sabato 19 novembre 2011

QUANDO SI RESTA IMMOBILI,NELLO STALLO


"VI E' MAI CAPITATO DI NON AVER VOGLIA DI ESPRIMERVI? NON DI NON AVER VOGLIA DI PARLARE:
DI ESPRIMERVI, PROPRIO. DI MANIFESTARE SENTIMENTI, GUSTI, ATTITUDINI, MODI DI VEDERE LA VITA.
NO, EH? BE', IO E' COSI' CHE MI SENTO [...]
INTENDIAMOCI, NON SONO DEPRESSO...NON MI CHIUDO IN CASA, NON CAMMINO PER ORE A VANVERA 
(CHE POI E' LO STESSO), NON GUIDO SENZA META, NON ROVINO LE CENE DI CHI M'INVITA,
DORMO ABBASTANZA REGOLARMENTE, NON MI DROGO, FUMO E BEVO CON MODERAZIONE.
E NON E' NEMMENO CHE NON TROVI INTERESSANTE QUELLO CHE AVREI DA DIRE.
E' PROPRIO CHE NON MI VA DI FARE LA FATICA DI CERCARE UNA FORMA PER 
RENDERE IL MIO PENSIERO CONDIVISIBILE.
ARRIVARE AGLI ALTRI MI COSTA"
                                                                              D. De Silva, Mia suocera beve, Torino 2010, p. 160


Qualche ora fa parlavo con un'amica.
E' un po' che non ci si vede, così ogni tanto facciamo una chiacchierata
attraverso i social cosi, per tenerci aggiornate.
Mi raccontava di questa persona...e le sue parole esatte sono state:
" è uno con cui mi piace parlare di un sacco di cose
 e ridere e scherzare. magari non è niente.
Però tipo il venerdì e il sabato che so che lo vedrò al bar sono contenta".
Un po' l'ho invidiata. 
Eppure l' "operazione" non è complessa:
si chiama fare amicizia.Si chiama godersi la compagnia di una persona.
Si chiama condividere i momenti. Si chiama capirsi.


Io non mi ricordo più qual è stata l'ultima volta che ho incontrato una persona così.


Certamente dipenderà dal fatto che nell'ultimo mese la mia vita mondana è ridotta ai minimi termini.
Ma la verità è che questa riduzione ai minimi termini non è che una conseguenza
del fatto che faccio fatica a godermi la compagnia di gran parte delle persone che conosco.
Mi sento come se avessimo finito le cose da dirci e i motivi per abbracciarci.
Guardo la piega che prendono le conversazioni e mi accordo che, semplicemente,
preferisco un buon libro alla totale  mancanza di voglia di interessarsi veramente 
a ciò che siamo, a quello che offriamo.
Una mancanza di affinità che ogni giorno diventa più marcata.
Poi capita che a furia di non dare il meglio, senza risparmio, 
cominciano a crearsi crepe anche nelle cose che ritenevi solide e a prova di impatto.


Ed io ho capito che ho bisogno di qualcos'altro. Qualcosa che sia meno superficiale.
Qualcosa che vada al di là della risposta di cortesia o dello scherzo fine a sè stesso.
Ma in questo momento non so aggiustare le cose."Arrivare agli altri mi costa".
E allora non mi muovo.

1 commento:

  1. condivido tantissimo questo post...credo che ognuno di noi si sia trovato nella tua situazione cara....ma penso anche che bisogna sempre cercare di dare un'opportunità agli altri...e provare a vedere se qualcosa di interessante la si può cavare :D

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