto 2013

" Martin sedeva sul treno e il mondo scivolava via. << Ogni cosa è immobile là fuori: i tetti e i comignoli, i graffiti, i grattacieli e i ciclisti; presto ci saranno le pecore e quel cielo sconfinato che sfoggiano in campagna...Un tempo pensavo ci fossero due realtà, una interna e una esterna, ma forse è una visione un po' limitata; non sono più la stessa persona che ero ieri sera, non proprio, e quando arriverò da Marjike non sarò lo stesso uomo che ha sposato e nemmeno quello che ha abbandonato...Come faremo a riconoscerci, dopo tutto quello che è successo? Come faremo a rimettere in riga le nostre realtà, che si allontanano da noi proprio quando andiamo loro incontro?>>" [...]
                        Audrey Niffenegger, "Un'Inquietante Simmetria", Mondadori 2009

"La ragione è - disse l'uomo sospirando - che ci sono nella vita sequenze bizzarre, misteriose consonanze, segni rivelatori di cui sfioriamo il significato, ma di cui purtroppo non possediamo la chiave"
Stefano Benni 


Tra qualche giorno tornerò al nord e, 
sarà per l' "effetto love&family" da cui sono investita qui in salento,
ma vorrei tanto poter avere qualcuno da cui tornare.
Qualcuno con cui rimettere in riga certe realtà...qualcuno che sia in grado di riconoscermi nonostante il mio essere perennemente una persona irrisolta e piena di complicazioni. 
Qualcuno che mi veda da dove mi vedo io e riesca, in qualche modo,
a salvarmi da me stessa.
Ma le mie realtà sono troppo disordinate ed hanno un percorso sempre troppo incerto e imprevedibile perché una cosa del genere si avveri.
Le mie realtà sono percorsi che solo la mia gatta sembra essere in grado di seguire...

Mi ricordo di un abbraccio, una sera di tanti anni fa.
Un abbraccio che è riuscito a rimettere in riga due realtà che si erano allontanate, modulandole e assestandole. Risolvendole quasi, dopo un lungo silenzio. 
Io so che dopo quell'abbraccio, ho ritrovato in qualche modo quella persona 
e quella persona in un certo senso ha ritrovato me. E non importa la realtà esterna. 
Ecco, è di un abbraccio così che avrei bisogno al mio ritorno. 
Di un abbraccio che abbia la forza di immobilizzarmi nella sua sicurezza.
E che questa sicurezza possa essere reciproca, perché diversamente non avrebbe alcun senso.

Credo di aver solo bisogno di un'altra occasione di fare la scelta giusta, dopo tanti tentativi caduti nel vuoto. Un occasione che rimetta insieme i pezzi, nonostante i loro numero infinito sparso nella bizzarria controcorrente della mia quotidianità.

mercoledì 14 agosto 2013

Cose di cui avevo dimenticato di parlare...

Amico B.: "Non berrò Coca-cola...almeno fino a che ci saranno parole sopra...HO PAURA

Io : "io sarei curiosa di sapere le scritte ulteriori, a parte "amore" e "felicità"...pare ce ne siano almeno altre 5 in circolazione.."

Amico B.:"Non mi fustigo da solo...e poi cosa si può trovare di peggio...ma la Sprite ti fa schifo?"

Io: "Si...e pure l'aranciata...e in qualche modo sembrano perfette metafore dei miei gusti..mi piace quello che in sostanza corrode, ma che ha la pubblicità migliore!"

Amico B.:"I soliti gusti di merda!"


In un paio di uscite(tre di seguito a ben vedere), io e Amico B. siamo stati perseguitati dalla nuova trovata pubblicitaria della Coca-cola e dalle stupide e orride scritte degli stati d'animo sulle lattine. 
Avendo gli umori abbastanza labili e qualche nervo scoperto di troppo, io e Amico B. abbiamo espresso abbastanza poco pacatamente la nostra idea in merito.

Devo arrendermi all'evidenza che Amico B. ha ragione sui miei gusti di merda...

lunedì 12 agosto 2013

"<< Non hai risposto alla mia domanda. Ti ho chiesto com'è essere innamorati. Tu mi hai detto che effetto ti ha fatto quando tua moglie ti ha lasciato.>> (...) Julia stringeva i pugni, come se volesse estorcergli una risposta a suon di botte. <<Essere innamorati per me è... angoscioso>> le disse <<C'è la voglia di piacere, la preoccupazione che lei mi veda per quello che sono. Ma anche la voglia di essere conosciuto.Insomma... sei nudo, e gemi nel buio, senza alcuna dignità... Volevo che lei mi vedesse e mi amasse anche se mi conosceva in tutto e per tutto per quello che sono, e io conoscevo lei. Adesso lei se n'è andata e la mia conoscenza è incompleta. Così ogni minuto del giorno io provo a immaginare cosa sta facendo, cosa dice e con chi parla, che aspetto ha. Cerco di rimediare alle ore perse e diventa sempre più difficile mano a mano che si accumulano, tutto il tempo passato da quando è andata via. Lo devo immaginare. Non lo so, davvero. Non lo so più.>>" 
Audrey Niffenegger, "Un'Inquietante Simmetria", Mondadori, 2009 

domenica 11 agosto 2013

One Man Show


"Mi succede, a volte, di passare del tempo con gli amici, quelli che ti hanno capito e che tu hai capito, e parliamo di cose frivole che diventano cose importantissime e di cose serie che non ci pensare, poi passa,(...) guarda come stiamo bene stasera. (...) Quegli amici sono diventati una sbronza, una di quelle che smaltisco a fatica, e non c'è mai un'aspirina morale che funzioni davvero, (...). Allora succede che ho bisogno di sbronzarmi di nuovo di amici, quegli amici lì, e poi ancora e ancora e mi ritrovo, proprio io che figuriamoci non mi succederà mai,  a prendere il vizio".
da tumblr non ricordo dove..

Mi piace un sacco ballare.
In terra Sabauda le occasioni non mancano, ma ci vado poco, anche perché i posti non riescono minimamente ad essere all'altezza delle aspettative. Semmai le abbassano.
Senza nulla togliere alle persone che frequento, posso solo dire che non è la stessa cosa.
Questo perché andare a ballare senza il mio amico T., l'unico che riesca veramente veramente veramente a trasformare una serata danzante al limite del già visto e del banale, in una sorta di One Man Show, per me è diventato veramente inconcepibile.

Ieri è stata una di quelle serate e, giuro, vorrei avere la bravura narrativa e la memoria di raccontarla per filo e per segno, ma non riuscirei a far comprendere a pieno il concetto di divertimento derivato.
Ho solo questa foto, come un'istantanea evocativa, che è la stella cadente e il desiderio avverato in contemporanea, che per me e per chi c'era spiega tutto in un momento.
Io la guardo e sorrido. Sorrido tanto come non mi capitava da un sacco di tempo.
Ed è un vizio. Un gran bel vizio. 
Uno dei pochissimi motivi per cui mi ritrasferirei in Puglia anche domani.


venerdì 9 agosto 2013

 La sua geografia della città era un groviglio di associazioni emotive. I nomi delle strade evocavano ragazze che aveva avuto, compagni di classe, pomeriggi uggiosi passati (...) a non fare niente di speciale.

Disse: " A volte una cosa è... è troppo, ecco... e deve essere isolata e messa via". Si strinse nelle spalle, e soggiunse: "Quindi sono emozioni quelle che ci sono negli scatoloni. Emozioni sotto forma di oggetti." Guardò Julia. "E' questo che volevi sapere?". " Si." Sembrava un sistema assolutamente sensato. "Grazie".
A. Niffenegger, UN'INQUIETANTE SIMMETRIA, Mondadori, 2009

Sono a casa ormai da tre giorni, ma quella puttana di Madre Natura ha deciso che il mio incontro con il mare ed il sole deve essere sofferto e sudato (!?) e rimandato fino all'ultimo.
Quindi, tra una dormita e l'altra, tra un saluto e un abbraccio, tra un'uscita e l'altra,
tra una strada piena di ricordi e l'altra, riverso nella letteratura gran parte del tempo libero che ho. Che è più di quel che speravo, ma non mi dispiace affatto.
Solo... il risultato è che continuo a pensare sempre veramente troppo e più del dovuto, come mi faceva notare oggi il lovefriend dei tempi che furono, prima di offrirmi un mega-gelato.(Cosa di cui sorrido tanto).
Penso agli scatoloni veri, che mi aspettano sotto il letto a Torino, che per metà sono riempiti. Ma solo con cose che sono cose e basta. 
Le emozioni sono ancora sparse per la mia stanza, perché sto rimandando fino all'ultimo in attesa di un miracolo che non avverrà.
E penso ai miei scatoloni mentali. 
Riempirli qui invece che lì risulta essere un po' più sopportabile, ma non facile.
Ma anche in questo caso, anche se ho capito che la miglior difesa è il distacco ( in senso figurato e non) e quindi mi sto ripromettendo di attuarlo quando e come meglio posso, 
ho molte cose che sono troppo e che ho bisogno di isolare e mettere via, 
ma è un'operazione in cui continuo a tergiversare. 

Oggi il lovefriend diceva che mi vede più sicura rispetto al passato.
Che mentre prima non sapevo dove andare e rimanevo ferma in attesa, adesso, anche se continuo a non sapere dove andare, come minimo mi muovo e se trovo qualcuno sulla mia strada lo sposto di prepotenza.
Ecco. Vorrei spostare di prepotenza un sacco di cose e persone e fatti in questo momento.
E andare avanti senza voltarmi indietro, con la sicurezza di aver preso la decisione giusta e fatto quello che andava fatto.

E invece...
(ultimamente la mia vita è costellata di "e invece" come se non ci fosse un domani...)

lunedì 5 agosto 2013

"- hai presente quando ripensi a una cosa bella e ti senti stringere la pancia?
- si?
- Molto bene, sei fottuta!"

da tumblr, ma non ricordo dove...

sabato 3 agosto 2013


"SE QUALCUNO DA FUORI SI AVVICINA,
LE PERSONE ROTTE POSSONO ANCHE PROVARE ALL'INIZIO A NON DIRE NULLA,
A FAR FINTA DI STAR BENE, DI ESSERE COME LE PERSONE NORMALI.
MAGARI SEMBRANO ANCHE UN POCHINO PIU' SAGGE, UN POCHINO PIU' PROFONDE.
E LASCIANO AVVICINARE LE ALTRE PERSONE.
MA POI ARRIVA IL MOMENTO IN CUI QUALCUNO SI AVVICINA TROPPO,
E ALLORA VIENE SOLO VOGLIA DI FUGGIRE, DI SCAPPARE, DI RIFUGIARSI IN UN ANGOLO BUIO
DOVE NESSUNO PUO' FARCI MALE, DOVE NON POSSIAMO FARE MALE A NESSUNO:
PERCHE' LE PERSONE ROTTE LO SANNO, DI ESSERE PERICOLOSE.
LO SANNO, CHE NESSUNO SI DOVREBBE FIDARE DI LORO.
LE PERSONE ROTTE PORTANO DENTRO- CONTINUAMENTE- LE MACERIE DELL'ANIMA,
DEGLI AMORI PERDUTI, DELLE SPERANZE PRESE A MARTELLATE PER SMONTARE MATTONE DOPO MATTONE
TUTTO QUELLO CHE ERA STATO COSTRUITO:
TUTTI I SOGNI- A VOLTE SUL LAVORO CHE SI SOGNAVA DI POTER FARE,
A VOLTE DI UN TALENTO DA COLTIVARE, A VOLTE DI UN AMORE PROMESSO E NON MANTENUTO-
INFRANTI, DEMOLITI, POLVERIZZATI.
LE PERSONE ROTTE SANNO DI NON POTER COSTRUIRE NULLA,
SE PRIMA NON RIUSCIRANNO A SPALARE VIA TUTTE QUELLE ROVINE E CREARE UNA BASE  SOLIDA.
SOLO CHE NON SANNO COME FARE."
                                                                               dal Blog "Millimetrica"


Anche se vorrei che non fosse così,io sono una persona rotta.

Lo realizzo più o meno ogni volta che credo, invece,
di aver trovato il modo giusto per rimettere insieme i pezzi.
Ogni volta, questi pezzi diventano sempre più piccoli e levigati e privi di un contorno preciso.
A volte non combaciano più tra loro e sono costretta a rattoppare un po' alla buona,
qualche incrinatura resta ed è visibile ad occhio nudo.
Lo realizzo ogni volta che, consciamente o inconsciamente, 
decido di circoscrivere ulteriormente il raggio delle possibilità di avvicinarsi, 
da dare a chi ho intorno, siano amici, amori o semplici conoscenti.
Lo realizzo ogni volta che mi chiedo come fanno, certe persone, 
a esserci e vivere ogni attimo con tanta naturalezza. 
A muoversi con troppa disinvoltura, a toccarsi, a vivere sempre ogni cosa
senza pensarci troppo su.Senza aver paura di sbagliare.Ancora.
Lo realizzo ogni volta che  le persone che sono intorno a me 
hanno da lamentarsi della mia tendenza a rimuginare tantissimo 
e praticamente ininterrottamente,fino a scambiarmi per una pessimista cosmica.
E questo, tra l'altro, senza avere la minima cognizione delle impronte profonde 
che le cose che accadono(o, più spesso, non accadono) lasciano in me 
e senza essere in grado di riconoscere le sfumature
del mio modo di sentire e metabolizzare il mondo esterno.
E' impossibile uscire dalla propria pelle ed entrare in quella altrui.
Lo realizzo perché sempre più spesso mi accorgo che 
non mi piacciono gli ottimisti sempre e comunque,i positivisti ad ogni costo.
Quelli che devono sempre e perpetuamente essere allegri in ogni momento.
Non riesco a credere al loro mondo, non riesco a far mia la loro visione
perché la verità è che non hanno niente di reale.
Non sempre e non tutto è bello.
E non mi fido di chi è sempre sicuro di se stesso e non si contraddice mai.
Significa sempre che ha imparato bene un copione 
e il ruolo da interpretare in mezzo ad un pubblico.

Io cerco semplicemente di non essere impreparata alle cose che mi accadono.
Perché troppo spesso,quello che comincia dolce finisce amaro.
A volte è semplice, a volte è talmente difficile che non so come farlo.
Perché, se già mi fido poco delle azioni e delle reazioni degli altri,
ancor meno mi fido di me stessa e delle mie reazioni.

Ho paura che il mio sia un meccanismo inceppato che sarà difficilissimo.

E niente...questo post l'ho scritto più di un paio di anni fa...
e ci ho ripensato per tutto il pomeriggio, 
mentre ero seduta sulla riva del Po e cercavo di tranquillizzarmi 
cominciando un nuovo libro.
E' che tutti sono partiti e sono fuori città, ed ho troppo tempo per pensare e 
sono stata presa alle spalle da quella tristezza strana, che arriva da lontano, 
risultato di pensieri sulle assenze.

Continuo ad essere un meccanismo inceppato ancora oggi.
Soprattutto oggi.
Ho paura che lo sarò sempre ed in ogni caso e 
che continuare ad investire tempo nell'illusione che, prima o poi,
qualcuno mi salverà da me stessa stia peggiorando ancora di più le cose.

Per fortuna martedì non è lontano e, forse, quel treno che mi riporterà dalle mie persone del cuore potrebbe essere più veloce del solito nel lungo tragitto verso l'altra mia casa.


"...e il venerdì diventa sabato e tu sei un pensiero che ero certa non avrei più avuto"
- dal blog Giunetta degli Spiriti

In questi giorni ho troppe questioni da risolvere. E troppi troppi pensieri.
Li immagino tutti stipati in questo grande condominio della mia testa, 
qualcuno in un proprio monolocale, altri raggruppati in un piccolo appartamento in condivisione.
Qualcuno ha un loft tutto suo, magari troppo grande per starci da solo.
Ovviamente sono tutti legati in qualche modo tra loro, 
spesso dipendenti nel loro svolgersi,anche quando non sono imparentati.
Tutti, però, abbastanza anarchici nei loro spostamenti, nel loro relazionarsi confuso 
e contraddittorio (e soprattutto al contrario), nel loro salire in superficie.
Per questo avrebbero un gran bisogno di essere ordinati per priorità di risoluzione.
Ci sono momenti in cui vorrei avere un pensatoio e liberarmi di loro. 
Ma non per sempre. 
Ho solo bisogno di fare spazio, di avere una zona neutra, 
dove rifugiarmi per non sentirne le influenze e il peso sul mio futuro prossimo.
Ho solo bisogno di sparire io, perché loro non li posso far sparire in questo frangente.
Mi basterebbe sapere che sono lì, che quando avrò riacquistato un po' di forza e di controllo per sostenerli e magari indirizzarli per una strada migliore, 
potrò riaverli senza scomodare niente e nessuno.
Perché, conoscendomi, se li eliminassi del tutto alcuni di questi pensieri, poi dopo mi mancherebbero troppo. Forse più delle persone reali e dei posti a cui sono legati.

Ma io sono una persona che ha sempre fatto tutto sbagliato. 
Anche quando non ne ha nessuna intenzione.